La voce di una donna annunciava le varie partenze dei diversi voli che di lì a poco sarebbero partiti, e Lauren non faceva che sentirsi sempre più in colpa per ciò che stava facendo. Era seduta lì, su di una sedia in plastica, con degli occhiali da sole in volto, seduta in mezzo a tante persone che però non sembravano riconoscerla. E in realtà sperava fosse cosi, almeno sarebbe stato meno difficile per le ragazze spiegare la sua assenza in seguito. I paparazzi non avrebbero fatto altro che peggiorare la situazione.
E nessuno sapeva in realtà dove si trovasse Lauren; soltanto Dinah che l'aveva colta con le mani nel sacco proprio mentre preparava la sua valigia."Che stai facendo, partiamo dopo domani", aveva chiesto la ragazza notando le valigie dell'amica già pronte sul suo letto. Lauren si passò velocemente una mano fra i lunghi capelli neri e mossi e, senza degnarla di uno sguardo, chiuse l'ultima valigia.
"Me ne vado, mi sembra ovvio.""Perché?", chiese Dinah facendo un passo verso di lei, ma la nera sollevò la schiena e ne fece uno indietro. Sollevò le mani in segno di difesa o forse voleva solo prendere le distanze, sarebbe risultato semplice andarsene cosi.
"Dinah, no. Me ne andrò, ho deciso ormai quindi non sprecare il tuo fiato.""I manager lo sanno?", chiese ma Lauren scosse la testa. "Glielo dirò quando sarò a Miami. Credimi è meglio cosi per tutte, voi andrete avanti anche senza si me." Rispose. Nel suo tono di voce era ben presente quell'incertenza che da sempre, in passato, aveva fatto parte della vita di Lauren. Entrare a far parte di una girl band come le Fifth Harmony l'aveva portata a credere di più in se stessa, o almeno questa era l'immagine che doveva dare di sè. Una ragazza tosta e spavalda che non ha paura di niente, ma lei era più di questo, forse tutt'altro.
"E Camila? Lei andrà avanti senza di te?", sbottò Dinah nervosa. Sapeva che l'unico motivo per cui stesse veramente mollando tutto era lei, solo e soltanto lei.
Vederla ogni giorno e non poterla avere, cercare di dimenticarla avendola davanti ai suoi occhi, questo era troppo da poter sopportare. E poi quel finto fidanzamento con Austin solo per mascherare ciò che stava succedendo tra loro.-Non possiamo permetterci un tale scandalo - avevano detto i managers. -Starai lontana da Camila - le avevano imposto e da allora non era riuscita neanche a sedersi al suo fianco. Durante i loro spettacoli non facevano che lanciarsi sguardi, ma nessuna delle due osava disubbidire a ciò che le avevano imposto.
Forse la paura di perdere quel sogno che stavano vivendo era più forte di qualsiasi amore."Lei starà bene, Austin si prenderà cura di lei".
Quelle erano state le ultime parole di Lauren prima che prendesse le sue valigie e lasciasse l'albergo in cui alloggiavano; ovviamente aveva dovuto fare tutto da sola uscendo dal retro e chiamando un taxi dalla stanza evitando che qualcuno della crew si accorgesse di niente.
E arrivare a quell'aereoporto era stato come un colpo al cuore, aveva realizzato quanto vero fosse ciò che stava facendo e indietro non sarebbe potuta tornare. Quasi sicuramente ormai si erano accorti della sua assenza, ma quando sarebbero arrivati per fermarla lei sarebbe già stata in volo e nessuno avrebbe potuto impedirle di farlo.Era la cosa giusta da fare, questo lei lo sapeva. Lo stava facendo per il bene di Camila, forse non averla davanti a sè tutto il tempo avrebbe aiutato entrambe a dimenticare quella che era stata la loro storia, sarebbero andate avanti ognuno per la sua strada e chissà, magari un giorno avrebbero anche riso di tutto questo. Ma solo il tempo poteva dirlo, solo e soltanto il tempo.
Quando sentì chiamare il suo volo, tutte le immagini, tutti i momenti che aveva passato con quella dolce e tenera cubana, le passarono davanti agli occhi come un film drammatico senza un happy ending. La loro storia era stata qualcosa di nascosto, di illecito, di sbagliato per molti. Eppure era sembrata la cosa più giusta che avesse mai fatto nella sua vita.
