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"Tu, Luca, sei come il mio piccolo principe"
Luca sorride con gli occhi e Mika capisce finalmente che qualcosa dentro di lui sta cambiando.

Andreas sta affettando le zucchine sul tagliere rosso, il suo preferito, quando vede entrare Mika nel loro appartamento come una furia. Getta il suo piumino sul divano e si toglie la sciarpa velocemente.
"Ciao eh"
Andreas sorride di nascosto, perché Michael riesce sempre a intenerirlo, anche da arrabbiato, anche quando la sua frustrazione si percepisce fortemente.
Al suo saluto Micheal nemmeno si gira, continuando a muoversi senza meta nel salone, con le sue lunghe gambe a ingombrare lo spazio.
C'è un buon profumo in quel bilocale di Via Torino.
Andy è ai fornelli e i suoi piatti sono sempre gradevoli.
"Voglio un figlio, Andreas"
La mano si ferma, Andy appoggia il coltello sul bancone e chiude i pugni. Ora, non è che non avessero mai parlato o anche semplicemente valutato la questione. Ma ad Andy i bambini non piacevano, non li sapeva gestire e, come se non bastasse, non aveva voglia di sbattersi così tanto per poterne adottare uno.
"Smettila Micheal. Sai come la penso."
"No, merda, TU sai come la penso. Ho trentadue anni e vorrei avere una famiglia vera. Vorrei avere un figlio e capire cosa significa essere padre."
Andreas parla senza guardarlo mai negli occhi. Nessuno sguardo viene davvero sostenuto.
"Ma che cazzo dici? Ma ti stai sentendo? Vuoi avere una famiglia Michael? Sono io la tua famiglia dannazione! Non abbiamo bisogno di un figlio per sentirci una coppia vera. Non abbiamo bisogno di una responsabilità così grande!"
"TU non ne hai bisogno! Sei TU che eviti sempre la questione, quando sai benissimo che sono anni che te ne parlo"
C'è un secondo in cui il silenzio diventa quasi assordante e le pareti sembrano incitarli a produrre un qualsiasi tipo di suono che rompa le distanze.
"Ti stanno facendo un cazzo di lavaggio del cervello li dentro. Io sono seriamente stufo della tua permanenza nei Backstage di quel dannato programma. Stai cambiando, Micheal! Prima il flirt con il giudice eterosessuale e adesso punti i piedi per un figlio che NON possiamo gestire?"
Michael afferra la sua giacca, si rigira le chiavi tra le dita e abbassa lo sguardo sulle sue scarpe nere e lucide.
Non soppesa le parole ma le sputa fuori con la precisa intenzione di lasciarlo a bocca aperta, e in un certo qual senso, di ferirlo.
"Non ho parlato di nessun noi. Ho detto che IO voglio un figlio. IO voglio essere padre. Tu non c'entri nulla, Andreas."
Micheal sa di aver esagerato, è consapevole di aver tirato troppo la corda ma non se ne pente. Sa anche che l'indomani avrebbe trovato Andy sul divano, con gli occhi arrossati e la camicia stropicciata, ma non gli interessa.
Una volta sull'uscio della porta Andreas lo interrompe.
"Vai a scopare con il giudice?"
Mika continua a guardarsi le scarpe poi, senza dire una parola, esce di casa.

Casa di Federico è anche più bella quando quest'ultimo è di buon umore.
È sdraiato sul divano a guardare Star Wars quando si ritrova Mika davanti la vetrata che da sul giardino.

