5. Direzione Capitol

168 31 0
                                    

Su un lussuoso treno di Capitol City, i 24 tributi dei dodici distretti vanno incontro a quel confetto amaro che viene chiamato Hunger Games. Sospiro e mangiucchio una zuppa di pesce, guardando di sottecchi Peeta Mellark ed Effie Trinket. Lui bellissimo e dimesso, lei confezionata e per questo perfetta. Come faccia a non rompersi in mille pezzi ogni volta che si muove non lo so proprio. Effie è talmente finta che sembra quasi di vetro.

Mi guardo intorno. Siamo sul treno e Haymitch non si vede. Dove diavolo sarà quell'ubriacone? Senza di lui a trattare per avere degli sponsor io e quel Mellark siamo perduti! Contrariata dal comportamento del mio mentore, lascio perdere la zuppa e me ne vado dritta nel mio scompartimento. Sola. Voglio stare da sola. Mi stendo sul letto e chiudo gli occhi.

Li riapro e mi trovo nel nulla. Tutto è immacolato. Bianco. E all'improvviso la vedo. Bellissima, vestita di un lungo abito fatto di nuvole, con una treccia castana e un sorriso un po' triste. «Katniss» sussurro. Lei fa cenno di si col capo e si protende verso di me, baciandomi la fronte. Chiudo gli occhi e una lacrima mi scende lungo il viso.

Li riapro e sono di nuovo nel mio scompartimento. Mi tocco la fronte. Calda di un calore che vuol dire amore. Katniss, sono sicura che tu, in vita, ti saresti offerta volontaria per me. Nessuno può farmi credere il contrario. Tu, la mia sorellona devi pensare alla mamma, però. Non badare a me, proteggi lei, fortificala. Perchè non sono sicura di poter mantenere la mia promessa, non ora che li ho visti. Gli altri tributi mi faranno a pezzi, lo so. E mia madre morirà sola e disperata, privata di ogni cosa. Urlo, col il cuore che si frantuma in mille pezzi mentre la immagino in una stanza fredda e buia che chiede della sua Prim. No. Io non posso arrendermi. Io devo farcela. Devo. Per la salvezza della mia mamma dovrò portare all'inferno 23 anime innocenti senza il minimo rimorso. E lo farò. Per salvare colei che sto imparando finalmente a capire e a perdonare. Mia madre.

Nessuno si è Offerto per Me Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora