8.Saluti ad Averell

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-LUCYLÙ!-esclamò Averell correndo ad abbracciare Lucinda.
-Ciao Ave!-sorrise la ragazza ricambiando l'abbraccio.-Senti... ehm... mio zio è venuto a prendermi. Ora devo andare con lui. A Londra. Dove incontrerò mio padre. Ma tranquillo: torno presto!
-Presto quando?
-Presto. Quando mi sarò sistemata e avrò chiarito con mio padre.
-E se non dovessi chiarire?
-Chiarirò. Sono sicura al 100%! E presto sarò di nuovo qui a rompere le pa-
-Bip!
-Ahahaha... a rompere.
-Tu non dire troppe parolacce, o potresti farci brutta figura!
-Tranquillo!... ora devo andare. Per ogni cosa, ci saranno gli altri. E anche io, quando tornerò.
-Be' allora devo solo aspettare!
-Esatto.
-Come aspetto che torni papà?
A Lucinda salirono le lacrime agli occhi:
-Sì... come aspetti che torni papà.
-Te ne vai anche tu... non voglio rimanere solo.
-Non ci rimarrai Ave. Hai dei fratelli meravigliosi, una sorellona che ti vuole tanto bene e una gemella che ti adora da morire. Non sei solo fratellino.
Averell ricacciò indietro le lacrime:
-E neanche tu sorellona!







A domani con i saluti ad Africa e Ale!

Su sonrisa ahora depende de tiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora