Scusate, ma DOVEVO, é la terza parte del capitolo precedente, vi dispiace? Certo che no. (MI AVETE DETTO VOI DI CONTINUARE KISS, MA COMUNQUE NON È MOLTO SMUT, MI SONO CONTENUTA)
Louis prese la testa del riccio fra le mani ritrovandoselo faccia a faccia.
Il suo fiato caldo colpiva il suo viso, i ricci di Harry erano ormai una massa informe, e sapevano entrambi che per quello che stavano per fare, anche Bill ne sarebbe rimasto piuttosto sconvolto, cosí dopo poco, il liscio premeva ansiosamente il piede sull'accelleratore, ad Harry respirava affannosamente.Arrivati dinanzi la loro abitazione Louis si trovó in difficoltà, la visione del suo uomo eccitato e pronto a possederlo come solo lui é in grado di fare gli trasmetteva scariche elettriche per tutto il corpo, partendo dalla nuca finendo al suo inguine, le mani tremanti erano l'ostacolo maggiore, difatto mettere la chiave nella toppa della porta gli risultava un'impresa impossibile.
"Ti aiuto io" Harry lo abbracció da dietro, portando le sue possenti mani sulle sue, facendo scattare finalmente la serratura. Louis si scostó per far entrare il più piccolo, e quando anche lui mise piede in casa in pochi secondi si ritrovó bloccato spalle al muro.
Harry lo guardava con lussuria, rapito, con quegli occhi profondi e maliziosi, innocenti e puri allo stesso tempo. Si portó un labbro fra i denti mordendoselo e succhiandoselo, e Louis desideró fortemente che quel labbro, fosse il suo. Il riccio si avvicinó al viso del suo amato, inclinando poi la testa lateralmente iniziando a baciare con lentezza esasperante il collo dell'altro, mentre con una mano gli sollevava la gamba portandosela sul fianco, massaggiandogli un gluteo.
"Harry ti prego." Louis portò una mano fra i suoi capelli ribelli, e dopo un tempo quasi infinito per lui, ritrovó quelle labbra che ogni giorno bramava come acqua nel deserto, sulle sue, abili, esperte, Louis non sapeva come identificarle, gli donavano quella senzazione di star rivivendo il primo bacio, la sensazione di sentirsi appagato, felice.
Harry sollevó entrambe le sue gambe, tenendolo in braccio con le mani posate alla base sedere, mentre continuava a far girare lentamente la sua lingua nella bocca dell'altro, esplorandone ogni parte, leccandone lascivamente il palato, senza staccarsi. Si ritrovarono a salire la rampa di scale avvinghiati, ma velocemente, per il riccio era una vera e propria impresa, prenderlo e non scoparselo proprio lì, su quelle maledette scale. Percorse il corridoio con il suo uomo ancora avvinghiato al suo corpo, con le labbra plasmate sulle sue. Si costrinse ad aprire gli occhi per riuscire ad identificare la porta del loro nido d'amore, ma un gemito gutturale da parte del liscio gli fece perdere totalmente i sensi, portandolo ad appoggiarsi con la schiena alla parete del corridoio e facendo rotolare gli occhi all'indietro, totalmente preso dal piacere.
"Lou, fammi respirare" ridacchió mostrando le sue fossette, che prontamente il suo Lou bació, si liberó dalla presa di Harry e lo prese per mano, aprendo di fretta e furia la porta della loro camera e gettandosi nuovamente a capofitto sul corpo della sua anima gemella.Harry si tolse la maglietta, toccando poi con un gesto secco sul torace il suo ragazzo, facendolo cadere sul letto. Avanzó verso di lui sbottonandogli il primo bottone della camicia, lasciando un bacio sulla parte di pelle lasciata libera dal tessuto, continuando a compiere la stessa azione fino a sbottonarla del tutto. Fece scorrere le mani adornate da forse troppi anelli sui bicipiti scolpiti del suo amato, abbassando le maniche della camicia sfilandogliela poi del tutto.
"Stai già ansimando" Louis arrossì a quelle parole, sentendo il suo cuore che batteva forte, accellerare ancora di più. "E stai un po' zitto, non rovinare il momento" Harry rise, e prese ad accarezzare la guancia del suo fidanzato, tramutando la sua espressione da cucciolo allegro, in un'espressione sensuale, eccitante, innamorata. Le sopracciglia aggrottate e gli occhi leggermente socchiusi, le labbra dischiuse, era ormai perso ad osservare la figura dinanzi a sé, innamorandosene ancora e ancora, sempre più.