"Mik puoi calmarti un secondo? Spiegami cosa è successo. Ti preparo una tazza di the"
Micheal sta seduto con le gambe incrociate sulla poltrona in cuoio della cucina, il viso contratto in una espressione furiosa.
"Tu non può capire. Era da tanto che io volevo parlare con lui di questa cosa. E tutte le volte si litiga"
Federico mette il pentolino a bollire sul fuoco e con la mano destra cerca nello scaffale in alto la tazza in ceramica con i pois verdi.
"Ma tu lo vuoi davvero un bambino?"
"Davero si. Però non è questo il problema." Sospira rumorosamente e gioca con le frange della sciarpa.
"Il problema è che non c'è più l'alchimia. E ogni scusa va bene per non andare d'accordo."
Federico ridacchia a bassa voce mentre immerge la bustina di Twinings nell'acqua bollente.
"Tu smetti di ridere. So che non sei dispiaciuto"
No che non è dispiaciuto, Federico.
Non gli aveva mai detto niente riguardo al suo fidanzato ma di sicuro non gli piaceva l'idea di dover condividere l'inglese con una persona che per lui era stata così importante. Ancora ricorda la sensazione di blocco allo stomaco ogni volta che Andreas spuntava dal niente.
"La smetto, come vuoi tu. Però Mik, seriamente, quante volte vi siete mollati negli ultimi otto anni?"
Mika nemmeno risponde, si limita a fissarlo e a storcere un po' il naso.
La risposta è: troppe. Sono troppe le volte in cui lui ed Andy hanno preso strade differenti continuando a fare finta di essere entrambi sullo stesso rettilineo.
"Non sono più felice con lui"
"Lo so"
Fedez se ne va in sala, lasciando il compagno da solo.
Non vuole darlo a vedere, Federico, ma da qualche mese a questa parte non ce la fa proprio a limitare le sue emozioni nei confronti del riccio. Semplicemente non ci riesce.
Il profumo di Micheal gli annebbia la mente e lo inebria, gli fa pensare al mare, alla libertà, all'amore.
Tira tutte le tende, e mette in ordine la coperta di pile che si trova ai piedi del divano poi appoggia le mani sulla spalliera del divano e la stringe con forza. Chiude gli occhi.

Due mani grandi gli stringono la vita e scivolano sotto la maglia fino a posarsi sulla sua pancia.
"Non voglio stare senza di te"
Federico inarca un po' il collo per potersi appoggiare nell'incavo dell'altro.
"Andreas è proprio uno stronzo"
E per tutta risposta, Mika lo bacia.
Ma le sue labbra hanno il sapore della delusione, un sentimento infido D sporco, struggente e doloroso.
"Michael ascoltami."
Il tempo di girarsi e il riccio poggia le labbra sul suo collo, dischiudendole appena, inumidendo quelle parti ormai sensibili.
E mentre Michael lo ama, piange.
Federico non ha mai saputo davvero come ci si comporta in queste situazioni, né come dovrebbe sentirsi realmente, perché lui è geloso, terribilmente, ma la relazione instaurata tra lui e l'amico non ha una definizione per la quale valga la pena battersi.
Amici, amanti, confidenti e poi di nuovo amici.
Fedez non lo capisce più.
Sa benissimo che pretendere che Mika lasci Andreas significherebbe, per lui, rompere con la sua ragazza. E non può farlo.
Quindi, tace.
La bocca di Michael va un po' dappertutto ma, forse, va bene così perché, infondo, lo vuole anche lui.
"Forse dovresti rimanere qui, questa sera"
Vorrebbe urlare per quella proposta scappata dalle sue labbra, vorrebbe chiedere scusa perché lo sa che si sta distruggendo e che questi suoi sentimenti sono sbagliati perché ha una ragazza e -dannazione- la sta tradendo da due mesi.
Michael piange sulle sue labbra gonfie (come se non fossero già abbastanza grandi, poi) e Federico sa già che ha intenzione di rifarsi una vita, e di trovare la felicità altrove, lontano dalla persona che lo ha accompagnato nella sua crescita. Federico sa anche che la colpa è sua e che si sta comportando da verme, evitando di impedirgli una scelta tale.
Ma Federico si è accorto di essere innamorato di Micheal circa due settimane fa e, quindi, chissenefrega.
Mika sorride sulle sue labbra e "sei una gioia Fedèz"
Si appartengono in continuazione, nonostante le rispettive situazioni sentimentali e le fobie che non condividono affatto. Nonostante gli attacchi d'ansia e i momenti di disperazione, Federico e Michael si appartengono.
"Prima o poi ce lo avrai, un bambino"
Ma Mika ha smesso di piangere quindi non si stupisce quando, con la sua voce squillante annuncia:
"Ma Fedè, per adesso TU sei mio bambino! C'è niente come te"
E, Federico, lo bacia.

Immergersi in desideri vuoti.Where stories live. Discover now