'Cause I'm yours, you're mine

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Dopo le varie presentazioni e dopo aver preso i braccialetti per i padiglioni, io e Alex siamo finalmente soli.
Subito camminiamo fianco a fianco, leggermente imbarazzati, poi mi faccio coraggio e gli prendo la mano e non la lascio più tutta la giornata.
Siamo sempre appiccicati, o per mano o abbracciati. Ale è tenerissimo, quando mi stringe si sente tutto l'amore del mondo e, anche se si vede che è leggermente imbrazzato, questo non impedisce di far uscire il meglio di lui. Ci abbracciamo, ci stringiamo e ci baciamo, come se non ci fosse un domani.
Qualche ora dopo...
Squilla il telefono, sua madre.
"Pronto? "
...
"No! Non adesso! "
...
"Ok, va bene, a dopo "
Lo guardo un po' preoccupata "Alex che succede? "
"Alle 4 devo andare via, ora sono le tre"
No, l'ultima cosa che volevo. Siamo tristi, tutti e due, dopo essere stati tutta la giornata insieme è difficile separarsi di nuovo per chissà quanto.
Passiamo l'ultima ora abbracciati, quasi a volerci fondere in una cosa sola, per non vivere più lontani.
"Fottutissima distanza! Non voglio! Non voglio lasciarti! Voglio stare con te, voglio poterti vedere sempre, voglio te, Alex, solo te... " Non ce la facevo più, ero tristissima le 4 si avvicinano e avevo l'impressione che mi stesse scivolando tra le dita. Lo guardo, lo sento, lo tocco, cerco di memorizzare il più possibile di lui, come se servisse a farlo rimanere con me per sempre.
Le 3:50, ci avviciniamo al luogo dell'appuntamento con i nostri genitori. Ad attenderci ci sono tutti, con il sorriso in faccia "Cosa avranno da ridere? " penso io.
È la madre di Alessandro a parlare "Abbiamo una sorpresa per voi..."

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