Nonostante questo si alzò dalla sedia, prese la sua valigia e prese a camminare in quell'enorme corridoio a specchi che dava sulla pista d'atterraggio. Ogni passo le pesava come un macigno, dentro di lei sapeva di non volerlo fare. Rinunciare a quel sorriso, questo era il dolore più forte di tutti.
Ma a volte, se ami davvero qualcuno, devi lasciarlo andare. E Lauren lo stava facendo.Si stava avvicinando alla coda, quando sentì qualcuno urlare il suo nome. Inizialmente fece finta di niente convinta che fosse una qualche fan impazzita che l'aveva riconosciuta, ma poi quella voce si fece sempre più familiare finchè non si voltò e la vide. Era lì, in quel corridoio incurante del fatto che sicuramente le avrebbero riconosciute, che sarebbero andate incontro a guai seri, non solo loro ma anche le ragazze. Lei era lì, correva verso Lauren. Si fermò davanti alla nera col fiatone per la corsa inesorabile che aveva compiuto per arrivare in tempo. E ci era riuscita.
"Lauren, che stai facendo?", chiese e in quelle parole Lauren colse tutta l'amarezza e la tristezza che invadevano quei piccoli occhi scuri di cui si era innamorata dal primo giorno che l'aveva vista. Su di un aereo dirette alle audizioni di X Factor.
"Sto rendendo le cose semplici, Camz. Se me ne vado non dovremo più fingere niente.""Invece sì" -sbottò la mora - "Dovrò fingere di stare bene quando in realtà il mio cuore si è spezzato perché l'unica persona che abbia mai davvero amato, ha deciso di scappare e fuggire da tutto."
Lauren abbassò lo sguardo sui suoi stivaletti quando si accorse che delle lacrime amare stavano solcando il volto della piccola Camila. "Io lo sto facendo per te, per noi."
"Non posso continuare ad accettare di vederti abbracciata ad Austin o a chiunque altro, quando so che in realtà la tua mente è con me. Non posso continuare a nascondermi e a nascondere il fatto che ti amo Camila. Amo ogni cosa di te: il modo in cui ti tocchi i capelli quando sei nervosa, il modo in cui ti mordi le labbra o il modo in cui ti muovi quando siamo sul palco e so che lo fai per me. E amo quando la notte vieni da me e mi chiedi di cullarti fra le mie braccia per sentirti nuovamente a casa." Sussurrò Lauren facendo un passo verso di lei, posò poi dolcemente una mano sulla sua guancia accarezzandole lentamente col pollice. "Ma io voglio che ti senta a casa in ogni momento, non soltanto la notte quando il resto del mondo dorme. Non voglio amarti al buio, ma alla luce del giorno ed è ovvio che questo non è possibile. Quindi me ne andrò, ti guarderò da lontano e qualsiasi cosa accada, io farò il tifo per te."
Quelle parole per quanto suonassero dolci, facevano male. Erano tanti piccoli coltelli conficcati nel cuore di Lauren perché non era questo ciò che voleva. Camila, lei voleva Camila e nient'altro. Ma era egoista chiederle di mollare tutto ciò per cui avevano lottato tanto. Fare musica, la fama e tutto quanto.
Camila però non si diede per vinta e posò la sua mano sul dorso di quella di Lauren, perdendosi in quei meravigliosi occhi smeraldo che avevano fatto sì che si innamorasse di lei. "Hai ragione, ogni notte vengo da te perché solo tu puoi farmi sentire in questo modo. Solo tu, Lauren, riesci a far battere il mio cuore cosi forte che temo sempre che qualcuno possa sentirlo oltre a me. E le tue carezze, i tuoi abbracci, i tuoi baci. Sono l'unica cosa che mi rendano veramente felice."
Camila afferrò il volto di Lauren e la baciò dopo tanto tempo, alla luce del giorno. Non le importava se qualcuno le avrebbe viste, dei paparazzi, delle fans, o chiunque altro. Non contava niente se non l'amore che provava per Lauren e avrebbe lottato contro tutto e tutti.
Una lacrima rigò il volto di Lauren ma Camila l'asciugò con io pollice abbozzando un sorriso. "La mia casa è ovunque sia tu."
salve,
questa è una one shot [OS], quindi finisce qui.
cosa ne pensate? a me piace molto, mi ronzava per la testa e allora ho detto, perché no?
fatemi sapere, commentate e votate.
magari potrei farne altre one shot in futuro. ♡zaygreen aka ylenia
