1 luglio 2014

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1 luglio 2014

Ciao piccola.
Sei tornata, per fortuna sei tornata. Stamattina mi sono svegliato e tu eri lì, accanto a me, con gli occhi rossi e il viso pallido. Non mi hai parlato però, quando ho aperto gli occhi ti sei alzata, sei uscita e poi sono entrate mia madre e mia sorella.
Sono stato malissimo Claire, avevo paura che mi lasciassi.
Gemma non faceva altro che piangere, non riusciva nemmeno a parlare; mia madre, invece, ha iniziato a scusarsi con me, per non essermi stata accanto, per non essersi fatta sentire, per essere stata una madre terribile. Come se mi importasse delle sue scuse, come se le sue scuse potessero ridarmi la mia infanzia e mia madre. Mi hai sempre detto che dovrei essere meno severo con la mia famiglia, passi per mia sorella, che comunque mi è sempre stata vicina, ma mia madre non ha mai fatto niente per recuperare il tempo perso con me, non può pretendere di arrivare qui e aggiustare tutto solo perché sto per morire.
Sei rientrata nella stanza appena loro sono uscite, è stata una ventata d'aria fresca, odio gli ospedali e se tu non sei qui con me il tutto diventa peggiore.
 «Come stai?» mi hai chiesto con la voce roca, hai perso la voce amore, devi aver pianto così tanto. Come sto? Sto male, ma ti dirò che sto bene, perché è quello che hai bisogno di sentire. Cerchi di rimanere calma ma vorresti scoppiare, lo so amore, lo so che vuoi scoppiare.

«Parlami» ti ho detto, una semplice parola è bastata per accendere la miccia. Sei scoppiata in lacrime, lacrime che non avrei mai voluto vedere sul tuo volto, lacrime per me, l'unico dolore che non posso sopportare: il tuo.

Hai iniziato a urlare, a sfogarti  «Ti odio, perché non me l'hai detto? Sei un idiota, avresti dovuto fare le chemioterapie» hai cominciato, ti ho lasciata urlare, me ne sono stato in silenzio ad accusare gli insulti che sapevo sarebbero arrivati, ma che non hanno nessun significato per me, perché so che non lo pensi sul serio. Sei uscita di nuovo, dopo avermi urlato contro, sei uscita e io ho chiuso gli occhi. La testa mi girava, la nausea stava arrivando ed ero pronto ad alzarmi dal letto per correre in bagno, ma nemmeno il tempo di togliere le coperte che tu sei tornata, hai visto che mi stavo alzando e mi hai aiutato.

Quando siamo tornati in camera, mi sono sdraiato e tu ti sei seduta sulla sedia accanto al mio letto, mi hai preso la mano e hai ricominciato a piangere, non sapevo nemmeno che potessi piangere tutte quelle lacrime Claire «Non è vero che ti odio, ti amo, ti amo più della mia vita Harry e non riesco ad accettare che tra poco tu te ne andrai» mi hai detto, e non sono più riuscito a trattenere le mie di lacrime.

Dio Claire, ti sto facendo soffrire così tanto, come posso essere stato così egoista? Avrei dovuto lasciarti prima che tu ti innamorassi di un cretino come me, sapevo che non avrei potuto darti altro che sofferenze, eppure non ho potuto fare a meno di trascinarti nella mia rete.
Perdonami Claire, quante volte ti sto chiedendo scusa in queste lettere?
Ti amo, scusa per averti fatta innamorare di me.

Ecco il nuovo capitolo, vi avviso che da ora in poi saranno uno più triste dell'altro, Harry è in ospedale e, ovviamente, ci stiamo avvicinando alla fine, quindi preparate i fazzoletti!
Spero vivamente che vi sia piaciuto e in realtà sono un po' preoccupata perché ora arrivano i capitoli più drammatici della storia e spero di riuscire a trasmettervi tutte le emozioni e tutti i sentimenti contrastanti di Harry perché è molto importante per me che questi capitoli vengano bene!
Grazie per chi segue ancora questa storia!
Un bacio a tutti :D




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