Remember

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Oggi non ricordavo che giorno fosse e sono scoppiata in lacrime, in mezzo ad un via vai di gente a cui non importava nulla di me. Vi starete chiedendo come qualcuno possa iniziare a piangere per aver dimenticato che giorno sia, succede a tutti! No, non a me. Prima dimenticai le chiavi, poi la macchina accesa, la porta di casa aperta, la radio a suonare .. Tutto il contrario di come dovrebbe essere. Dimenticare una data per qualcuno può essere banale, per me, è qualcosa di terribile. La malattia sta progredendo. Un senso di paura mi attanagliava lo stomaco al pensiero di non ricordare, di dimenticare la vita che ho vissuto, le persone che ho incontrato. E vorrei trattenere tutto e cercavo di ricordare dettagli, persone, giorni.. E più cercavo di ricordare, più dimenticavo. Finché un giorno mi resi conto di essere in ospedale. Accanto a me un diario con la copertina di pelle marrone. Lo aprí ed era tutto scritto con una grafia leggermente obliqua e fitta.. Sfogliai le pagine coperte di parole nere senza leggere. Ad un certo punto però le pagine iniziarono ad essere bianche. Strinsi il diario al petto perché mi sembrò perfettamente la mia vita. Prima ricordavo tutto, avevo tante pagine piene di parole, adesso sono pagine bianche. Non ricordo più nulla. Il mio nome.. Credo sia Virginia.. Mi piace Virginia.. Sarà davvero il mio nome? Fissai il soffitto dell'Ospedale. Ho sempre odiato gli ospedali.. Sarà vero? O è la mia immaginazione? Mi resi conto che la mia vita sta diventando un dubbio.. E' tutta un è davvero così? Sto immaginando? Sto sognando? Non ho genitori? Amici? Un fidanzato? Non viene nessuno a cercarmi? Credevo di impazzire. Un infermiera entrò, mi sorrise cordiale.
"Buongiorno Catherine"
Il mio nome non era Virginia. Gli occhi si riempirono di lacrime. Strinsi il lenzuolo sotto di me e piansi. Per Virginia, per la mia memoria e per tutto ciò che non ricordo. L'infermiera si avvicinò con l'angoscia e la pietà nello sguardo mentre i singhiozzi mi scuotevano il petto. Le sussurrai un flebile "Vorrei poter ricordare"
Mi indicò il diario accanto a me.
"Forse dovresti leggere quel libro. Ti aiuterebbe a non pensare. "
La guardai pensando che avesse ragione, solo, non era un libro ciò che avevo in mano. Al centro della prima pagina una dedica che mi sorprese:

A Catherine

Toccai le parole pensando a chi possa mai averle scritte ma non mi veniva in mente nessuno. La seconda pagina era piena per metà. Iniziai a leggere..

Sei sempre stata particolarmente attaccata ai ricordi e ho sempre riso di questa tua paura pensando che sia esagerato per una ragazza giovane e in salute aver paura di dimenticare. Sto usando questa pagina per scusarmi Cath, mi dispiace di aver riso della tua paura.

Mi soffermai a guardare il Cath con cui mi chiamò colui o colei che scrisse questo diario. Mi facevo chiamare così? Ripresi la lettura.

I tuoi ricordi saranno impressi nella mia memoria, li ricorderò io per te. Te lo prometto, Catherine.

Girai pagina e iniziai a leggere la storia della mia vita. La mia venuta al mondo in maniera tragica, i miei pianti durante le notti.. Sorrisi tra le lacrime pensando alla disperazione che probabilmente causai ai miei genitori. La vita di Catherine scorreva attraverso le parole.

All'età di 18 anni la tua vita cambiò. Incontrasti me. Mi chiamo Jack, e una notte mi sussurrasti che ero l'amore della tua vita. La nostra storia è la più bella di sempre nonostante gli alti e i bassi. Ci siamo conosciuti al college, in mensa. Avevi i tuoi capelli lunghi e biondi intrecciati e stavi studiando mentre ti leccavi le dita, come una bambina. Odiavi quando ti chiamavo bambina. Mi ero avvicinato, imbarazzato, e ti avevo chiesto una penna. Con la scusa di scrivere qualcosa mi sono seduto al tuo tavolo e abbiamo iniziato a parlare. Ti ho sempre detto che l'ho sentito dall'inizio che eri fatta per me, ma tu non mi hai mai creduto. Credi adesso, Catherine. Sei la mia migliore amica, la donna della mia vita, mia moglie, la mia anima. Tu sei... Sei parte di me. Abbiamo vissuto degli anni stupendi dopo quell'incontro. Al matrimonio eri bellissima ed io ero così felice. Abbiamo trascorso il viaggio di nozze a Barcellona. La tua città preferita. Lì abbiamo concepito Luke, il nostro primo figlio. Da coppia stupenda siamo diventati una famiglia stupenda. Luke ha i tuoi occhi azzurri e i miei capelli scuri. Dicevi:" E' bellissimo " in qualsiasi momento della giornata. Quando Luke aveva ormai due anni abbiamo concepito Bea. Bea è la tua fotocopia anche nei movimenti è tutta te, amore mio. Quando la nostra famiglia ha raggiunto il culmine della felicità è iniziata la tua malattia. Non posso ancora rendermi conto di cosa ci sta succedendo.

Qui l'inchiostro mi sembro un po' sbiadito. Toccai il foglio. Le lacrime del mio Jack.

Mi hai fatto promettere di scriverti questo diario e di portarti in una clinica lontano dai bambini prima che la situazione degenerasse. E' stata lo cosa più difficile della mia vita farlo. Alla fine di questa storia non scriverò mai la parola fine, perché non ci sarà nessuna fine. Tu sarai dentro di me, per sempre.

Ti amo.

Girai le pagine sperando di trovare qualcos'altro ma nulla. Continuai a leggerlo per giorni e giorni. Stranamente ricordavo sempre di leggerlo e ogni giorno rivivevo la mia vita.

La vedevo ogni giorno leggere quel libro più e più volte. A volte sorrideva, a volte piangeva. Non seppi mai di cosa parla perché quando morì le sue cose vennero rimandate alla famiglia.

Ringrazio @lulysweet per avermi invogliata a scrivere una one-shot per il suo libro: "raccolta di one-shot" che vi invito assolutamente a leggere...

Remember One-shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora