Sono ore che viaggiamo su sto coso e io mi sto annoiando.
-Quando arriviamo a Sidney? - chiedo al pilota
-Tra circa due minuti atterriamo signorina-
-Sia lodato il cielo, per cortesia smettila di chiamarmi "signorina" ho un nome anch'io sai? - dico gentilmente
-Mi scusi ma non conoscendo il suo nome ho preferito chiamarla signorina-
-Non ti preoccupare, comunque sono Amber- mi presentai
-Bene sig....Amber le comunico che siamo arrivati-
-Grazie e arrivederci, COGLIONE- gli urlai io per poi scendere dall' aereo. Ad attendermi c'era un figone della madonna in giacca e cravatta, deve essere il maggiordomo.
-Salve, sono Amber, mi può accompagnare a casa che sono stanca e poi non vedo l'ora di picchiare a sangue quel deficiente di Luke Hemmings- dissi io con noncuranza
-Bene tesirino mio avanti picchiami- disse lui
-Quindi saresti tu il deficiente che devo sposare? -
-Sì, sono io e ti invito a moderare il linguaggio sarò pur sempre tuo marito-disse lui scocciato
- Sì, certo amoruccio caro, tutto quello che vuoi-dissi io con fare civettuolo prendendolo in giro
-Sentì bambola fai meno la spiritosa e andiamo a casa "nostra" -disse lui infine
-Sì, Luke-
-Però prima voglio un bacio- dice serio porgendomi le labbra
-Senti non è che corri troppo? - chiesi insicura
-No, e ora baciami-
Così avvicinai le mie labbra alle sue e mi lasciai trasportare da quel bacio così bello e spettacolare.
Credo di provare qualcosa per questo idiota.