Lui cosí com'era ,nelle sue imperfezioni,nel suo passato era fra le mie braccia

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Dal capitolo precedente

MI TRASCINA SOTTO DI LUI, I NOSTRI PETTI COMBACIANO, LE SUE MANI SUI MIEI FIANCHI, I NOSTRI OCCHI IMMERSI GLI UNI NEGLI ALTRI, I NASI SI SFIORANO.
IL MIO CORPO È TESO MA D'ALTRONDE È QUESTO L'EFFETTO CHE ZAYN MI FA.

MI SORPRENDE QUANDO LE SUE LABBRA SI AVVICINANO ALLE MIE MA....

Ma sul punto di baciarmi Zayn indietreggia, mi guarda confuso come se volesse chiedermi scusa,chiude gli occhi e risale in superficie.

Esco anche io e lo vedo fuori che cammina velocemente entra nella baita e sbatte violentemente la porta.

Avevo voglia di baciarlo, realmente, non so perchè ma io e lui siamo come due meccanismi che fanno scintille,che si autodistruggono,si scontrano ma penso che saremmo incompleti senza l'altro.

Ma l'avermi respinta mi fa capire che lui non lo pensa e per questo non lo ha fatto.

Mi avvolsi con un asciugamano, i ragazzi mi chiesero cosa fosse succeso visto il modo in cui Zayn era entrato, non li calcolai piú di tanto e andai da lui.

-Zayn che succede?-

-oh, niente,io emh, scusa, non so cosa mi sia preso-

- va bene,non fa niente, e tutto okay..-

- No ,no non è tutto okay cazzo- diede un pugno al muro,

Ora sono un pò impaurita ma non mi spavento e lo lascio continuare.

-Non lo so cosa sta succedendo, lo vedi ti faccio soffrire ,poi cerco di baciarti, ti deludo ,sbaglio tutto,sempre-

-Cosa? Va bene magari mi hai fatto incazzare qualche volta ma almeno ora tu non mi hai deluso-

-Si lo faccio con tutti da quando sono nato , forse era meglio non vivere, tutti avrebbero avuto meno problemi, meno responsabilitá ,tutto per un ragazzino inutile-

Urlava, non so se sia arrabbiato o piú deluso da se stesso.

Prese tutto ciò che si trovò, e lo buttò per terra, i suoi occhi occhi erano due pozze nere.

Non so come fare per fermarlo ,cosí seguo l'istinto e lo abbraccio, mi strinse forte, forse troppo forte.
Gli accarezzai la schiena.

-Tranquillo ,tu non mi hai deluso ,per niente, e non dirmi che detesti essere nato perchè i tuoi genitori hanno fatto la cosa migliore -

Stringe i miei capelli in un pugno

-Non è vero sono tutto sbagliato-dice nell 'incavo del mio collo

-Hey, hey,guardami-

Gli occhi sono inniettati di sangue,siamo abbracciati e non intendo staccarmi

- Non lo sei, mi spieghi perchè pensi tutto questo,non voglio essere invadente o ficcanaso ,ma non mi va bene che tu pensi queste cavolate-

Ci sedemmo su una panca che c'era lí,gli misi una mano su una spalla e lo incoraggiai a parlare

-È complicato da spiegare io,nom voglio annoiarti con i miei problemi, non interessa a nessuno e soprattutto non voglio farti pena ,me la caverò da solo come ho sempre fatto-

-Non esiste e poi annoiarmi ma scherzi?,per favore- Lo guardai dritta negli occhi - Raccontami tutto-

-Sei sicura?-

-si assolutamente- fece un respiro profondo e iniziò

-quando ero piccolo credevo di avere una famiglia unita,felice,ma a sei anni iniaziarono i primo litigi fra i miei genitori,mio padre picchiò mia madre e le mie sorelle,tornava ubriaco,

arrivò a mettermi le mani addosso, anzi non proprio le mani, il bastone di legno,mi diceva che ero un buon a nulla,che ero la vergogna della famiglia che un vero uomo picchiava le donne perchè sono fragili ,perchè sono schiave.

Non toccai le mie sorelle nemmeno con un dito e mi facevo maltrattare al posto loro,ma comunque lui riusciva a massacrarle cosí mi autoconvinsi di essere inutile, non sono un genio a scuola, non ho aspirazioni,al tempo non avevo amici,ero solo,nessuno mi comprendeva,nessuno c'era mai per me.

Mio padre se ne andò con una sgualdrina, lasciando mia madre distrutta emotivamente, sola a crescere quattro figli senza lavoro,dovetti crescere in fretta, e non ero molto di aiuto alla mia famiglia,mi infiltravo in risse , picchiavo chi mi scherzava per le mie origini,mi sono chiuso in me stesso,

vedendo che stavo diventando come mio padre a 18 anni me ne andai,trovai un appartamento a poco prezzo e grazie ad alcuni lavoretti pago l'affitto, ed eccomi quá ,la pecora nera della famiglia,il ragazzo che doveva proteggera famiglia ed è scappato, codardo...-

Io rimasi lí immobile,sbalordita da tutto ciò che mi aveva raccontato, doveva sembrare un ragazzo debole ma ai miei occhi questo lo rese ancora piú forte ,e se si può dire vulnerabile,anche lui era umano e vedere che si era aperto con me è stato veramente bellissimo.

-tu non sei la pecora nera della famiglia, sei un ragazzo fantastico,e in fondo m molto infondo sei simpatico- sorride

-vedi sei molto piú bello quando sorridi, ti da quel tocco in piú-rido

-non ti faccio altri complimenti perchè senno ti monti la testa, guarda,di fronte a te ne trovi una peggio,io non ti giudico ,ti capisco perfettamente, e sai una cosa ora non ti vedo diverso ,non mi fai pena come dici anzi sei sempre lo stesso stronzo che mi fa uscire pazza ma amo competere con te-

-grazie- mi dice

- e di che?-

-di tutto, grazie per non essere andata via-

-non c'è di che-

-sai potresti essermi simpatica lo sai?-

-non è che potrei ,io ti sono simpatica-

-questo lo dici tu-

Mi bronciai e sporsi il labbro inferiore

-e va bene si lo sei- mi porge la mano - amici?-

La stringo
-amici-

Spazio autrice

Ciaooo , okay è da Giugno che non aggiorno e volevo scusarmi per questo imperdonabile ridardo
Ho visto dai commenti che la storia vi piace. Quindi per farmi perdonare doppio aggiornamento uno oggi e uno domani.

Continuate a votare e soprattutto commentate ,chiedetemi qualsiasi cosa sulla storia e anche se volete sulla mia vita.

Ciaoo bellezze❤❤

innamorata di uno stronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora