C'erano giorni da disastro e giorni da scopa.
Per quello che ti riguarda hai sempre preferito i giorni da scopa. Forse era più semplice per te, pensare agli altri e non a te stesso. Se dovevi mettere a posto il disastro che era qualcun altro, ti sentivi utile, potevi aiutare qualcuno a stare meglio, e il disastro che da tempo nascondevi non lo sentivi nemmeno tanto.
Lui era spesso stato il disastro e tu spesso la sua scopa. Quanto adoravi aiutarlo, sia metaforicamente che letteralmente.
Quante volte gli avevi disinfettato i tagli sulle nocche, quante volte avevi placato il fuoco che bruciava dentro di lui e quante volte eri stato rifiutato per questo?
Il suo problema - pensi ora, coricato nel letto a guardare un punto indefinito nel muro - è sempre stato l'orgoglio. Forse non era nemmeno orgoglio, ma paura di deludere le aspettative.
E anche se da soli eravate affiatati e lui non aveva paura di dimostrarti il suo amore, in pubblico ti rifuggiva. Pretendeva che fra di voi non ci fosse niente di più che una grande amicizia, ma era oramai evidente che non fosse così.
Per te lo era, almeno. Lo avevi sempre amato, anche se in fondo era solamente un grande disastro, che stava assieme grazie ai tuoi baci e ai cerotti che mettevi amorevolmente sulle sue mani.
Ti ringraziava con un sorriso e poi, se era sicuro che non ci fosse nessuno a vedervi, ti dava un bacio.
Avresti comunque dovuto pensarci prima, al fatto che la vostra relazione non sarebbe durata. Tu sei sempre stato accondiscendente con lui, hai sempre sopportato la sua testardaggine nel non voler fare coming out, hai sempre ingoiato le lacrime e ti sei sempre aggrappato ai vostri momenti chiusi nella tua camera, a scambiarvi carezze e abbracci e baci.
Non ce l'avresti fatta ancora a lungo, non avresti resistito molto senza la certezza della vostra relazione, e anche se sapevi che non te l'avrebbe mai data, tu ci speravi.
Perché lo amavi, lo amavi e lo ami ancora, ma nonostante tu amassi essere la scopa e lui fosse troppo spesso il disastro da sistemare, non riuscivi a sopportarlo.
Non riuscivi a sopportare il fatto che in pubblico facesse apprezzamenti sulle ragazze che passavano per strada con i suoi amici, non riuscivi ad accettare il fatto che nonostante ogni notte ti dicesse di amarti, il giorno dopo fosse come se non fosse successo nulla.
E quando glielo dicesti, che non riuscivi più a sopportarlo questo suo comportamento, che avevi iniziato a sentirti un disastro anche tu, lui ti chiese scusa. Si scusò, era debole e riuscivi a vedere che ti amava veramente, e anche tu lo amavi davvero, ma non ce la facevi più.
Era difficile e credevi di essere forte, con tutti i giorni da scopa passati a sistemare altri disastri, non pensavi che tu rimanevi insieme come disastro solo perché c'era lui con te.
E ora, mentre stai ad osservare il bianco del tuo muro, inizi a pentirti della scelta che hai fatto. Perché anche se essere una scopa è difficile, e ripulire disastri può essere davvero complicato, anche essere uno di questi ultimi è quasi impossibile.
Non hai più lacrime da piangere, o forse ne hai ancora, ma hai finito la voglia. Sai che non tornerà, sai che il suo orgoglio - o ancora, la sua paura di fallire - lo bloccherà, anche se vi amate, e tu rimarrai solo.
Non hai mai pensato di avere bisogno di lui per vivere, hai vissuto bene anche prima di lui, senza conoscerlo, ma sei sicuro che volevi trascorrere la vita con lui, condividere il suo tempo con il tuo, e il suo respiro con il tuo.
Ci sarebbe voluto tempo, e davvero tanto, e forse saresti riuscito a passarci sopra, ma era difficile. Davvero difficile e faceva male, tanto male che non riuscivi quasi a respirare.
C'erano giorni da disastro e giorni da scopa, tu avevi sempre preferito questi ultimi, ma delle volte tu eri il disastro e nessuno era disposto ad essere la tua scopa, e quindi eri entrambi.