Cool cat.

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"Questo nostro scritto vuole essere un omaggio ad una delle persone che consideriamo cardine del panorama musicale mondiale. Nell'anniversario della sua morte abbiamo deciso di scrivere questa storia come dono per tutte le azioni che ha compiuto nel corso della sua vita. Lo scritto in questione non sarà incentrato su di lui, ma ci teniamo ugualmente a dedicarglielo. E con il cuore pesante parola dopo parola, speriamo che in voi nasca la curiosità di fare la conoscenza di questa leggenda musicale, così com'è successo a noi.

A Freddie Mercury,

lover of life, singer of songs."


Louis

"Signora, sta bloccando la fila" mormorai, scocciato, muovendomi sul fastidioso sgabello imbottito alla ricerca di una posizione comoda.



La donna sollevò gli occhi scuri nella mia direzione, scoccandomi un rapido sguardo di scuse mentre ancora frugava nella sua borsa.



"Sono sicura di aver portato con me qualche coupon" asserì, immergendo mano ed avambraccio tra le cianfrusaglie gelosamente conservate all'interno.



Roteai gli occhi al cielo nell'esatto momento in cui un paio di voci provenienti dalla fine della fila, mi arrivarono squillanti alle orecchie.



"Santo cielo, si vuole muovere?" - "Paghi con quei dannati contanti o si tolga dai piedi" 



Lei si colorò subito in viso dalla vergogna, prelevando finalmente il suo portafogli. Nel frattempo io recuperai dal nastro trasportatore due confezioni di pasta, un cartone di latte e tre scatole di uova, passandole sopra lo scanner ed ascoltando il tipico "bip" risuonare con monotonia. 



Quando pagò ed uscii, sentii chiaramente gli altri clienti tirare un sospiro di sollievo. Mi unii al chiacchiericcio, borbottando un enfatico "Grazie a Dio" che fece ridacchiare una delle clienti della fila. 

Il resto della mattinata passò veloce e senza ulteriori seccature.

Un uomo - neo-papà, probabilmente - svuotò quasi un intero scaffale di pannolini ed omogeneizzati, e dopo aver pagato tornò trafelato dentro perché si era accorto troppo tardi di aver dimenticato le salviette umidificate. Un paio di donne dietro di lui risero alla vista del suo viso paonazzo, io scossi solo lentamente il capo di fronte alla sua sbadataggine.



Uscii dal posto, affamato e desideroso di stendermi sul letto e dormicchiare per un paio d'ore. Così mi affrettai a raggiungere la mia auto nel parcheggio riservato al personale, facendo roteare le chiavi tra le dita fredde. 

Dopo aver adocchiato la mia Fiat Croma azzurra, mi strinsi nella giacca pesante, sbuffando una nuvola bianca e densa dalle labbra screpolate. 



L'inverno era ormai arrivato, e con questo la gelida brezza lungo la zona costiera ed il continuo ribollire dei nuvoloni in cielo. Per questo non mi sorpresi di vedere le strade della mia piccola Staithes svuotate del calore umano. 

Una volta di fronte casa, parcheggiai nel vialetto principale, correndo letteralmente dentro per tenermi a riparo dal clima che, rigido, sembrava tagliarmi il viso in spicchi. 



Mi tolsi le scarpe e le abbandonai sull'uscio, poi mi privai anche della giacca e, sfregando i palmi freddi tra loro, mi diressi prontamente verso la cucina. 

Il grande orologio sul frigo segnava le tredici e cinquantacinque, così mi affrettai a munirmi di una padella per cucinare qualcosa di veloce e semplice. Versai sulla base un filo d'olio e ci abbandonai sopra una fetta di carne cruda.

Immediatamente la stanza si riempì dello sfrigolio dell'olio già più caldo, ed in pochi minuti anche dell'invitante odore di cibo. 

Fischiettai rumorosamente mentre allontanavo le tende gialle dalla finestra per far trapelare più luce, e mi appostavo di fronte al lavabo per sciacquare la tazza da caffè che avevo utilizzato quella stessa mattina. Poi spensi il fuoco e sistemai la carne, ormai cotta e bollente, su un piatto di ceramica, frugando nel frigo alla ricerca di qualche foglia di insalata da condire. 

Storsi il naso ed increspai le labbra. L'abitazione era avvolta da un possente strato di religiosa quiete; tutto taceva, fatta eccezione per lo stridere di ruote sull'asfalto proveniente dall'esterno. Peccato che a me, il silenzio non fosse mai piaciuto.


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