Stay with me

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Ma ciao, vi sono mancata?? :3
Cmq sarò qui per poco, visto che questa ff ha solo un capitolo (ノ'∀`*)
*non uccidetemi >.<*
L'ho scritta un po' di tempo fa ma sependo che quest'anno non avrei scritto molto ho deciso di lasciarla per questi momenti in cui non avrei prodotto nulla xD
Vedete che penso a voi?? (*˘︶˘*).。.:*♡
E niente, che dirvi: buona lettura!! :D







-Basta, lasciami andare!!
-Aspetta, fermati!!
Giulio schivò la mia mano che tentava invano di raggiungerlo.
-Lasciami in pace ed esci dalla mia vita!!
Stava quasi urlando ma il respiro affannoso lo costrinse ad abbassare i toni, allungando invece il passo.
-Non posso!!
Ero al mio limite.
Era quasi mezzora che lo rincorrevo e sentivo il cuore scoppiarmi nel petto, ma non solo per la corsa.
Feci un'ultimo scatto, con la mano tesa ad afferrarlo, per annullare quella piccola distanza che ci separava.
Questo sarebbe bastato per la distanza fisica, ma per quella morale ci sarebbe voluto molto di più.

Erano passati sei mesi da quando lo aveva incontrato. Era ad una fiera con sua sorella e stava facendo il cosplay di Onodera Ritsu.
Lui, non la sorella.
Ma sicuramente lo aveva costretto lei, perchè mentre lei batteva le mani felice, lui teneva il broncio a testa bassa.
Avevano azzeccato il cosplay, in quelle vesti era davvero tenero.
Oltrettutto io stavo facendo Takano-san, il mio personaggio preferito in assoluto, quindi lo presi come un segno del destino e mi avvicinai.
Non feci nemmeno in tempo a salutarli che gli strilli della sorella mi avevano giá raggiunto.
"NON CI POSSO CREDERE!! LA MIA OTP É REALTÀ!!"
Sì, era sicuramente una fujoshi.
Le sorrisi e cercai di parlarle ma appena aprii bocca mi bloccò immediatamente.
"TU VIENI CON ME!!"
Mi trascinò accanto al fratello senza che io riuscissi a fermarla e chiamò quella che doveva essere una delle sue amiche, iniziando a sclerare come una pazza.
Ridacchiai divertito per la piega che aveva preso la situazione e osservai più attentamente il fratello.
Aveva un viso dai tratti morbidi e dei bellissimi occhi verdi (non capivo se erano lenti o no, ma non aveva importanza, era lo sguardo che mi aveva colpito).
Lui mi guardava curioso, probabilmente cercando di capire dove fosse la sorella/cugina/amica che mi avrebbe costretto a venire lì conciato in quel modo.
Gli rivolsi un sorriso ammaliante (alla Takano-san per intenderci, in fondo ero lì per lui) e gli risposi intuendo i suoi pensieri.
"Non mi ha costretto nessuno, sono qui di mia spontanea volontá. Questo è il mio personaggio preferito."
Lui abbassò lo sguardo di scatto, in imbarazzo.
"Allora... tu... sei..."
Era lievemente arrossito. Avrei voluto rimanere così per sempre ma decisi di porre fine alla sua sofferenza.
"Sì lo sono."
Lui tenne lo sguardo basso, ancora più imbarazzato.
Capisco che un fudanshi non è come una fujoshi, ma essere gay non è mica una malattia.
"Almeno tu non sei stato costretto." sussurrò guardando verso sua sorella.
Sinceramente, ero sorpreso. Non aveva fatto commenti di nessun genere. Certo, sicuramente non lo considerava normale, ma almeno mi aveva... accettato? Così velocemente?
Non dissi una parola, ma ero sicuro di me. Volevo provarci.
"Voi due, mettetevi più vicini!!"
La sorella si stava sbracciando con la macchina fotografica, eccitatissima.
Il fratello non capì subito ma io intuii cosa voleva fare e sorrisi. Da quel momento non sarei più stato Stefano, ma Takano-san.
Mi misi dietro il ragazzo, facendo passare il mio braccio attorno al suo collo e lo portai dolcemente verso di me.
Lui si girò di scatto, rosso come il sole al tramonto.
"M-ma che stai..."
"Stiamo facendo un cosplay no? Dobbiamo comportarci come tali." gli sussurrai dolcemente.
Lo sentii rabbrividire leggermente.
Cazzo, quel ragazzo mi faceva impazzire.
Intanto la sorella era fuori di sè, scattando foto e strillando nuove posizioni.
Io mi muovevo con naturalezza, ma il fratello non era molto sciolto e questo non era affatto un problema, anzi, sembrava tutto più vero.
Finalmente la ragazza diede sfogo a tutto il suo sclero e ci lasciò liberi.
"TU! Dammi il tuo numero, dobbiamo assolutamente rincontrarci ancora!"
"Chiara!!" la rimproverò il fratello.
Io gli diedi il mio numero ridendo e mi rivolsi al ragazzo.
"A rivederci, piccolo Ritsu."
Mi girai dirigendomi verso un altro stand quando lo sentii urlarmi:
"N-non mi chiamo Ritsu!! Io sono Giulio!!"
Mi fermai e voltai la testa con un mezzo sorriso.
"Stefano. Piacere di conoscerti, Giulio."

