Illusion

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Nella mente di tutti i cittadini di Spirit Creek c'era una sola domanda: chi aveva ucciso Phoebe Summers? In piazza gli anziani non parlavano d'altro. Le casalinghe spettegolavano e parlavano a bassa voce al supermercato, cercando di non farsi sentire da nessuno. Se ne parlava in ufficio, sull'autobus, nei parchi. Ovunque.

«Phoebe era la mia vicina di casa, non capisco perché la polizia non è ancora venuta a parlare con me.»

«Ho saputo che usciva con quel giovanotto, Mark Condren. Tanto si sa che la maggior parte delle donne viene ammazzata dai propri compagni. Non mi sorprenderebbe se fosse stato davvero lui.»

«So che hanno già interrogato due volte Lily Brewer. Dite che c'entra qualcosa davvero?»

E così via, all'infinito.

Anche a scuola la situazione era simile, solo che le voci che circolavano tra noi ragazzi erano del tutto diverse.

«Secondo me è stata Lily. Sono sempre quelle che hanno la faccia da brave ragazze che fanno cose da non fare.»

«Scherzi? Io penso che sia stato quello nuovo, Luke. Pensateci: stava uscendo contemporaneamente con Lily e Phoebe.»

«Sì, ma tutti sapevano che Luke stava con Lily. Era Phoebe quella che stava vedendo in segreto. Quindi Lily aveva un motivo per ucciderla, perché era gelosa.»

«Però magari Luke ha ucciso Phoebe perché lei ha detto a Lily del tradimento. È plausibile anche questo, no?»

«Ma vogliamo parlare del fatto che un tempo Lily e Phoebe fossero migliori amiche? Magari l'ha uccisa anche perché è invidiosa di Jennifer.»

Mi appoggiai al mio armadietto, esausta dalla notte passata a fissare il soffitto. Non volevo più sentire quelle voci stupide e senza senso.

Erano passati solo tre giorni da quella maledetta festa di Halloween e sembrava che la polizia non avesse ancora scoperto niente. Anche perché ero sicura che sospettassero solo di me, visto che ero l'unica persona ad essere stata interrogata più di una volta - e alla centrale di polizia (con i miei compagni i detective si limitavano a chiacchierare nei corridoi della scuola).

Ero terrorizzata: e se mi avessero fatto andare al carcere minorile? Dovevo cominciare a darmi da fare e a scoprire da sola qualcosa che mi avrebbe scagionata. Dovevo dare alla polizia un'altra persona da sospettare. Ma chi?

Logan mi stava fissando dall'altra parte del corridoio, in attesa che incrociassi il suo sguardo. Quando finalmente lo notai, mi fece un cenno con la testa per dirmi di seguirlo, perché mi doveva parlare.

Mi guardai intorno per assicurarmi che nessuno mi stesse guardando (uno degli unici lati positivi di essere sospettata di aver ucciso qualcuno era che tutti i miei compagni avevano smesso di guardarmi negli occhi. Parlavano tutti alle mie spalle, ma almeno non controllavano ogni mio movimento perché avevano paura di essere i prossimi ad essere ammazzati) e raggiunsi Logan.

«Ehi.» Dissi, appoggiandomi alla parete del ripostiglio della scuola. Era il luogo in cui ci incontravamo sempre quando volevamo qualche minuto di privacy durante le lezioni.

«Ehi.» Replicò lui, con lo sguardo fisso sulla porta. «Ho qualcosa per te.» Aggiunse pochi istanti dopo, cominciando a guardarmi negli occhi. «Qualcosa che puoi offrire alla polizia per tenerli lontani da te per un po'.»

«Che cosa?» Domandai subito, sentendo un'ondata di ansia impossessarsi del mio corpo. Avevo mangiato pochissimo in quei giorni e sembrava che il mio stomaco avesse deciso di rimanere chiuso per sempre.

«Phoebe prendeva Adderall e lo comprava da qualcuno qui a scuola.» Sussurrò il ragazzo, facendomi provare un brivido.

L'Adderall era un farmaco che veniva prescritto a chi aveva la sindrome da deficit di attenzione e non mi sembrava assolutamente che fosse il caso di Phoebe.

Illusion || [One Direction]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora