Da X:Mi manchi
________Digito velocemente un "Mi manchi anche tu",facendo scorrere le dita in modo rapido sulla tastiera.Amy è una delle poche persone che è stata al mio fianco nonostante il mio carattere di merda,l'unica che ha saputo accettrami per i miei difetti e forse anche l'unica per la quale non sono scappata via da questa realtà,di nuovo.
Per I pensieri non c'è spazio quando hai un lavoro,quindi mi alzo rapidamente dalla sedia afferrando la borsa ed il cappotto ed uscendo frettolosamente dal mio piccolo appartamento.
Frequento l'ultimo anno di college,ma sono costretta a lavorare part-time in un cafè a Londra,per potermi pagare da vivere.Qui ci sono i miei zii che sono sempre stati disponibili ad aiutarmi e lo sono tutt'ora,ma non mi piace dipendere da qualcuno.Sono sempre stata del parere che ognuno debba costruirsi la propria vita da solo,solamente in questo modo si potranno apprezzare i propri sacrifici.Il pullman è sempre molto puntuale qui,prendo posto sul mio solito sedile,in fondo al veicolo e lascio che la musica invadi la mia mente.
__________Entro nel piccolo locale e mi dirigo dietro il bancone dopo aver appeso il mio giubbotto e la mia sciarpa all'attacca panni e aver indossato il mio grembiule verde scuro.
"Buongiorno eh!"-una voce da dietro di me mi fa sobbalzare.
"Oh...ehm,buongiorno anche a te Joe,non ti avevo proprio visto.."-non capivo cosa ci trovava di bello in quel giorno,ma tanto lo diceva sempre.
"Come hai potuto ignorare tanta bellezza?"-rispose lui con guardo ammiccante.
"Ahahah,sempre modesto tu!"
"Sono semplicemente realista,lo sai."
"Questo è quello che credi!"
"Apprezzo molto il tuo sarcasmo,ma ripeto,sai meglio di me che è cosi."
Ci guardiamo e scoppiamo a ridere entrambi.Joe era uno di quelli che riusciva sempre a strapparti un sorriso,sempre positivo e ottimista,anche se si reputava "semplicemente realista".
"Bhe allora,come va Em?"
"Come deve andare:a scuola si studia,a lavoro si lavora e cosí via..."
"Sto parlando dei tuoi,gli hai parlato riguardo alla tua decisione?"
Da quando i miei si erano separati,dopo una serie di brutali litigi,ho sentito la necessitá di andare via,ma adesso avevo bisogno di aria nuova,volevo andare più lontano,lontano dai bisbigli,dai tormenti che inquinavano la mia mente,lontano da questa vita.Cosi avevo fatto domanda per una borsa di studio ad un college di Chicago,ma ancora non sapevo se l'avessero accettata.
"Em,ci sei?!"-la voce di Joe mi riporta alla realtà.
"Cos..eh?Sisi,dicevamo?"
"Hai deciso di dirlo ai tuoi genitori?Non pensi che debbano saperlo?"-domanda con premura.
"Non lo so,insomma,non gliene importerebbe nemmeno."
Ed era vero,mia madre era troppo impegnata a lavorare per dedicarsi alla sua "bambina" che stava crescendo.E mio padre,bhe mio padre era apposto,ma da quando aveva perso il lavoro aveva perso anche se stesso,comincio ad ubriacarsi e fare uso di droghe,diventó un mostro,narcisista,ecco perché io e mia madre scappammo da lui.
Ma,nonostante ció,mia madre non c'era mai,mi sembrava inutile andarle a parlare,anche perché,per evitare di diventare praticamente schizzata dalla separazione,si dedico il triplo al lavoro,ingorando il resto,persino sua figlia.Magari le avrei mandato una cartolina una volta arrivata in America,o magari non le avrei detto niente.
Tanto,a chi importa di un fantasma?
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||Someone to chase||
Teen FictionLa storia di due cuori destinati ad incontrarsi,inconsapevoli di tutto ciò.