Non avrei mai sperato che il fato avesse voluto aiutarmi così tanto.
La sorella era pazza di noi, organizzava spesso uscite a tre (abbiamo scoperto di abitare a mezzora di distanza più o meno) e spingeva il fratello ad aprirsi con me.
Lui era davvero molto timido e respingeva tutti i miei tentativi di corteggiamento.
"Guarda che non sono nulla di strano, perchè non mi guardi quando ti parlo?"
"Io non... sono... ceh... credo..."
"SEI IDENTICO A RITSU, É OVVIO CHE SEI GAY FINO AL MIDOLLO."
"TI HO DETTO DI NON CHIAMARMI COSÌ, IO NON SONO UNO DEI TUOI YAOI!!"
I loro litigi mi facevano sempre divertire.
Giulio era adorabile, ma mano a mano che lo conoscevo imparavo cose che di lui che non mi sarei mai aspettato.
Sapeva essere anche forte, deciso e sicuro di sè, questo era un lato di lui meraviglioso.
Credo sia per questo che lo tenesse nascosto così tanto.
Quando tiene a qualcosa cerca di proteggerlo in tutti i modi.
Non come me.
Io sono un cazzo di codardo.

C'ero riuscito, lo avevo finalmente per me. Grazie a Chiara, che ci aveva organizzato una serata solo per noi.
Abbiamo visto un film ma Giulio era molto scostante, così decisi di passare all'azione.
Lo bloccai in un cantuccio della galleria che dalla sala portava all'uscita.
"C-cosa c'è??"
"Dovrei essere io a chiedertelo. Hai paura di me? Ti faccio schifo? Cosa?"
Rimase a testa bassa.
"Giulio... cosa provi per me?"
Lui sussultò e rispose nervosamente.
"Io, niente che, insomma, no io..."
Scosse la testa, serrando gli occhi con forza.
"Io non... ho paura di te... ho paura del fatto che io credo..."
Lo fissai per qualche secondo, poi gli feci alzare la testa spingendola verso di me con l'indice e il medio.
"Dimmelo. Guardandomi negli occhi."
Lui li aprì timidamente, quasi con fatica.
Giuro che mai, nella mia misera vita, avevo visto uno sguardo tanto puro.
I suoi meravigliosi occhi verdi sembravano usciti da un quadro, come quando le chiome degli alberi in primavera si riflettono su uno specchio d'acqua.
Ecco, questo era il risultato dell'unione dei nostri sguardi.
Giulio deglutì e sussurrò:
"Tu... credo che... mi piaci."
Lo osservai sorridendo, un sorriso felice, come non mai.
"Lo stesso per me, piccolo."
Mi avvicinai e unii le nostre labbra.
Quando dopo un attimo di esitazione iniziò a rispondere al bacio, sentii un'emozione fortissima crescere dentro di me.
Amore.

Lui cercò di proteggerlo, questo amore, perchè ci teneva, era fatto così. Io no. Ne avevo paura.
Non avevo mai creduto nell'amore vero. Mio padre non sarebbe scappato se avesse amato veramente mia madre.
Come potevo credere a qualcosa che non mi era stato insegnato?
Avevo paura.
Il suo sguardo così limpido era come una droga per me.
Come alberi riflessi in uno stagno.
Se mi fossi immerso troppo a fondo sarei annegato.
Il nostro diventò quindi un amore... egoista.
Diventai sempre più freddo.
Rifiutavo ogni suo gesto gentile, rifiutavo il suo amore, rifiutavo il mio.
La paura mi trasformò in uno stronzo.
E alla fine fui ripagato adeguatamente.

"Non ce la faccio più."
Alzai lo sguardo sorpreso.
"Come prego?"
"Io credevo che tu provassi davvero qualcosa per me... ma a quanto pare mi sbagliavo."
Rimasi immobile, senza capire. O fingendo di non capire.
"Addio Stefano."
Si diresse verso casa, lasciandomi lì così.
Ero pietrificato, resomi finalmente conto di ciò che era successo.
Lo stavo perdendo.
La mia fottutissima paura di amare mi stava facendo perdere l'unica cosa per cui la mia vita ha un senso.
L'unica cosa che mi rendesse felice.
Non potevo accettarlo.

La mia mano raggiunse il suo braccio e lo strinse forte costringendolo a fermarsi.
-Ascoltami ti prego!
Giulio cercò di sfuggire alla mia stretta, divincolandosi il più possibile.
-Lasciami!! Ti ho detto che...
-Io ti amo.
Il ragazzo si bloccò, girandosi lentamente a fissarmi, a bocca aperta.
Era sorpreso.
Lo ero anch'io.
Le smancerie non erano il mio genere. Non esprimevo mai i miei sentimenti in modo profondo, lo sapevamo bene tutte e due.
Ma ormai la paura di perderlo aveva superato la paura di amarlo, perciò spensi la mente e aprii il cuore.
-Io ti amo davvero, sei la cosa più speciale e meravigliosa che mi sia mai capitata... Io... avevo paura che amarti sarebbe stato pericoloso, avevo paura che se fosse stata un'illusione e tu fossi scomparso, io... non ce l'avrei fatta.
Le lacrime che Giulio aveva tentato di trattenere fino a quel momento iniziarono a scivolargli sul viso, senza che potesse fermarle.
-Mi dispiace, dovevo fidarmi di te, di noi, sono stato un'idiota, ma io... ti amo.
La mia voce stava iniziando a tremare.
Prima che si rompesse del tutto gli sussurrai un'ultima frase.
-Resta con me.
Lui non oppose più resistenza e scivolammo in un abbraccio caldo, sicuro.
Sentivo le sue lacrime sul mio viso e finalmente liberai anche le mie, insieme alle emozioni.
Intrecciate in una cosa sola, le nostre lacrime si unirono insieme, ormai divenute inseparabili, proprio come i nostri cuori.






GIÀ FINITA?!? Eh sì, sorry ma è fatta apposta così (^_^;)
Spero cmq che vi sia piaciuta e spero di tornare (prima o poi) con qualche altra storia tenerosa ٩(♡ε♡ )۶
Hasta la vista gente!! ヽ(^。^)ノ

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