You can hurt me bad but I'll still raise the flag
-Dove andrai tu andrò anch'io
Dove morirai tu morirò anch'io, e vi sarò sepolto
L'Angelo faccia a me questo ed anche di peggio se altra cosa che la morte mi separerà da te-
Il tempo di pronunciare queste parole e la runa da poco tracciata scintillò appena, come a promettere speranza ed eternità ai due ragazzini che, impazienti e un po' impauriti, affrontavano una nuova grande tappa della loro vita.
Jace e Alec sospirarono in contemporanea: era fatta. Sei mesi di attesa, mica poco; eppure ce l'avevano fatta. Ovviamente le solite malelingue non erano mancate, pronte a seminar zizzania: -Troppo presto. Troppo affrettato. Non si conoscono abbastanza bene, in fondo sei mesi non sono poi così tanto, a parer mio. Devono prendersi del tempo, sicuramente se ne pentiranno!
Ma Jace Wayland e Alec Lightwood, rispettivamente 10 e 12 anni, biondo e moro, oro e argento, non potevano pensarci di più. Tradimento? Pentimento? Parole sconosciute. Negli occhi solo una scintilla del desiderio di stare l'uno accanto all'altro; loro due e nessun altro a compromettere la loro amicizia e la loro esistenza. Perché questo erano: amici inseparabili, fratelli non di sangue, ma per prima cosa compagni di battaglia. Infatti, cosa è più importante per i Nephilim se non la battaglia? La pace e la giustizia? La fratellanza e l'onore?
Jace avrebbe saputo rispondere. Alec, questa sarebbe stata.
E lo stesso per Alexander. Jace, e solo quello uscirebbe dalla sua bocca. E i suoni si sarebbero intrecciati, i due nomi avrebbero volteggiato in aria e rimbombato sulle pareti finemente decorate. Si sarebbero infilati dietro ai quadri, sotto ai tappeti ricamati e nei libri polverosi, per poi esplodere in un unico richiamo...parabatai. Che melodia incantevole. Forte, sì, e anche rischiosa. Contrabbassi e grancasse tetramente sottolineano le tragedie e i dolori e i dispiaceri purtroppo onnipresenti. Ma ecco, ecco squillare le trombe, trillare i triangoli mentre s' aggiungono flauti e clarinetti che ribadiscono gioia, euforia, estasi, solidarietà, sostegno e tutti i buoni sentimenti del mondo. È anche una melodia felice, la loro, piena di serenità e voglia di vivere ed esplorare.
Alec e Jace sorrisero mentre uscivano dalla stanza parlando fitto fitto.
-Allora? Tutto a posto?- chiese di getto il maggiore, ansioso di sapere.
-Tranquillo, sono a posto. Tu, piuttosto, hai una faccia...- rispose il minore tra le risate; l'amico infatti ricordava più un pomodoro maturo con l'ulcera che una persona.
-Inspira, espira, inspira, espira. Bravo! Facciamo progressi- continuò a deriderlo Jace. Alec invece ribattè seriamente: -Scusa, era una cerimonia importante e mi sono fatto prendere la mano.
-Almeno sei riuscito a non svenire nel bel mezzo del giuramento. Ottimo, ora non resta che chiamare un medico!
-S-smettila Jace –balbettò Alec, anche lui ormai preso dalla ridarella– piuttosto, usciamo. Ho un estremo bisogno di respirare, o muoio asfissiato seduta stante.
Nel momento stesso in cui spalancarono il vecchio portone, una bellissima sorpresa si offrì alla loro vista. Miliardi e miliardi di luccicanti stelle brillarono in una maniera quasi magica, commovente. -Alec...- mormorò Jace.
-Sì?
-Ricordati: noi insieme, ieri, oggi...
-E per sempre.
-Perché potranno farci male, ma noi alzeremo comunque la nostra bandiera, e mai ci arrenderemo. Mai e poi mai.
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Concorso Wattpad di Anna_AvadaKedavra
RandomLa mia raccolta di one-shots per il concorso di Anna_AvadaKedavra. 1- Shadowhunters. 2- Eroi dell'Olimpo. 3- Gregor. 4- Hunger Games. //ATTENZIONE: NON LEGGERE QUESTA STORIA, LA TENGO SOLO PER MOTIVI AFFETTIVI//