Cercai di scavare nel terreno bagnato per trovare una pietra da fare come scalino. Ne trovai tante e le misi a due a due. Le pietre erano insatbili e rischiavo di farmi male. Presi in braccio Benjamin, salii sulle pietre e feci un salto. Non riuscii a fare un salto completo ma mi aggrappai al bordo della buca. Cercai con tutta la mia forza a sollevare il mio peso, mi sforzai il braccio , ma ci riuscii. Ero finalmente libera ma il braccio era completamente debole e dolorante. Le nuvole oscuravano il cielo , le foglie degli alberi erano talmente fitte da impedire il passaggio della luce. Mi trovavo in una foresta buia ed incontaminata ma si capiva che c'era pericolo. Camminai verso un grande albero che ci volevano almeno 10 uomini per abbracciarlo. Mi sedetti. L'aria si faceva fredda . Benjamin prese un ramo secco e lungo e me lo porse per giocare con lui - Mi dispiace Benjamin ma ora non posso giocare con te con questo ramo- dissi io prendendo il ramo che Benjaimin aveva in bocca.
Avevo molto freddo. Il ramo iniziò a tremare. Io credevo fosse un terremoto allora mi guardai intorno . La natura era deserta ma gli alberi non facevano alcun movimento. Osservai il ramo, che era diventato liscio e dei rametti in cima si dividevano creando una sfera. Mi impaurii. Lo feci cedere per terra. Il ramo si trasformava pian piano in un magnifico scettro. Lo ripresi. Era magnifico. Lo scrutai per bene guardando ogni singolo dettaglio - Benjamin!Da quando in qua trovi oggetti preziosi- lodai Benjamin accarezzandogli il capo. Osservandolo bene su un lato c'era inciso uan formula di 5 parole:
Fortus fimus delecus dacon angiol
Io la pronunciai . Nulla. Ad un certo punto mi sentii un mal di schiena fortissimo. Caddi per terra dal dolore. Benjamin iniziò ad abbaiare. Non capivo nulla. Dopo 5 minuti mi passò all' improvviso. Mi rialzai da terra - Cavolo che dolore! Ma cosa sará stato? - mi chiesi dubbiosa. Mi massaggiai la schiena e sentii delle cose che mi spuntavano . Mi battè il cuore a 2000 . Presi il cellulare , misi fotocamera e mi fotografai la schiena. Vidi quella foto. Stavo per svenire -Benjamin.... Benjamin.... io...io....ho .....delle...ali.!!!- dissi sbalordita ma anche felice. Le mie ali erano bianco-grigio ed erano fantastiche. La loro lunghezza sará stata di almeno 3- 4 metri. Iniziai subito a fare pratica sul volo. Non dovevo pensarlo. Le ali facevano parte del mio corpo e dovevo muoverle con i muscoli e il cervello. Si mosse un' ala poi quell' altra e spiccai il volo. Benjamin si aggrappò ai pantaloni e cercò di salire verso le mie braccia . Presi Benjamin e salii in alto ,ma le nuvole erano troppo basse per guardare dall'alto il territorio . Si fece notte. Io e Benjamin trovammo una caverna dove rifugiarci. Vicino alla caverna c'erano delle piante con delle foglie grandi e spesse allora ne staccai piu o meno 20 e feci come materasso. Era molto comodo così legai le foglie con della felce . Poi feci le coperte . Con quelle ci misi un po' a farle. Presi tante foglie degli alberi abbastanza grandi e le legai con della felce. Questa tecnica me l'aveva fatta imparare la prof. Palange di laboratorio creative. Dopo feci la cuccetta a Benjamin . Presi sempre le grandi foglie e dei rami flessibili li legai insieme e li ricoprii con le foglie . Mi sdariai sul mio letto di foglie e Benjamin si accucciò nella sua cuccia. La mattina dopo mi svegliai presto e mi venne l'idea di crearmi un arma . Ma come? Feci come gli uomini primitivi. Presi della pietra la legai al lungo ramo che precedentemente si era trasformato . La incastrai tra i rametti in cima. Appena la incastrai la pietra fece una luece accecante e divenne cristallo. Meraviglioso!Sembravo una nobile guerriera alta.
