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Una volta di fronte al portone di casa, Harold bussò ripetutamente, sperando che Zayn aprisse al più presto, sentì il bisogno di sdraiarsi a letto, rilassarsi e riposarsi, magari con la voce del suo ragazzo all'orecchio.

La porta si aprì poco dopo e una ragazza bionda, dal viso conosciuto, apparve di fronte ai suoi occhi.
«Ciao, tu devi essere Harry.» sorrise lei.
«Harold, grazie.» puntualizzò «e tu devi essere Perrie.»
Strinse la sua mano e la superò apparendo quasi strafottente.
«Dov'è Zayn?» chiese guardandosi intorno.
«Uhm, dorme. Dorme sempre dopo aver fatto sesso.» rise teneramente, imbarazzata.
«Non voglio sapere i dettagli.» sibilò prima di chiudersi in stanza a chiave.

Lo fece per una questione di sicurezza e di privacy, quella ragazza avrebbe potuto entrare nella sua stanza allo stesso modo in cui fece il fidanzato poche ore prima, rischiando di trovarlo nudo o qualcosa di simile.
Afferrò in pochi secondi il cellulare e si sedette sulla sedia rotabile di fronte alla scrivania, digitò il numero del suo ragazzo e chiamò. Egli rispose dopo pochi squilli.


"Non puoi crederci, stavo proprio pensando alla tua voce e mi hai chiamato."
Disse Louis divertito ed eccitato, l'altro rise appena.
"Posso leggerti i pensieri, Lou"
"Ma dai." una sonora risata gli riempì le orecchie "com'è andato l'incontro con il professore?"
"Perfettamente, ho tantissime cose da studiare, non posso deluderlo ora."
"Posso chiederti una cosa?" chiese tentennando
"Certo."
"Hai pensato di farti?"

Harold non rispose per i primi venti secondi, poi si armò di coraggio e affrontò l'argomento nemico.
"Sì. Ma non l'ho fatto, se è questo che ti preoccupa."
"Perché non hai avuto tempo o perché non hai avuto voglia?"
Il più grande rise sarcasticamente e sbuffò gettandosi a capofitto sul materasso morbido del suo letto..
"Tempo? Louis, c'è sempre tempo per farsi una striscia e spararsi una dose in vena. Non ci vuole di certo un'ora." disse acido.
L'altro non rispose, ma abbassò lo sguardo proprio sapendo che il riccio non potesse vederlo. Da quando avevano deciso di incontrarsi, dopo essersi lasciati, aveva promesso a se stesso di non apparire debole e fragile ai suoi occhi, nonostante lo rendesse tremendamente vulnerabile.

"Capisco." esordì semplicemente.
"Scusa."
"Di cosa?"
"Di esser così antipatico. Il fatto è che ci penso costantemente e sto cercando ti tenere a bada certe pulsioni ma sento di stare per impazzire."
"Non cedere ..." la sua voce era triste, uscì in un sussurro "non farlo, ti prego" continuò.

"Non lo farò. È che a volte è così dura, sento il cuore battere all'impazzata e l'impulso di poter uccidere pur di avere qualcosa. Mi sento nervoso e irritato nei confronti di chiunque. Mi dispiace, davvero."
Harold alzò lo sguardo e lo rivolse verso la porta, una volta sentito bussare.
"Scusami un attimo." disse indispettito, tappando il microfono del cellulare.


«Sì?»
«Harry, sono io, Perrie sta andando via, voleva salutarti.»
«Ciao Perrie.» urlò per poi ritornare nel suo spazio formato da lui e il cellulare.


"Eccomi, era Zayn."
"Parlami di lui." ordinò quasi Louis.
"Cosa vuoi che ti dica?"
"È carino?"
Harold roteò gli occhi e sospirò ridacchiando.
"Sì, carino. Poco fa ho conosciuto la sua fidanzata, è bionda."
"Ugh! Che invidia, maledizione."

Il riccio rise divertito, passò una mano attraverso i ricci scombinati, per pettinarli e strusciò il viso sul cuscino ancora coperto dalle lenzuola e dal piumone.
"Lui invece? Com'è fatto? Descrivimelo." chiese ancora insistente.
"Uhm, è alto più o meno quanto te, è tutto scuro, occhi quasi neri, capelli quasi neri ..."
"Pelle quasi nera?" lo interruppe schernendolo il più piccolo.
"No, ma anche quella è scura." sorrise. "Poi, vediamo, ha le labbra carnose e la barba corta."

Between Nowhere And Somewhere ― NOWHERE / CATASTROPHEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora