<< Allora mi dici che è successo? Non ti posso lasciare un attimo da sola>>
Caren si rivolge a me, davvero sembra mia madre quando mi parla. Le racconto quello che è successo e scoppia a ridere, lo immaginavo. Il concerto è stato bellissimo, sono tutti stati bravissimi. La sala mano a mano comincia a svuotarsi, c'è chi esce a fumare, chi va ai banconi per bere, la musica è cambiata.. è passata la mezzanotte ora c'è il dj set per ballare. Inconsciamente cerco il ragazzo che mi ha portato il ghiaccio anche se non lo do a vedere. Mi guardo intorno fingendo di cercare James. Caren lo vede e corre ad abbracciarlo, è con gli altri componenti della band. Ci invitano a prendere una birra con loro, perché no. La gamba ancora mi fa male. << Hei calza bucata>> quasi sputo la birra, riconosco la risata.
<< Hey rockstar>> dico. Ma come mi è uscita?
Genn ride, ha ancora il cappello. Ma non ha caldo? << Come va il ginocchio?>>
Si mette davanti a me, mi sento quasi a disagio. Caren ci guarda, non capisce.
<< Bene, va un po' meglio. Comunque tu e.. >>
<< Alex>> Mi interrompe. << Si tu ed Alex siete stati davvero bravi, mi è piaciuta soprattutto l'ultima canzone>>
Alex sbuca da dietro e si intromette nella conversazione. Ha i capelli neri, gli occhi scuri ed è abbastanza alto. Ha una camicia nera e dei pantaloni attillati, ha uno sguardo dolce ma sembra un po' imbarazzato, strano vedendo ciò che ha saputo fare sul palco.
<< grazie, sai ho sentito>> Mi dice Alex ridendo. Caren si avvicina, incuriosita.
<< Ehm, lei è Caren la mia coinquilina.. e amica>> dico. Si presentano e iniziamo a parlare. Ogni tanto mi fermo a guardare Genn, ha uno sguardo profondo, strano e a tratti inquietante. A volte mi fissa, lo vedo. Divento rossa, cerco di farmi vedere calma, ma sono a disagio.
<< Che fate ora?>> dice Genn interrompendo il discorso. Non so neanche di cosa stessero parlando.
Mi riprendo e guardo Caren con una faccia interrogativa. Non so cosa dobbiamo fare, probabilmente vorrà andare a casa, non è una che solitamente fa tardi.
<< Ecco, non so.. Caren te che vuoi fare? >>
<< Io sarei un po' stanca, domani ho lezione.. scusate>> dice, guardandomi strana, non capisco quel suo sguardo. Io non sono stanca, mi addormento sempre molto tardi quindi per me non è un problema.. ma qualcosa mi vuole far restare. Non voglio tornare a casa, ma non posso lasciare Caren sola. Genn mi guarda, sta aspettando la mia risposta.
<< Io, ehm.. ecco non so, non ho molto sonno>>Alex sbadiglia. << Wow, che vitalità Alex >> dice Genn ridendo. << Perché non accompagni Caren a casa, tanto ti stai addormentando anche tu>> Alex ride. Dice di essere stanco, è tutto il giorno che provano, che smontano impianti, che fanno avanti e indietro, fa tutto lui, Genn molte volte sta lì a strimpellare e basta. Almeno così ha detto. Sono combattuta.
Da una parte vorrei che Alex e Caren andassero via, dall'altra no. Dovrei rimanere sola con Genn, un ragazzo che non conosco. Non so cosa dirgli, ho paura dei silenzi imbarazzanti, li odio.
<< Per me non c'è problema>> Dice Alex, << neanche per me, ti lascio le chiavi se vuoi>> aggiunge Caren. Panico.
Genn sorride e guarda Alex.
<< Hm, ok si, d'accordo. Tanto non torniamo tardi>> dico a Caren, dandole un bacio sulla guancia. La vedo allontanarsi con Alex. E ora?
Genn è davanti a me, ordina un'altra birra e si accende una sigaretta.
<< Vuoi?>> mi dice.
<< Si, ma ne voglio una tutta mia>> rispondo, frugando nella mia borsa. Non fumo molto, ma in questo caso è un buon modo per passare il tempo. Non ho l'accendino, cavolo.
Prendo la sigaretta e Genn me l'accende, ci guardiamo. Decidiamo di uscire, anche se altre persone stanno fumando dentro.
