- THE BEST DAY OF MY LIFE -
I had a dream so big and loud
I jumped so high I touched the clouds,
I stretched my hands out to the sky
We danced with monsters through the night,
I howled at the moon with friends
And then the sun came crashing in,
But all the possibilities
No limits just epiphanies
This is gonna be the best day of my life!
- American Authors -
CAPITOLO 1 - DAY
Un altro caso si era appena risolto e i ragazzi si svegliarono di buon ora in un motel a Riverside, una piccola cittadina nei pressi di Chicago.
Era stato un caso cruento, ne portavano ancora i segni sui vestiti sporchi di sangue e sull' anima sporca di peccato.
Si erano lasciati dietro una scia di cadaveri e un covo di lupi mannari sterminati, e ora non desideravano altro che dimenticare e andare avanti, come sempre. Un nuovo giorno era sorto ed era ora di seppellire il vecchio sotto litri di alcool scadente e tv spazzatura.
"Vorrei tanto passare una giornata divertente, per scordare tutto questo schifo!"
Disse Dean, lanciando il telecomando contro la parete beige della stanza.
"Io oggi volevo andare a fare un giro in un negozio qua vicino, ci sarà una svendita di libri e vinili, potresti venire con me!" Rispose Sam sorridendo.
"Cosa non hai capito della parola divertente Sammy?"
Sam alzò gli occhi al cielo sbuffando e continuò a prepare il borsone da viaggio.
"Potremmo andare a Chiacago!" Esclamò Castiel uscendo dal bagno.
"E che ci andiamo a fare a Chicago pennuto?"
"Andiamo a divertirci no?"
Castiel si sedette sul letto accanto a Dean, entusiasta della sua nuova idea.
"Potrei non sapere più come si fa..." Disse lui massaggiandosi la testa.
"Facciamo i turisti! Per un giorno non saremo più un angelo e un cacciatore, saremo solo due amici in vacanza che fanno gli stupidi!"
Dean lo guardò e un piccolo sorriso spuntò sulle sue labbra, non ricordava neanche l' ultima volta che aveva fatto una cosa del genere.
"Oh beh se si tratta di fare gli stupidi, non avrai miglior guida di Dean!" Aggiunse Sam.
Dean gli lanciò un cuscino in testa, che Sam riuscì a schivare, poi borbottò qualcosa e si alzò in piedi.
"D' accordo pennuto, mi hai convinto! Facciamolo!"
Castiel si alzò in piedi a sua volta e meno di dieci minuti furono in macchina, finestrini abbassati, direzione Chicago.
"Allora cosa facciamo?" Chiese Castiel.
"Bhe è una vita che non faccio una cosa del genere, forse l' ultima volta andavo ancora al liceo!" Dean rise ripensando agli anni della sua adolescenza, non proprio un adolescenza comune o tranquilla, ma di certo si era divertito!
"Allora facciamo quello che facevi quando eri un ragazzo!" Rispose allegramente Castiel.
"Sei sicuro?"
"Certo! Com'è che si dice? Diamoci dentro?"
"Sarà una lunga giornata!" Commentò Dean inarcando il sopracciglio con un mezzo sorriso.
Accese la radio e cercò una canzone allegra, poi improvvisamente sentì le note di Eye of the tiger. Alzò il volume al massimo e si mise a cantare, battendo le mani sul volante.
Castiel dopo un primo momento di confusione seguì l' amico e si mise a cantare anche lui, così tra una canzone e l' altra proseguirono cantando e battendo sul cruscotto fino al centro di Chicago.
Parcheggiarono la piccola e si incamminarono per le vie principali, guardando i negozi e ridendo delle stupide cose che vendevano: Maglioncini leopardati, tazze a forma di cagnolino, mobili strambi e giocattoli di mostri.
A volte entravano nei negozi solo per fare a gara a chi trovava la cosa più brutta, finendo per prendersi in giro e spintonarsi sotto lo sguardo irritato delle commesse.
Dopo un po' si ritrovarono al parco, c' erano dei giardini e dei giochi per bambini, poi quasi in fondo un campo da basket.
Passandoci accanto Dean vide una palla da basket abbandonata, la prese in mano, poi guardò l' amico e disse: "Che ne dici di farti umiliare un po'?"
Castiel capì al volo l' idea dell' amico e dopo essersi fatto spiegare velocemente le regole, si tolse trench e giacca e iniziò a giocare. Dean lanciò il giaccone per terra e corse verso il canestro, mentre Castiel cercava di rubargli la palla.
Andarono avanti ore a giocare, rubandosi la palla a vicenda, palleggiando, correndo, spintonandosi, afferrandosi l' un l' altro e ridendo come ragazzi.
La partita finì con un 20 - 8 per Dean.
Alla fine erano tutti sudati, così Castiel proporse di andare a comprare dei vestiti nuovi. Dean accettò, a patto che uno scegliesse i vestiti dell' altro, e che fossero diversi dal solito.
Si diressero nel centro commerciale e dopo aver cercato i vestiti più strani che c' erano, andarono in camerino a cambiarsi, ridendo ogni volta che uno dei due usciva con una camicia a fiori, dei pantaloni bianchi o dei cappelli con i pon pon.
Alla fine Castiel uscì con dei jeans chiari, una maglietta rosa e una giacca di pelle nera.
Dean invece aveva dei jeans strappati, una maglia grigia, una felpa rossa e un cappellino floscio dello stesso colore.
Chiesero alla commessa se poteva tenergli i vecchi vestiti fino al giorno dopo, per non dover portarseli dietro tutto il giorno, e lei accettò, convinta da un biglietto da 10 dollari.
"Sembriamo davvero due ragazzi qualsiasi così!" Disse Castiel specchiandosi in una vetrina.
Dean scoppiò a ridere, poi il suo sguardo cadde su una cosa che attirò il suo interesse.
Afferrò Castiel per il braccio e lo trascinò dentro una macchinetta per farsi le fotografie.
"Adesso ci immortialimo vestiti così! E visto che sembriamo due deficenti, dobbiamo anche fare le facce da deficenti!"
"Che vuol dire?" Chiese Castiel socchiudendo gli occhi a fessura.
Dean come risposta gli fece una smorfia, facendolo ridere.
Iniziarono a farsi fotografie con le facce più assurde, facendo smorfie buffe e linguacce, prendendosi poi in giro a vicenda.
Dopo le fotografie si fermarono ad un Mc donalds, dove Dean ordinò hamburger e patatine e Castiel un frappè alla vaniglia.
"Vuoi fare una pazzia?" Chiese Dean.
"Siamo qui apposta!"
Dean sorrise, afferrò due patatine e le inzuppò nel frappè, ne mangiò una e offrì l'altra a Castiel, che lo guardò disgutato e rifiutò l' offerta.
"Mangiala pennuto!" Insistette Dean.
"Ma Dean, non ha senso, non può essere buona!"
"Ti fidi di me?" Rispose l' altro sbuffando con la patatina in mano.
"Ma Dean..."
"Ti fidi di me?"
Castiel annuì.
"Allora mangia la fottuta patatina!"
Castiel la afferrò titubante, restando poi stupito di quanto fosse buona.
Continuarono ad inzuppare le patatine mangiandole di gusto, poi decisero la prossima tappa: Il cinema!
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The best day of my life
FanfictionDopo un caso più cruento del solito, Dean sente il bisogno di passare una giornata divertente e rilassante per scordare tutto. Castiel gli propone di uscire dai loro ruoli per un giorno, non più un angelo e un cacciatore, ma solo due semplici amici...