Capitolo 26

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Dalla soglia della porta di casa c'era un Mark con un sorriso. Lo stesso sorriso che morì poco dopo vedendo Luke e Rosaline ma in fondo se lo aspettava. Non capiva neanche perchè ci era rimasto male. Forse il troppo essere solo che faceva male. Il pensiero che aveva trovato finalmente la sua anima gemella era andato in frantumi.
Sentiva qualcosa all'altezza del petto, lì dove qualcosa batteva per tenerlo in vita. Lo chiamavano cuore quel muscolo involontario, che pompava il corpo di ossigeno e sangue. Lo chiamavano cuore quello che si spezzava quando l'amore se ne andava. Chiamavamo cuore anche quelle gesta di pietà . Chiamavano cuore l'amore in generale.

Ebbene allora quale cuore era? Il muscolo o l'amore.

Non lo sapeva e non voleva scoprirlo. Voleva solo che qualcuno lo accettasse e non l'odiasse per il lavoro che faceva. Si sentiva come se stesse per annegare nell'oceano e nessuno lo notasse. Nessuno si preoccupava per lui e questo lo scoraggiava.
Cercò comunque di sorridere ed essere sereno come prima. Gli fu abbastanza facile anche se dentro ancora tutto era in subbuglio.

"Allora mi fate entrare o no?" Chiese sorridendo ancor di più.

"Oh, certo! Entra!" Disse subito Rosaline in imbarazzo. Non sapeva della cotta di Mark per lei, ma ugualmente provava imbarazzo ogni volta che gli rivolgeva la parola.

"Cosa ci fai tu qui?" Chiese Luke e nello stesso mentre strinse più a sè Rosaline. Era davvero molto geloso.

"Oh! Non si può venire a fare una visitina al mio caro, adorato, fratello ex mafioso?" Sorrise provocante.

Luke si irrigidì¬. Lo odiava solo per aver nominato il suo passato oscuro.

"Ho detto cosa.ci.fai.qui.?." Ripetè a denti stretti.

"Calmati, sono venuto qui solo per le indagini...posso entrare e ne parliamo fuori, al gelo?" Ribattè¨.

"Entra." Questa fu la risposta risposta del fratello sempre a denti stretti.

"Intanto che Serena scende io preparo il caffè¨...Mark quanto zucchero?" Chiese Rosaline sperando di poter lasciare quella stanza e andare in cucina.

"Uh, due bustine grazie." Rispose mentre si accomodava sul divano dove poco prima i tre ragazzi erano intenti a leggere il diario di Kate. Luke lo guardò attentamente. Con gli occhi su di Mark si sedette anche lui su una sedia del tavolo che si trovava in salotto. Lo guardò attentamente, ogni suo movimento venne registrato dal rosso. Niente di sospetto.

"Oh, ciao Mark." Serena era appena scesa e adesso aveva una maglia di lana e dei pantaloni in pelle.

"Ciao Serena, come stai?" Chiese come in gentiluomo.

'Bah guarda cosa mi tocca guardare: mio fratello che ci prova con la mia migliore amica.' Pensò subito Luke mentre guardava i due.

"Ecco qua, Serena mi sono permessa di farti anche a te un bel caffè caldo." Disse Rosaline interrompendo il contatto visivo tra Mark e Rosaline.

In verità Serena e Mark stavano parlando con lo sguardo. Lo si vedeva dagli occhi che Mark era abbastanza ferito da quello che aveva appena scoperto e a Serena dispiaceva soprattutto perchè lui si era confidato con lei rivelandole la cotta che aveva per Rosaline. E Serena non aveva fatto niente, anzi aveva convito Luke e Ros a provarci.

"Bene allora che ci dovevi dire?" Chiese Luke quando ebbe finito di bere il caffè.

Mark sospirò e sbuffò insieme costatando quanto era stupido il fratello. Voleva davvero saperlo?

