#afterparty

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Il frastuono della festa raggiunge quello spazio angusto solo a metà, in parte arrestandosi contro le pareti dei servizi in cui s'è rinchiuso Mika: "servizi" forse è un modo troppo raffinato per chiamare les toilettes, e anche troppo vago; non rende l'idea in modo troppo chiaro. Ma l'italiano è una lingua strana, si dice Mika, così come il popolo che la parla: stranissimo, ed è proprio questo ad affascinarlo. C'è da dire una cosa: forse non sono le pareti ad attutire i festeggiamenti, forse è solo il suo problema all'udito che sta di nuovo peggiorando... Dovrebbe farsi controllare,lo sa bene, e smettere di rimandare la visita di cui ha così paura.Rifuggire i problemi non è un atteggiamento che gli si addice, stona su di lui come un completo di un'altra misura.
La mano di Mika sale inconsciamente a cercare il profilo della giacca, che però non trova, incontrando la t-shirt che realizza aver indossato in occasione della festa; festa che sta ancora infuriando là fuori, nel Forum, oltre il piccolo bagno in cui un accaldatissimo giudice di X Factor s'è infilato per prendere fiato, con la testa che un gira per il troppo alcol. Quel piacevole nascondiglio l'ha trovato al secondo tentativo, perché al primo ha finito col sorprendere una coppietta in atteggiamenti poco equivocabili: se l'è cavata con un sorriso tutto denti e fuggendo prima di riconoscerli. Beh, c'è da dire che è fuggito così in fretta proprio per non riconoscerli, assalito improvvisamente dalla paura di sapere chi fosse il ragazzo di spalle.
Scaccia a fatica il pensiero dal suo cervello annebbiato: si è imposto di non lasciare mai l'immaginazione a briglie sciolte, in particolar modo di non soffermarsi su una certa persona. Ci sono state delle volte in cui è persino arrossito: ecco, gli è capitato magari di alzare lo sguardo e di trovare quello dell'altro appuntato addosso, così, senza il minimo pudore e senza tentativi di dissimulare quelle attenzioni.Delle volte gli è sembrato di essere seguito, quasi inconsciamente, da lui: ad esempio, se si allontanava per prendere un caffè ecco che anche Federico, Fedez, il suo collega... Ecco che anche lui sentiva la necessità di una dose di caffeina, e si ritagliavano per loro una manciata di minuti. Poi c'erano stati i complimenti spudorati, come quando il ragazzo aveva invitato Andy a considerare quanto fosse incredibilmente fortunato ad avere Mika, e s'era complimentato stringendogli vigorosamente la mano, in modo esagerato: il suo compagno aveva alzato appena un sopracciglio, aveva cercato il suo sguardo come a chiedergli "Ma è normale, questo Fedez?" e lui aveva dovuto fare spallucce, rassicurarlo. Ma certo che è normale,questo Fedez. Lui è così, è espansivo. E invece no che non era normale, tutto quel contatto tra loro non era normale affatto, ed ecco... Mika credeva di poterlo dire, sì: per tutti quei mesi di lavoro assieme, non avevano fatto altro che flirtare, giocare coi doppi sensi, comportasi come quindicenni. Vero, si era giocato con l'opinione pubblica e si era scherzato, e di certo lui stesso è avvezzo a quel tipo di atteggiamenti e li pratica in amicizia; tuttavia con Federico sembra essere diverso.

Forse quel qualcosa di diverso non è altro che una semplice e sincera attrazione, ammette facendo un po' di autoanalisi. Lascia che le palpebre pesanti scorrano sui suoi occhi a oscurargli la vista e sbuffa sonoramente, passandosi una mano sul viso: si è preso una stupidissima cotta per il suo collega, e ha il serio dubbio che quest'ultimo possa essersene accorto: sa di non essere granché nel nascondere le proprie emozioni, con l'eccezione del nasconderle a se stesso, s'intende.
Mika si appiattisce contro il muro opposto ai lavandini, perso in quei pensieri e intorpidito dall'alcol in circolo; l'ebrezza gli dà il coraggio necessario a considerare l'ipotesi di essere ricambiato. Sì, se Fede non fosse così chiaramente etero, se non fosse fidanzato, indubbiamente tra loro potrebbe succedere qualcosa: quel feeling non se l'è immaginato, e anche l'altro deve essersene accorto. Per un momento è quasi come se Mika vedesse una porta di fronte a sé, una strada nuova: potrebbe davvero succedere, è reale; ma non lo farà, perché significherebbe l'autodistruzione per entrambi... È come essere seduti sopra un nodo, dal quale si diramano due strade: la vita vera,quella con Andy, quella che lo porterà a essere padre e avere una famiglia e poi... E poi il prurito che vorrebbe potersi grattare, la storia che potrebbe avere col collega, che può immaginare come passionale e completamente priva di razionalità: il mondo parallelo.
La lingua passa sulle labbra e le umetta un poco, poi Mika deglutisce. Deve smetterla di pensare a certe cose, rischia di diventare incapace di scindere realtà e fantasie – e per quanto le fantasie risultino interessanti, è meglio restino fantasie.Oltretutto, deve ricordare a se stesso che quella è l'ultima sera che potrà passare in Italia per molto tempo: la decisione di non ripetere X Factor incarna la sua intenzione di mettere più spazio possibile tra se stesso e il rapper italiano che sta "driving him crazy".
Estrae l'iPhone dalla tasca dei pantaloni: non c'è linea, ma il display gli mostra l'ora e sono quasi le tre del mattino. È il caso di raggiungere un luogo in cui il telefono abbia campo e di fare uno squillo ad Andy, non lo sente da diverse ore e dovrebbe tranquillizzarlo sul suo stato di ubriachezza: il suo compagno è molto comprensivo, ma non si fida molto di lui quando c'è Skin nelle vicinanze... Sa bene quanto quella bad girl abbia una pessima influenza su di lui! Mika sorride al pensiero e si incammina verso la porta.

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