Reality

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GENNAIO 2016
Una parrucca nero corvino. Un paio di lenti a contatto che rendevano i miei occhi, in origine azzurri, castani. Il poco trucco che avevo sul viso leggermente colato sulle mie guance. Un bicchiere di whiskey in mano. Un bar malfamato nel bel mezzo di Dallas, Texas. Due gruppi di motociclisti ubriachi litigavano tra di loro. Il barista li guardava, probabilmente chiedendosi a che punto avrebbe dovuto dividerli e se avrebbero estratto dalle tasche qualche coltello o pistola.

«Un altro, per favore.» Dissi al ragazzo alto e magro di fronte a me, che sembrava avere poco più della mia età, indicando il bicchiere vuoto. «Continua a riempirlo finché non dimenticherò tutto.» Mormorai tra me e me.

Lui mi guardò preoccupato, ma non disse nulla. Si limitò a prendere la bottiglia di Jack Daniels e versarne un po' nel bicchiere che avevo davanti a me.

Come avevo potuto essere così stupida? Avevo fatto l'errore più grande della mia vita. Ero dovuta scappare dall'hotel in cui ero insieme al resto del cast del telefilm che stavo promuovendo. I giornalisti o i fan non potevano vedermi in quello stato.

La me stessa di due anni prima non avrebbe mai creduto a quella situazione. No, ventiquattro mesi prima stavo facendo l'audizione per quel ruolo. Quel maledetto ruolo che mi aveva cambiato completamente la vita.

Quattro bicchieri di whiskey dopo la testa mi girava e i miei pensieri erano confusi. Bene, stavo arrivando al punto in cui volevo arrivare.

Vidi lo schermo del mio telefono illuminarsi e mi ritrovai a leggere il nome di Louis e ad osservare il suo viso.

Scossi la testa. No, non avrei risposto. La prima chiamata si interruppe e guardai lo schermo tornare nero, per poi illuminarsi subito dopo. Niall.

Lasciai che il telefono smettesse di suonare un'altra volta e, di nuovo, guardai lo schermo spegnersi. Cinque minuti dopo si accese di nuovo, questa volta mostrando il viso di Liam.

Chiusi gli occhi per pochi istanti, poi presi una decisione. Rifiutai la chiamata, immersi il telefono nel poco whiskey che era rimasto nel bicchiere e lasciai delle banconote da venti dollari sul bancone.

Poi mi alzai e, barcollando, raggiunsi l'uscita del bar.


GENNAIO 2014
«Allora?» Mi domandò Niall, il mio coinquilino. Ero tornata da un'audizione che avrebbe potenzialmente potuto cambiare la mia vita e non vedevo l'ora di parlarne con il mio amico.

Mi lasciai cadere pesantemente sul divano, abbassando lo sguardo e scuotendo la testa. Sbuffai e finsi di essere molto, molto triste. Nascosi il viso dietro le mani per nascondere il sorriso.

«Oh, Liv, mi dispiace. Ci saranno altre parti, vedrai.» Cercò di consolarmi il ragazzo, sedendosi di fianco a me e stringendomi leggermente un braccio con fare amichevole.

Non riuscii a mentire ancora per molto. Ero troppo esaltata per quello che era successo. Alzai lo sguardo e lo puntai sul suo viso e lui capì immediatamente quello che era successo.

«Liv!» Esclamò. «Mi hai fatto prendere un colpo!» Dandomi un finto pugno sulla spalla. «Mi devi dire tutto. Chi c'era? Cosa ti hanno fatto leggere? Cosa ti hanno detto? Hanno visto la nostra pubblicità del dentifricio? È stata quella a fargli decidere di prenderti? Ma soprattutto, riesci a credere che ho cercato di fare l'attore per tipo una frazione di secondo? Non so che diavolo avessi in testa.» Aggiunse, parlando velocemente e facendomi quasi perdere il filo del discorso.

«No, non ti vedo come nient'altro se non un bravissimo chitarrista.» Risposi, scuotendo la testa. «E non hanno parlato della nostra pubblicità. Non ho idea di come abbia fatto il mio manager a farmi avere anche solo un'audizione, a dirti la verità. Voglio dire... le mie uniche esperienze in televisione sono quella pubblicità che ho fatto con te e l'episodio di CSI in cui ho interpretato il glorioso ruolo del cadavere. Morta dopo esattamente una battuta e quindici secondi di scena.»

Niall ed io ci eravamo conosciuti un anno e mezzo prima, quando avevamo entrambi ottenuto una parte in uno spot pubblicitario per un dentifricio. Prima di quel momento avevo fatto provini per qualunque cosa, ma non avevo mai ottenuto nulla.

