capitolo 2

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E mentre un'altro girone dell'inferno iniziava per Harry, l'espressione stanca e addolorata, segno dell'insonnia che l' avvolgeva come ogni notte da molto tempo, non prometteva niente di buono.

Anni passati a scontare il male che la vita gli aveva procurato, consapevole che la felicità esistesse ma che non c'era per lui.

Tornando indietro nel tempo al momento di rottura d'un esistenza colma per lui di sogni e speranze, ritornando al momemto in cui il corpo del suo amante fu privo dell'inestimabile dono affidato agli esseri umani, si poteva constatare che sembrarono morire anche tutte l'emozioni provate con esso ma non il ricordo.

L'amava ancora e tanto, s'era ridotto al niente per la sua anima morta ma era giusto così, ribadiva di non poter meritare la felicità senza il motivo di quest'ultima.
Avrebbe scontato la sua pena.

Gli infermieri vennero a prenderlo e non ci volle la forza nonostante la brutalità nei loro movimenti che era automatica, lui era ormai così debole e lo sembrava ancor di più guardando in quel vuoto facente ormai parte di se stesso.

Lo portarono a destinazione e gli bendarono gli occhi, percepiva solo nero ma per lui, ormai perso negli oscuri abissi, era quasi un sollievo, una brezza marina nel mezzo di un' afosa estate non poter percepire tutto quel vuoto così reale e triste dinanzi ai suoi occhi.

Lo spinsero dentro quella stanza di cui mura e soffitta erano a lui sconosciute e lo misero a sedere legandogli quei martoriati polsi che illudevano a non dare segni di vita, proprio come lui.

Sapeva perfettamente a cosa sarebbe andato incontro, era diventato una routine, un trattamento malato nei suoi confronti eppure era costretto a subire, doveva e in parte voleva provare dolore in modo da sotterrare con strati e strati di sofferenza, quella più grande che posata a lacierargli l'animo, pesava sul suo cuore causando a poco a poco la perdita di se stesso.

Quale sofferenza maggiore della perdita della persona che si ama?
Quale sofferenza peggiore della morte?
Forse era proprio la morte prima della morte, la vita da molli di spirito, quella senza essenza d'amore.

Aveva cercato nei primi anni, di ribellarsi e ribadire il contrario, a rinnegare tutte le cattive parole, le domande che gli ponevano solo per il gusto di vederlo penare per spregevoli menzogne dette al vento, pungenti e uscenti da bocche impure che cercavano di convincerlo ad essere malato, quando prima loro lo erano.

Alcune forse molte più persone del dovuto, credono che gli omosessuali siano malati.
La gente cattiva è malata: quelle persone che incombono disprezzo e odio verso il prossimo che uccidono, abusano, discriminano e vanno contro tutti i valori umani.
Queste sono le persone da fermare, non un essere umano che prova un sentimento d'amore verso un suo simile.

" la felicità esiste" si ripeteva il ragazzo "ma la mia me l'hanno portata via".

《Hai ucciso tu Louis Harry è così vero?》il dottore iniziò con le sue domande che servivano solo a far impazzire il povero ragazzo che scosse la testa.

Erano anni che ogni giorno lo torturavano, aveva provato a rinnegare ma non serviva, più faceva così più pensavano lo fosse.

Adesso rispondeva con estrema calma nonostante il suono di quelle parole spietate, il suono del nome di Louis detto in modo così malvagio gli facessero così male.

《Allora perché sei pazzo? Cos' è che tanto ti agita la tua coscienza sporca Harreh? Ti chiamava così vero?》quelle parole furono come un esplosione nel cuore del ragazzo.

Si sentì così male proprio come la prima volta che il signore gli fece quella domanda, i lati della sua bocca si abbassarono, voleva tanto piangere ma col tempo aveva imparato che più si mostrava debole più essi prendevano questa cosa a loro vantaggio, quindi non davanti ai loro spietati occhi,
anche al male fisico urlava solo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 27, 2016 ⏰

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