Edson era un bambino di sei anni.
Disteso sulla veranda, colorava un disegno coi pastelli, quando vide Pedro venirgli incontro allegro.
«Ehi Edson, vieni a giocare con noi?» gli chiese l'amico.
«No» rispose il bambino, riabbassando gli occhi, «oggi non voglio».
L'altro rimase interdetto.
«Solo oggi non vuoi? Tu non vuoi mai!» lo rimproverò, poggiando le mani sui fianchi.
Edson lo guardò, astioso.
«Ma io, insomma...» si giustificò, impacciato.
«Insomma cosa?» lo incalzò l'amico, «Non ti vuoi divertire?».
Il piccolo mulatto s'intristì, mentre l'amico, più scuro, lo fissava.
«Non so giocare!» rispose improvvisamente.
«Cosa? Ma provaci almeno!».
«Non posso, è una maledizione!».
«Eeeh?» fece Pedro, strabuzzando gli occhi, «Ma che dici? Un testardo come te? Perché non ti impegni?».
«È inutile».
«Stare qui è inutile! Così, sì che hai perso!».
E lo guardò soddisfatto, attendendo che l'altro reagisse.
Edson ci pensò sul serio, umiliato.
«Va bene» rispose, «vengo! Così la prossima volta non me lo chiedi più!».
E s'incamminarono, i piedi scalzi sul selciato bollente, tra case basse lungo la strada. Era l'ora della siesta, e la gente del villaggio riposava.
«Ehi!» gridò qualcuno vedendoli arrivare, «C'è Pedro con l'incapace!».
Nella piazzetta, Louis e altri li aspettavano.
«Non dobbiamo vincere i mondiali!» rispose Pedro, scherzoso.
«Sicuro!» ribatté Louis, «Se lo mettiamo in porta battiamo le bambine della scuola di suore!».
Gli altri ridacchiarono.
«Se non la smettete non gioco più neanch'io!» protestò Pedro.
«Dai... scherziamo!» disse Louis, «anche la natura è stata spiritosa con lui!».
«Lo sapevo» disse Edson, afflitto, «Vai tu, non vengo...».
«Non se ne parla! Fagliela vedere, hai capito?» lo incoraggiò Pedro.
Miguel e Enrique risero ancora.
«Dove andiamo?» chiese Jacob.
«Alla Spiaggia dei Pirati!» propose Louis.
«Cosa?» fece Miguel, «Ma è pericoloso!».
«Appunto» rispose il leader, «Non è posto per femminucce!».
Un alone di leggenda circondava la Spiaggia dei Pirati, e l'eccitazione convinse il gruppo ad andarci.
Il villaggio si trovava sulla cima di una collina, le vie che scendevano verso il mare, sullo sfondo. C'erano varie discese e una correva di traverso, verso un pinnacolo.
Vi si diressero, trotterellando.
«Per dove si scende?» chiese Benjo, vedendo il mare a strapiombo.
«Ci sono le scale nella roccia, fate attenzione ai piedi!» disse Miguel, scendendo per primo.
E calarono sulla spiaggetta, udendo il rombo dell'Atlantico, uno dietro l'altro, appoggiandosi alle rocce scure e angolose.
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Il Pallone Magico
FantasyUn campione maledetto ha una sola scelta: diventare grande per sopravvivere.