Prologo

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Ciao a tutti...

Probabilmente il prologo non è molto chiaro ma mi fareste un favore se continuaste a leggere almeno i primi capitoli per poi decidere se la storia vi piace o meno...

E' la prima storia che scrivo quindi siate buoni... :) se qualcosa non vi piace oppure magari consigliate qualcosa di diverso,insomma,idee,critiche, scrivetelo nei commenti ma mi raccomando non in modo offensivo :)

Ho deciso di scrivere una storia vera,cioè ispirata alla realtà...niente ragazzi che di colpo s'innamorano,niente classiche fanfiction...qualcosa di vero,che rispecchia la vita di una normale sedicenne.

Okay passiamo alla storia,questo è solo un prologo quindi vi consiglio di leggere i prossimi capitoli per farvi un'idea sul suo contenuto.

Beh,credo di aver detto tutto,buona lettura :).


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Si mosse di nuovo,affondando per l'ennesima volta il piede in una pozzanghera.

Un brivido di freddo le percorse la schiena mentre la pioggia le bagnava le lenti degli occhiali.

La vista appannata e i calzini fradici,si costrinse ad andare avanti mentre il vento le scompigliava i capelli.

Pensò che effettivamente nulla le impediva di cambiare direzione di tornare indietro,di cambiare le cose...ma poi quali cose?

Era stato scritto,fin da principio,doveva essere così e basta,niente rimorsi,nessun ripensamento.

Affondò di nuovo i piedi nella pozzanghera,le scarpe fradice.

Lo sapeva che avrebbe piovuto,eppure,si era ostinata ad indossare quelle scarpe di tela che tutti avevano.

Per seguire la moda certo,per conformarsi ancora una volta a una società che odiava,dove quelle stupide scarpe facevano la differenza tra l'essere accettati e l'essere emarginati.

Si sentii stupida per tutte le volte che aveva pensato che forse se fosse stata come loro,l'avrebbero trattata come una di loro,e quelle stupide scarpe ne erano la conferma.

Le aveva comprate per tentare di somigliare almeno un po' a quelli che tanto ammirava,ma evidentemente si sbagliava,l'abito non fa il monaco e quelle scarpe non potevano certo conferirgli quello che la natura non gli aveva dato.

Sentii una lacrima mischiarsi alle gocce d'acqua che le bagnavano le lenti degli occhiali.

Lasciò che facesse il suo corso,mischiandosi ai residui di trucco e trasformandosi in un puntino nero sul suo viso.

Si sentii inutile e maledettamente sola,proprio come quella lacrima,unica,nera,diversa e incompresa.

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