Mai piú

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Un giorno, eravamo ad una scampagnata, non stavamo più insieme da tempo.
Eravamo seduti vicini su un vecchio divano e lui ad un certo punto ha iniziato a fare apprezzamenti su una ragazza che, a mio parere, non era bella perché troppo truccata.
Allora, con il suo dannato sorriso beffardo, prese il telefono e mi fece vedere la foto di un'altra ragazza.
Era stupenda, ma ugualmente sommersa da Kiko, Sephora, Deborah e chi più ne ha più ne metta.
«Questa è una di quelle che ti fa innamorare» affermò un mio compagno e lui annuì tutto convinto.

«No, questa è una di quelle per le quali perdi la testa per qualche settimana, massimo qualche mese. Dovreste innamorarvi di altro» dissi guardando male entrambi.

Lui alzò un sopracciglio, e sul suo viso si venne a creare l'espressione di uno che pensa che tu stia dicendo una grande cazzata.

«E sentiamo» disse guardando in modo complice il mio compagno «di cosa ci dovremmo innamorare?»

Si girò con il busto di lato, per fissarmi meglio, il gomito poggiato sullo schienale di quel vecchio divano.

«Dovreste innamorarvi di un viso struccato, innanzitutto. Perché in un futuro, potrebbe essere il viso che vedrete tutte le mattine e dovreste riconoscere la vostra ragazza il mattino dopo, non scambiarla per un'altra e avere il dubbio di averla tradita.»

Entrambi si guardarono, sapevano che avevo ragione.

«Ok, questo ci può stare. Poi?» domandò il mio compagno.

«Innamoratevi di un paio d'occhi. Innamoratevi di una risata. Innamoratevi di qualcuna che sappia farvi ridere, che abbia senso dell'umorismo, che quella è una dote che non cambia mai. Innamoratevi di una particolarità non so, ad esempio...»

«Ad esempio il neo che hai sopra il sopracciglio destro o il fatto che hai gli occhi di due colori diversi anche se non si nota molto?» Domandò lui lasciandomi leggermente perplessa.

«Si, ad esempio questo...»

«E poi?» Mi fece ritornare alla realtà il mio compagno.

«Beh, dovreste innamorarvi dei difetti di qualcuno...»

«Come il tuo naso storto?»

Ancora lui.

«Si, e come il tuo pessimo carattere.»

Lo fulminai con lo sguardo, sperando si stesse zitto, anche perché iniziavo a sentirmi in imbarazzo.

«Dovreste innamorarvi delle paure di una persona, della sua fragilità, delle sue debolezza e stranezze...»

Lui si voltò verso il mio compagno e sorridendo disse «Pensa, lei ha paura di qualsiasi film horror e anche del buio. Inoltre quando è nervosa parla veloce e gesticola tantissimo e inizia a gridare se non trova un codino per legarsi i capelli.» Poi rivolse nuovamente l'attenzione a me «Nessuno ti sopporterà mai» mi prese in giro.

Il mio compagno scoppiò a ridere «Beh, a quanto pare tu lo fai. Sai tutte queste cose...»

«Questo perché ormai la conosco da tanto!» Si giustificò.

Ci rimasi male, ma non lo diedi a vedere. Sorrisi insieme a loro e lui mi guardò stranito, come se non se lo aspettasse.

«Infine, innamoratevi di qualcuno che vi ami nonostante tutto. Nonostante il brutto carattere, le giornate storte. Nonostante le vostre stupide paure o il vostro naso storto. Innamoratevi di tutte le sfaccettature di una persona, non del corpo, che il corpo cambia, si deforma, la pelle si riempie di rughe e i capelli diventano grigi mentre...»

Lui mi interruppe nuovamente, e lo avrei offeso all'infinito se non fosse che ciò che disse dopo mi stupì.

«La persona resta. Ti resta dentro. E non importa quanti anni passino o quanto distanti siate. Se ti sei innamorato anche una sola volta della persona, te ne innamorerai ogni volta come se fosse la prima.»

Rimanemmo in silenzio per qualche secondo, poi si alzò e con la scusa di dover fumare, se ne andò.

Non parlammo più per mesi, ma ci guardammo da lontano. Forse aspettando che qualcuno prendesse l'iniziativa, anche solo con un saluto.
Non successe.
E il "momento" passò mentre gli sguardi rimasero.

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