Niall Horan aveva la classica aria da bravo ragazzo. Aveva grandi occhi azzurri e i capelli biondi, portati costantemente in un ciuffo in su e un sorriso che lo faceva sembrare ancora più gentile e dolce. Aveva origini irlandesi, era nato a Mullingar, in Irlanda, e si era trasferito a Los Angeles più o meno nello stesso periodo in cui l'avevo fatto anch'io, due anni prima. Per pochi istanti, probabilmente anche per colpa della scommessa che aveva perso con un suo amico, Niall aveva pensato di fare l'attore e aveva provato a fare il provino per quella pubblicità del dentifricio. Gli era bastato entrare nella stanza e sorridere e la parte gli era stata assegnata immediatamente.

Poi aveva deciso di non portare avanti la carriera nel mondo della televisione, perché non voleva abbandonare il suo primo amore: la musica. Niall aveva imparato a suonare la chitarra quando aveva otto anni e non aveva più smesso.

E noi, grazie a quella pubblicità, eravamo diventati amici istantaneamente. Eravamo usciti a festeggiare e da quel momento eravamo rimasti in contatto, diventando così uniti da decidere di trasferirci insieme in un piccolo appartamento a Burbank, una contea di Los Angeles, in California, per dividere le ingenti spese d'affitto.

«Vai avanti, dimmi tutto!» Mi esortò, con gli occhi che brillavano per l'emozione e il piede che continuava a muoversi per l'ansia.

«Oh, Nialler... è stato surreale. Mi hanno fatto leggere un monologo dal copione e mi hanno detto subito che gli piacevo, così hanno fatto entrare... oh, non crederai mai a chi è il co-protagonista di questa serie!» Esclamai, quasi squittendo per la gioia.

«Chi? Chi, Liv? CHI È?!» Urlò lui.

Scoppiai a ridere, nel vederlo così agitato. Era quasi più esaltato di me.

«Louis Tomlinson.» Dissi, scandendo bene le parole.

«Louis... Louis Tomlinson? Quel Louis Tomlinson? Oh mio Dio, Liv. È quello che ha fatto quel film stra-famoso, vero?» Mi domandò il ragazzo.

«Sì, è proprio lui. Quello che ha un fedelissimo, grandissimo gruppo di fan che lo segue e fa diventare oro tutto quello che tocca. Proprio lui.» Dissi.

«E quindi ti hanno fatto leggere insieme a lui?» Domandò Niall.

«Sì.» Replicai, cercando di calmarmi. Dovevo farmi dare un pizzicotto dal mio amico, perché non ero sicura che tutto quello che stava succedendo fosse reale. «E ci siamo trovati subito benissimo insieme. Hanno detto che abbiamo la sintonia che cercano tra i due protagonisti e di aspettarmi una telefonata nelle prossime ore.»

«Questo vuol dire che lascerai finalmente quell'orrendo lavoro come barista? Perché io ho sempre detto che ti sfruttano là dentro e che tutto il tuo talento è sprecato dietro quel bancone.» Disse Niall.

«Non lo so ancora, ma sembra proprio di sì.» Risposi.

Trasferirmi in California da Brighton, nel Regno Unito, era stato spaventoso e difficile, ma in quel momento mi sembrò che tutti gli ostacoli che avevo dovuto superare ne fossero valsi la pena. Avevo quasi ottenuto la parte, ero al novantanove percento sicura che l'avrei ottenuta. Ce l'avevo fatta.

La telefonata arrivò più o meno alle nove di quella sera - ma chi volevo prendere in giro? Era arrivata esattamente alle nove e undici minuti, non potevo far finta di non essere stata appiccicata al mio smartphone per il resto della giornata, in attesa di sentire la suoneria - e il mio manager mi confermò quello che avevo tanto sperato: avevo ottenuto la parte di co-protagonista in un nuovo telefilm per adolescenti che si chiamava 'Illusion' e il co-protagonista sarebbe stato Louis Tomlinson.

Louis era già famoso. Molto famoso. Aveva recitato in una serie di telefilm per adolescenti che avevano fatto parecchio successo e poi, l'anno prima, era stato scelto per fare il protagonista di un film - tratto da un popolarissimo libro fantasy per giovani adulti - e da quel momento aveva cominciato ad essere inseguito da paparazzi e fan ovunque si trovasse.

Tutti i giornali e i blog di gossip parlavano di lui. Tutte le ragazzine avevano un suo poster in camera e tutte volevano che diventasse il proprio ragazzo. Il mio manager mi aveva assicurato che il telefilm avrebbe avuto un grande successo proprio grazie a lui, che quella era l'occasione di tutta la vita e che dovevo assolutamente fare del mio meglio per non farmela sfuggire.