Fa freddissimo ma il fumo aiuta.
<< Allora.. dimmi un po' di te>> dice Genn.
Cosa vuole sapere? Non so cosa dirgli, non sono interessante. Chissà che si aspetta.
Mi inizio a toccare i capelli, segno di nervosismo.
<< Beh.. ecco. Ho 19 anni, mi sono trasferita qui da poco e studio sociologia Alla London Metropolitan.. te? >> che noia che sono.<< Wow, abbiamo una studentessa. Lo sospettavo. Io suono. E' l'unica cosa che so fare davvero>> vedo il suo sguardo cambiare, come se si celasse qualcosa dietro quella sua scelta.
<< Ho lasciato il liceo all'ultimo anno, non faceva per me. Io e Alex suoniamo fin da quando siamo piccoli, è il mio migliore amico. Lui lo ha finito, lui è quello colto>> ride. Ha il naso rosso, sembra una renna. Scoppio a ridere
<< Ti faccio ridere?>> mi dice, con una voce quasi da sfida ma sempre dolce.
<< no, è.. il tuo naso. E' completamente rosso, stai gelando>>
<< Si, sto congelando>> si chiude il cappotto fin sopra la faccia. E' matto.
La gente ci guarda, chissà cosa penserà.
Passiamo davanti ad un teatro, c'è in scena Amleto di Shakespeare, Caren ne andrebbe pazza, devo dirglielo.
<< Comunque... oltre all'università, hai una passione? Non mi sembri una tipa casa-università>> In effetti non lo sono.
<< Dipingo... o almeno dipingevo>> a casa lo facevo sempre, l'ho fatto duranti tutti gli anni del liceo ma ora ho smesso, non so perché.
<< e perché non lo fai più? Una volta voglio vedere un tuo disegno. Mi ricordi un quadro sai, hai presente la Madonna di Klimt con quei lunghi capelli neri? E' buffo, ma me la ricordi. Ti piace Klimt? >> Parla veloce, si mangia le parole. E' tenero.
Rimango sorpresa, io amo Klimt.
<< Sei strano sai?>> Mi viene da ridere.
<< Io amo Klimt.. amo i suoi colori, il modo in cui dipinge. Il mio quadro preferito è ' il bacio'>> dico, ripensando al quel quadro meraviglioso.<< si ce l'ho presente, è davvero suggestivo. Perché non lo disegni? Sono davvero curioso di vedere come disegni>>
Non capisco perché sia così interessato a me.
<< Ehm... ok, ci proverò, perché no. Quando avrò tempo. >> Senza rendercene conto abbiamo fatto tantissima strada, ci siamo allontanati dal locale. Sono le 2. Decidiamo di tornare a casa con il notturno. L'autobus è mezzo vuoto, ci sediamo in fondo. Sembriamo una coppia che gira di notte lontano da tutto e tutti, una coppia davvero strana.
Prende dalla tasca delle cuffiette e me ne passa una. << Tieni, voglio farti sentire una canzone>>
Lo guardo con aria interrogativa, che sta facendo?
Prendo la cuffietta e aspetto. La musica parte, è bella.
<< è neptune estate di king krule, è la mia canzone preferita>> è davvero bella.
Lo vedo mimare le parole, muove le mani a tempo e mi guarda e mi sorride e io mi sento lo stomaco un po' sotto sopra, sono su un autobus alle 2 di notte con un tizio conosciuto in un locale che sta reppando accanto a me, io non lo conosco, so solo il suo nome e che ama cantare, non so niente di lui eppure sto bene, mi sento bene e provo a seguire le sue mani andando a tempo con la musica. Sembriamo completamente ubriachi, forse lo siamo.
Okay, ecco i primi tre capitoli della mia storia. :) ci tengo molto, continuo solo se trovo qualche commento anche per rendermi conto se la storia piace o meno. /: Potete dirmi tutto! Quindi se vi piace, per favore lasciate qualche commento.
Grazie a chi legge.
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Rehab/Urban strangers
RomanceIo non so cos'è l'amore, l'ho sempre visto da lontano. L'ho sempre sognato con gli occhi di qualcun altro. So solo che quando l'ho visto lì in piedi, mi è mancato il fiato. // Questa è una fanfiction sugli Urban Strangers. I protago...