Capitolo 1

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«Trovatemi qualcosa di interessante su questo periodo della storia Romana, qualcosa che riguardi anche i nostri tempi, ad esempio la moda di oggi e di quel periodo. Mi aspetto qualcosa di bello, elaborato..Usufruite anche della tecnologia se volete.» disse il mio professore. Che compito di merda, ormai sono tutti morti, perché la storia si studia ancora? Non ho mai odiato così tanto una materia ma dovevo comunque darmi da fare.. Avevo già cinque come media e non potevo permettermi un'altra materia insufficiente. «Avrete tre settimane di tempo e questo voto farà media, mi raccomando.» Appena smise di parlare la campanella suonò.. Finalmente! Pensavo di aver scelto una scuola facile e invece..Cosa potevo fare? La moda era una banalità! Pensai al compito per tutto il tragitto, fortuna che ci volevano solo dieci minuti per arrivare a casa.. Non riuscii a trovare niente.

Una volta a casa salutai mia madre e le dissi subito il mio problema: «Il professore ci ha dato un compito. Dobbiamo cercare qualcosa di interessante successa durante il periodo della Repubblica Romana. Non so cosa cazzo fare!» Dissi quasi irato. Mia madre, invece, mi rispose tranquillamente di andare in biblioteca, in libreria, su internet o di chiedere a qualche universitario. Che aiuto. Mangiai la pasta praticamente quasi fredda e poi uscii da solo come mio solito fare in sella al mio skate e provai nella prima biblioteca: «Boh, guardati in giro.» e così mi dissero anche nelle altre due, non c'era niente di interessante.. Odiavo leggere! Mentre mi guardavo attorno, perso trai miei pensieri, andai a sbattere contro qualcuno. Notai centinaia di libri cadergli dalle mani. «Scusa..» gli dissi dispiaciuto mentre mi abbassavo per aiutarlo a raccogliere l'ultimo libro ancora a terra. Notai che anche la sua mano tentò di raccoglierlo, così alzai lo sguardo verso il suo. I miei occhi verdi andarono a scontrarsi con i suoi che già mi stavano fissando. «Non è nulla, tranquillo.» disse con voce profonda il ragazzo davanti a me. Aveva la barba non troppo folta, castano chiara come i suoi capelli che erano raccolti in un ciuffo, degli occhioni azzurri "nascosti" dagli occhiali da vista. Una volta in piedi lo guardai dall'alto verso il basso.. Ma com'era vestito?! Camicia bianca, papillon bordeaux come i pantaloni e delle vans.. Notai poi i libri: letteratura, libri di latino.. un secchione! «Posso riprendere il mio libro?» Cosa? Oh, avevo ancora in mano il suo libro.. Lo guardai prima di restituirglielo e poi lessi il titolo.. Era su Roma! «Tu puoi aiutarmi!» dissi convinto. Il ragazzo mi guardò con fare interrogativo.. «Devo scrivere qualcosa di interessante su Roma durante la Repubblica, come la moda, per esempio.. Tu puoi aiutarmi. Oh, giusto, per favore.» Lo so, era uno sconosciuto, non si parla con gli sconosciuti e bla bla... Ero un ragazzo troppo estroverso, avrei socializzato perfino con un muro. Il ragazzo ridacchiò appena. «Posso almeno sapere il tuo nome, ragazzino?» Eh! Non ero un ragazzino! «Thomas,e non sono un ragazzino, ho sedici anni!»la mia espressione divenne un broncio e il ragazzo rise maggiormente. «Oh,abbiamo qui un ometto! Comunque io sono Niall e si, posso aiutarti, ma sono le cinque e fuori è buio. Ora va a casa, questo è il mio numero, mandami un messaggio. Ho un po' di idee.» Lo ringraziai e andai a casa, una volta arrivato scrissi al secchione.. cioè.. Niall, il quale mi scrisse poco dopo che ci saremmo potuti incontrare in biblioteca ma fui obbligato a rifiutare. Mia madre volle accertarsi che non fosse un drogato, cosa moolto improbabile.. Comunque, doveva venire da me.

Finita scuola uscii da quest'ultima e mi incamminai verso casa. Una volta entrato mi ritrovai Niall che parlava con mamma. Tossii per richiamare l'attenzione su di me e li salutai. Dopo aver mangiato il mio pranzo mi misi subito a lavoro con Niall. «Ho la storia per te, parla di due uomini. Un patrizio sposato che s'innamora del schiavo. Scrive, quindi, varie lettere a mo di diario segreto parlando di quanto l'amasse. Spiegando che la moglie era la figlia di un importante senatore e che non avrebbe mai sfigurato il padre tradendo la figlia con un semplice schiavo. Farlo sarebbe stato un suicidio. Un giorno però, la moglie lo scoprì.» Aspetta. Come facevano due froci ad essere interessanti?! «Anche no.. Come fanno due froci ad essere interessanti? Ti prego, cambia.» il ragazzo rimase stupito alle mie parole ma mai quanto me quando mi rispose: «Allora me ne posso anche andare se non ti vanno a genio i "froci".» Oh Dio, perfetto... «Scusa..» dissi mentre stava per mettere via i libri. Lui sorrise appena. «Ti ricrederai, fidati. Dicevo...»e così riprese a raccontare. 


| Hi! Ecco a voi una nuova storia sempre sui nostri amati Ziam! Fatemi sapere cosa ne pensate.. Spero vi piaccia! BUONA LETTURA.

(un ringraziamento anche a N) |






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