"Allora abbiamo scoperto delle impronte digitali alla casa di Kate non sue. E così abbiamo chiesto al negozio di fronte a casa sua se poteva darci i video delle telecamere. In centrale li abbiamo visto tutti da quanto è stata ritrovata ma niente. Poi mi è venuto un colpo di genio e ho pensato di vedere quelli dei giorni precedenti. I video erano tutti simili, tranne uno.
Erano i primi di settembre e notai che quel giorno Kate uscì da casa sua prestissimo, alle sei di mattina, e quando ritornò era tra le braccia di un uomo incappucciato e vestito tutto nero. Non so come ma riuscì ad aprire la porta della casa ed entrò. Uscì solo dopo tre ore per poi tornare a mezzogiorno e con lo stesso metodo rientrò. Solo in quel giorno. Quella fu la prima e l'ultima volta che le telecamere lo ripresero." Chiuse un attimo gli occhi per trattenere le lacrime. Lui aveva promesso di proteggerla ma non ci era riuscito. E si sentiva male solo a pensarlo.
Nello stesso mentre i tre ragazzi si guardarono a occhi strabuzzati. Le descrizioni coincidevano e anche i giorni. Possibile che quella che Mark aveva raccontato era la stessa vicenda che era scritta nel diario di Kate. Possibile che l'uomo era D.?
Serena si posò una mano sulla bocca.

"In realtà non sappiamo se lo sconosciuto sia un uomo o sia più giovane, sappiamo per certo che con Kate non aveva buone intenzioni ed era al cento per cento qualcuno di sesso maschile...poi pensiamo anche che sia lui l'assassino perché dopo qualche settimana lei è morta." Concluse.

Serena perché non capiva perchè Mark li avesse avvisati, in fondo loro non erano poliziotti.

"Ma non sono qui per questo, perchè non ve lo avrei neanche dovuto dire..." Si fermò un attimo. Semirava davvero arrabbiato. "Cosa ci facevate voi, nella villa di Kate dopo la sua morte?"

'Okay! Siamo decisamente nei guai!' Pensò Serena.

"Le telecamere vi hanno ripreso mentre entravate in casa. Si può sapere cosa avete in mente? Io non capisco, cosa siete andati a fare? Siete pazzi o cosa? Voi non siete poliziotti, non potete entrare in quella caso come se niente fosse." Urlò Mark mentre si alzava in piedi. Nessuno parlò: nessuno sapeva che dire, in fondo era vero. "Comunque non preoccupatevi questa cosa non verrà trapelata, ma vorrei sapere perché vi siete spinti a tanto." Li guardò a uno a uno. Nessuno sapeva niente.

"Serena?" Niente.

"Rosaline?" Niente.

"Luke?" Ancora niente.

Si passò una mano tra i capelli. Fece per parlare ma il telefono di Serena trillò.
La mora si girò di scatto verso i due con gli occhi pieni di paura. 'Non adesso. Non adesso.' Pensò.

"Beh che fai non rispondi?" Chiese Mark scettico.

"Oh... ehm...si... si certo!" Rispose insicura sfilando il cellulare dalla tasca del pantalone.

'Non adesso.' Si ripetè in mente ma la fortuna non era dalla sua parte.

Il messaggio era di D. E per non destare sospetti lo doveva leggere davanti a Mark ma non ci riusciva. Si fece coraggio e aprì il messaggio.

Da sconosciuto:

'Wow non sapevo che adesso per arrivare alla verità ci si deve alleare con gli sbirri. Ma sono sicuro che non gli rivelerete niente.
So che eravate dietro la macchina quando parlavo con il capo, so che avete il diario di Kate ma state attenti.
Ah quasi dimenticavo...

-5 e tutto finirà a presto Serena.

-D.'

Serena soffocò un urlo quando senti qualcosa che esplodeva fuori dalla casa mentre Mark, con la pistola in mano, corse fuori.
Serena fece leggere il messaggio agli altri due.

"Allora ci rimango cinque giorni poi sarà tutto finito. Vinciamo noi o loro, non c'è¨ via di mezzo." Disse Luke.

E aveva ragione o vincevano loro o vicenva D.

Si sarebbero arresi alla fine o avrebbero vinto e giustiziato gli assassini?

Spazio Autrice.

Che dire, siamo quasi alla fine e le cose si fanno sempre più¹ pericolose e interessanti. Poi lo scoppio...chi sarà stato? Mark chiederà spiegazioni o lascerà correre? Chi sarà D.? Tutto verrà svelato presto.

Mi raccomando votate e soprattutto commentate. Scusate per gli errori ma appena la storia finirà far è una revisione.

A presto
-lucy38

The Return Of NightmareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora