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Nella foto: Jask ( Jason Skull ) e sua sorella Marika Skull.

Impazientemente, attendo di arrivare al "Rosh", tra le sgommate di... Della "Ragazza Letale". Oddio è assurdo! Dopo tutto questo tempo non so ancora come cazzo si chiama!
<<Hey. Adesso vuoi dirmi come ti chiami? >> le chiesi irritato dalla situazione.
<<E >> rispose.
<< E cosa?! >> sbottai.
<< La "E" è l'iniziale del mio nome. Indovinalo >> disse sorridendo.
<< Ah, ora capisco tutto...Tu.
Mi vuoi morto >> espansi il mio pensiero.
<< Jask è un mio amico... Ti concedo al massimo due pugni... Per ora... >> mi ordinó.
<< Dovrai vedere... se dopo quei pugni riuscirò a fermarmi >> risposi con risentimento. Giuro che appena vedrò la sua merdosa faccia gliela sfiguro, non doveva permettersi di investirla e abbandonarla a terra! Ad ogni curva, l'odio cresceva lasciando meno spazio alla pazienza. La punta del mio piede andava su e giù per il nervoso.
<< Quando arriviamo! >>
<< Vuoi andare a piedi forse? >> mi urló lei frenando la macchina, azione che ci fa balzare bruscamente in avanti.
<< Vai >> risposi guardando di fronte a me.
Ripartì e finalmente arrivammo a destinazione, scesi prima di tutti ed il mio passo era veloce e deciso. Mi diressi come una furia all'interno di quello pseudo locale.
<< Jask! >> urlai per poi sbraitare << Coglione di merda! Dove cazzo sei?! >>.
<< Hey! Si può sapere che problemi hai!? >> la voce proveniva da un ragazzo munito di sigaretta e aria da mafioso.
<< Sei tu quello stronzo di Jason Skull? >> la pronuncia di quel nome fece alzare di scatto il ragazzo, trovandomelo di fronte.
<< Chi sei? >> mi squadrò in modo minaccioso.
Stavo per sferrargli il primo pugno...
<< No! >> venni bloccato dalla "Ragazza Letale" che afferrò il mio braccio.
<< Togliti >> dissi gelido.
<< No!...Devo chiare alcune cose... >>
Infine mi arresi alla sua supplica tentando di reprimere la rabbia.
<< Jask, devi essere sincero, almeno per una volta >>
<< Per te anche sempre "cucciola" >> rispose non cambiando espressione.
<< Hai ucciso tu Alessia? >> disse diretta e senza giri di parole.
<< Che! Ma vuoi scherzare? Io non ho ucciso proprio nessuno! >>
<< L'hai uccisa si o no? >> continuò lei con un tono più severo.
<< Ehm...  L'avevo incontrata già un po' di volte >>
"Che cazzo sta dicendo!".
La "Ragazza Letale lo guardò in faccia.
<< Cosa?! >>
<< Diciamo che aspettavo sotto casa sua fin quando non si decideva ad uscire... Poi... Quando usciva, la fermavo e... Facevo le mie cose >>
Mi prudono pazzescamente le mani, voglio ammazzarlo, agì d'istinto, tirai dei forti pugni sulla sua faccia di merda, non voglio di fermarmi, deve morire! Stronzo, figlio di puttana si approfittava della mia Alessia.
Perché non mi ha detto una cosa così! Avrebbe dovuto dirmelo! L'avrei aiutata! Perché non me l'ha detto! Ogni tanto sentí qualche pugno da parte sua.
Poi vidi del sangue caldo scivolare dalla mia mano, ma le ferite non erano mie, erano sue, nel suo volto, lo vidi cadere a terra...
<< Che fai? Ti arrendi? >> gli urlai all'impiedi.

Non sentì risposta.

<< No? Per me va benissimo! >>
Mi gettai sopra di lui continuando a picchiarlo a comando di un profondo odio. Deve morire... Deve pagare per quello che ha fat...
<< Basta Diego! >> qualcuno si aggrappò alla mia schiena, mi bloccai <<Lo stai uccidendo! Basta! >> la mia maglietta bagnata era la prova che la "Ragazza Letale" stava piangendo.
Un'altra volta.

SPAZIO AUTRICE
Questo capitolo è un po' corto, e mi dispiace... Perciò ho deciso che mi rifarò nel settimo capitolo!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 19, 2016 ⏰

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