prologo

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era il mio solito stare nel pullman alle 7 e 30 del mattino mentre esso correva lungo le strade della cittadina affolata.
quella mattina la voglia di andare a scuola proprio non c'era, come tutti i giorni dopo tutto, il mal di testa assillava il capo moro della ragazza seduta su uno dei sediolini del bus con le cuffie nelle orecchie.
i momenti passavano e nessuno si fermava a pensare.
una volta arrivata fuori scuola, mi strinsi nella giacca che avevo, per poi abbassarmi il capello che manteneva le cuffiette.
mi avviai verso la scuola fin quando non mi bloccai, pensando che potevo fare filone data l'assenza di mia madre in citta per questa settimana.
cercai di nascondermi da qualche parte ma appena girai i tacchi, la mia professoressa di matematica mi venne addosso.
l'avevo alla prima ora e non potevo manco farmi venire a prendere prima.
sbuffai pesantemente ormai distrutta e mi diressi verso il cancello dell'edificio terrificante che si trovava lì.
mi ricomposi salendo le scale assieme un ammasso di capre che erano li per la mia stessa ragione.
mi siedo all'ultimo banco sperando che nessuno si metta affianco a me.
volevo il banco solo per me stessa e avevo bisogno dei miei spazi.
la professoressa stava parlando con una sua collega al di fuori della classe e colsi l'occasione per accende il telefono e messaggiare con quella che era la mia unica amica all'interno del plesso scolastico.
ridacchiai per un messaggio che mi mandò e le mandai una foto della prof che in quel momento aveva starnutito.
ero al 5^ anno e di amici ne avevo ben pochi.
nessuno era il mio compagno di classe e mi andava bene. non volevo legare con qualcuno, consapevole del fatto che poi l'avrei dovuto abbandonare per la fine della scuola.
mi affezionavo molto alle persone fin quando non capì il vero senso di soffrire, stavo davvero male e ormai non mi importava più di nessuno.

cercai di distogliere i pensieri che mi offuscavano la mente, non appena vidi un ragazzo entrare all'interno della classe.
era vestito di nero con la maglietta della minimal e degli skinny, una giacca di pelle e le jordan.
beh, diciamo che averlo squadrato era ben poco.
gli avevo fatto la radiografia.
era davvero bello ma la mia autostima che era sottozero mi fece convincere del fatto che lui non avrebbe mai pensato me se ci fossero state tutte queste ragazze belle nella mia scuola.
le mie compagne di classe erano bellissime ed ero sicura che lui non mi avrebbe minimamente pensata, se non fosse stato per il fatto che si stava dirigendo verso il mio banco per sedersi affianco a me.
stavo con le cuffiette nelle orecchie, dopo tutto ero all'ultimo banco e la prof non mi vedeva quindi ero al sicuro.
sospiro, guardando il corpo snello e lungo del moro che si stava posizionando affianco al mio corpo, umile e orrendo.
le ragazze nella classe si truccavano alla vista del moro e roteai gli occhi notando che lui guardava compiaciuto la scollatura delle puttanelle.
ero davvero sicura, al 101%, che lui ci stava, classico puttaniere.
il puttaniere va alle puttanelle, e io da sola.
ma da dove ho preso tutto questo pessimismo? mia madre era solare e io ero il suo contrario. dopo tutto chi vuoi che abbia una figlia come me? sono solo un errore, perchè mia madre voleva avere una figlia? ah giusto, lei sperava in una figlia studiosa, rispettosa di tutte le regole che gli imponeva, cattolica e tutto.
ma non era cosi, io non ero la ragazza perfetta che tutti desiderano. sono uno sbaglio.
-'scusami, potresti togliere la tua cartella dal banco?'-. ammiccò il tipo al mio fianco che mi guardava con un fare disgustato, si caro sono un cesso ma un po di contegno..
-'no, cercati un altro posto'- volevo dire, ma sarei sembrata cosi scontronsa che manco le zanzare si sarebbero avvicinate a me per succhiare il mio sangue amaro.
-sì..-aspettai due minuti, dopo aver tolto la cartella,- io sono Barbara, piacere.- cercai di essere il più cortese possibile almeno per fare amicizia, sembrava antipatico, ma tentar non nuoce, o forse si.
-'sono Zayn'- sibila, quasi non si sente, sembrava disinteressato, o imbarazzato.
in imbarazzo per colpa mia.
giustamente tutti si mettono vergogna di me..
lasciai perdere il ragazzo e poggiai la testa al muro mentre la prof spiegava l'iperbole.


SPAZIO AUTRICE.
salve popolo, come va? sono felice che siete passate a leggere la mia nuova storia.
se siete nuove potete passare anche da Dream, sempre su Zayn.
so che non sto aggiornando molto ma sapete, io sono molto impegnata in questo periodo e cercherò di farmi perdonare. :).
mi siete mancate, un bacio a tutte e buona lettura .♡

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