Il locale all'interno si era svuotato ma io me ne stavo seduta al mio tavolino a leggere e ricavavo una sorta di piacevole tranquillità dal silenzio intorno a me.
Ogni tanto qualcuno entrava e ordinava, ma la maggior parte delle volte non si fermava per la consumazione.
La tipa al bancone, Sarah, era quasi sicuramente una studentessa della scuola d'arte; la sua calligrafia era qualcosa di fantastico, per non parlare delle figurine stilizzate che faceva sui bicchieri fuori dalle ore di punta. Ora se ne stava dietro al bancone con una specie di diario rilegato in similpelle tra le mani.
Quando alzavo lo sguardo dal mio testo, la vedevo intenta a muovere la penna con tratti sicuri e incisivi e mi ritrovavo a pensare di essere il soggetto da lei ritratto, per poi essere invasa da un senso di vergogna improvviso e riportare lo sguardo sul mio libro.
Verso le sette avevo pagato ed ero uscita a farmi un giro per prendere una boccata d'aria ma venendo colta da una sensazione di freddo improvviso mi ero decisa a tornare indietro e cenare con qualcosa al volo sempre nello stesso starbucks.
Sarah era smontata dal turno e del resto della serata se ne occupava un certo Phil.
-"Good Evening! Would you like to order?" Disse mentre avanzavo di nuovo verso il bancone.
Presi una specie di ciambella salata con semi di girasole, formaggio e insalata, poi me la portai allo stesso tavolino in cui mi ero seduta poco tempo prima.
All'improvviso mentre mangiavo sentii un gran rumore provenire da fuori. Io e Phil ci lanciammo un'occhiata strana che mi lasciava capire che neanche lui sapeva che diavolo stava accadendo.
C'era un rumore sempre più forte, come se la massa che urlava si stesse avvicinando in modo paurosamente veloce al negozio.
E poi la folla si fermó davanti alla porta del locale. Phil aveva appoggiato il telefono di servizio sul bancone pronto a chiamare la polizia in ogni evenienza. Io ero immobile.
Quando phil si avvicinò alla vetrina mi disse di stare tranquilla; erano ragazze.
Una di loro salì i tre gradini del negozio per porre una domanda a Phil che se ne stava a guardarle sulla porta.
-"Is Harry Styles here?"
-"No he isn't." Phil era tranquillo e sereno nei confronti della ragazza ma lei amareggiata scese i gradini e disse alle altre di disperdersi perché era inutile cercare qui.
Dopo due minuti non c'era già più nessuno. E io avevo finito il panino e chiesto a Phil un altro frappuccino.
-"You see. This is quite normal here..lots of celebrities have a cup of coffee at Starbucks..and well..Harry is Harry. I helped him once."
-"You did? That's amazing. I love his voice but I'm not so obsessed."
-"He dresses quite eleg-"
Phil fu interrotto dal rumore di qualcuno che bussava alla porta di servizio.
-"hold on..they're probably fans"
Lo sento andare ad aprire canticchiando qualcosa, poi più nulla fino a quando torna indietro. Dietro di lui c'è una figura slanciata, non vedo niente, guardo Phil che cammina fissando un punto dritto avanti a sè con sguardo tra lo spaventato e lo stupito. Quando arriva davanti a me si sposta, dietro di lui il ragazzo più bello che io abbia mai visto con quei suoi capelli lunghi e castani, gli occhi verdi che mi erano tanto noti, le labbra sottili, la pelle chiara, la figura magra e alta con stivaletti scamosciati, jeans neri e il colletto della camicia con tante fantasie colorate che spuntava da sotto il cappotto scuro. I tatuaggi che avevo visto in tante foto erano tutti nascosti tranne la croce sulla mano sinistra.
-"Hi! Nice to meet you.. I'm Harry"
NOTE:
HEYYYY! Salve a tutti..nuovo super capitolo. Mi piace molto e spero piaccia anche a voi. L'ho ricontrollato milioni di volte e mi sono impegnata perciò vi chiedo di farmi sapere cosa ne pensate♥
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"You're Harry"
FanfictionSe incontrassi Harry Styles per caso, cosa faresti? Amanda è una ragazza italiana che studia letteratura a Londra. Tra il caos della metropoli si troverà a contatto con Harry Styles. I due riusciranno a capirsi? A scambiarsi punti di vista? Riuscir...