capitolo 3

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Dopo un quarto d'ora da quando il viaggio era iniziato, Fedez e Mika si trovarono davanti alle porte di un ristorante di lusso: una veranda che si affacciava sul lago. I due amici entrarono, cercando con lo sguardo Skin ed Elio. Li trovarono seduti al tavolo più ambito del locale, al centro della sala, sotto ad un lampadario elegante che produceva una bellissima luce fioca. In più, da quella posizione, si aveva una perfetta visuale del lago.
<<Ehi ragazzi!>> Elio indossava una delle sue solite magliette orrende su cui c'era scritto: l'insuccesso mi ha dato alla testa, sopra alla quale una giacca blu elettrico stringeva -forse un po' troppo- le braccia e i fianchi del cantante. Sulla testa, la sua solita parrucca.
Skin, invece, aveva gli occhi cerchiati da un ombretto nero. Indossava un vestito gotico in tinta col trucco, lungo fino a metà delle gambe nude.
<<Hi boys!>> sorrise.
Fede e Mika si limitarono a fare cenni col capo e a sorridere a loro volta. Non parlarono, avevano entrambi paura che la loro voce li tradisse. Michael nascondeva come meglio poteva gli occhi arrossati dal pianto.
Poco dopo che il rapper e il riccio si sedettero arrivò una ragazza -la cameriera, presumibilmente- non
tanto alta, con i capelli castani, dritti come spaghetti. Aveva la pelle così chiara da sembrare bianca, il naso leggermente a patata e gli occhi grandi, del colore del ghiaccio.
<<Buona sera, signori. Volete ordinare?>> chiese la ragazza.
Federico un tempo sarebbe rimasto abbagliato da tanta bellezza, ma ora era distratto dal sorriso forzato che Mika faceva ogni volta che qualcuno si girava verso di lui. Era incantato dal modo in cui riusciva ad essere una miscela perfetta di debolezza e forza. Si distolse dai suoi pensieri e rispose alla cameriera, che raccolse gli ordini e se ne andò. La serata andò abbastanza bene, Skin ed Elio non si accorsero della tristezza che velava gli occhi di Mika.
I quattro giudici parlarono delle aspettative per il nuovo anno e dei pezzi che avrebbero voluto assegnare ai concorrenti, anche se era troppo presto e quelle erano solo delle idee astratte.
Per tutta la durata della cena, tra idee e risate, Fedez continuava a lanciare occhiate furtive a Michael, invece che alla cameriera.

~•~•~•~•~

Era ora di tornare a casa.
Federico era felice perché sarebbe stato di nuovo da solo con Mika.
Si stava dirigendo verso la macchina,
quando Michael lo prese per un braccio e gli disse: <<Fede, io torno a casa con Elio. Grazie per tutto.>> e gli diede un veloce ed umido bacio sulla guancia.
Fede, sconsolato, salì in macchina.
Non aveva voglia di fumare, non aveva voglia di bere. Non aveva voglia di niente. Era sull'autostrada quando lo fece. Abbassò i finestrini e gridò. Erano solo vocali, ma continuò a gridare.
Gridò perché era triste e si sentiva vuoto. Gridò perché era felice. Gridò perché era terrorizzato dall'effetto che quel riccio aveva su di lui. Gridò  perché avrebbe voluto che fosse tutto più semplice. Gridò perché non voleva più la sua vita. Gridò perché era fottutamente innamorato di Mika.

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                     SPAZIO AUTRICE
Ciao ragazze! Eccomi con un nuovo capitolo. Spero che vi sia piaciuto. Alla prossima settimana. Un bacio💖

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 01, 2015 ⏰

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