Per prima cosa avrei dovuto frequentare delle lezioni di recitazione per assicurarmi di non fare nessun errore da principiante una volta arrivata sul set. Poi avrei filmato l'episodio pilota, il che mi avrebbe impiegato circa una settimana - il primo giorno avrei dovuto leggere il copione insieme a tutto il resto del cast, poi avrei avuto due giorni di prove e due (o tre, nel caso ci fosse qualcosa da rifare) di riprese vere e proprie.

Non stavo più nella pelle. Ero così esaltata che riuscii a malapena a mangiare quella sera. Il che fu molto apprezzato da Niall, che decise di finire tutto quello che avevo avanzato.

«Ehi, so che questo è il tuo grande giorno, ma ho anch'io una notizia da darti.» Disse il mio amico dopo cena.

«Sai come la penso su queste cose, Nialler.» Replicai, guardandolo e sorridendo.

«Lo so, più sono le buone notizie, più motivi abbiamo per festeggiare.» Ripeté lui. «D'accordo, quindi te lo dico e basta. Hai presente quell'audizione che avevo fatto per diventare chitarrista per il tour di un cantante, tre settimane fa?» Mi domandò dopo qualche istante.

«Sì.» Dissi, prendendo il telecomando e accendendo la TV senza sonoro.

«Beh, mentre eri in doccia ho ricevuto un sms. Il cantante ha scelto me! Hanno fatto le audizioni centinaia di persone, ti rendi conto? Ha scelto proprio me! Per andare in tour in tutto il mondo, Liv!» Esclamò il ragazzo, saltando in piedi e cominciando a camminare per tutta la stanza.

«Wow! Niall, ma è fantastico!» Dissi, alzandomi a mia volta e raggiungendolo per abbracciarlo. «Lo sapevo. Sapevo che ti avrebbe scelto, perché sei troppo bravo! E adesso è il tuo turno, devi raccontarmi tutto. Chi è questo cantante misterioso, quando inizi le prove e quando parti per il tour? Ma soprattutto, posso venire a trovarti quando non sto filmando Illusion, vero?» Domandai.

«Okay, con calma. Prima di tutto: ovvio che puoi venire a trovarmi. Anzi, devi. Sai come ci divertiremo in giro per il mondo? Già ci vedo, tra qualche mese. Io sarò praticamente una rock star e tu un'attrice famosissima. Ci saranno paparazzi ovunque e ci fotograferanno mentre usciremo dai ristoranti e andremo al cinema!» Esclamò il mio amico, con gli occhi che brillavano per l'emozione.

«Insomma, saremo le celebrità più noiose del pianeta.» Commentai, ridendo.

«Ovvio. Cosa pensi che ci beccheranno fare? Sniffare piste di coca dalla schiena nuda di qualche modella in qualche locale inquietante di New York? Non vedo nessuno dei due fare quella fine, onestamente.» Rispose il ragazzo, unendosi alla mia risata. «Comunque inizio le prove per il tour domani, devo imparare tutte le canzoni della scaletta e poi partiamo tra quattro mesi. Prima tappa: Londra! Torniamo nella terra madre del cantante!»

«Adesso voglio davvero sapere chi è.» Dissi, impaziente. Era difficile immaginarsi il futuro, perché non avevo idea di cosa ci avrebbe riservato, ma sapevo che stavamo entrambi per realizzare i nostri sogni. Eravamo partiti dal nulla, io da una minuscola cittadina nel Regno Unito, lui da un'altrettanto piccola città in Irlanda. Ci eravamo incontrati a Los Angeles, la città dei sogni, e il destino aveva voluto che girassimo insieme una pubblicità e che ci conoscessimo proprio in quel modo.

«Oh, solo il più famoso cantante indie rock del momento, tesoro. Harry Styles.» Rispose Niall, facendo un salto sul divano e fingendo di suonare una chitarra, intonando con la voce la melodia di una delle canzoni del cantante.

Harry Styles? Il mio amico aveva proprio detto quel nome? Sentii il mio stomaco fare un tuffo, ma cercai di non tradire nessuna emozione.

«È fantastico, Nialler! Congratulazioni! Direi che è arrivata l'ora di uscire a bere qualcosa per festeggiare, che ne dici? Suggerirei di rimanere fuori fino all'alba e di andare a vedere il sole che sorge dalle colline di Hollywood.» Dissi, ignorando il mio cuore, che aveva iniziato a battere più velocemente.

«Suggerisci bene. Approvo il tuo piano.» Replicò il ragazzo.

Illusion || [One Direction]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora