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Giornata nuvolosa. Ho un brutto presentimento. Infatti cado dal letto a causa di un libro che è precipitato dalla mensola sopra di me che per poco non mi ammazzava. "Corso di magia e stregoneria per piccoli prestigiatori ".Dovevo sbarazzarmi di quel libro,lo farò nel pomeriggio. Metto in borsa i libri che mi servono, sia quelli sani sia quelli mezzi rotti. Neanche mi cambio, sono andato a letto vestito così potevo dormire di più. Esco dalla mia stanza con le cuffie alle orecchie alzando la musica al massimo per non sentire mia madre con il nuovo compagno della notte precedente. Chissà che scusa si inventerà più tardi. Esco dell'appartamento e mi avvio per strada con affianco i muri tutti imbrattati.Tra me e me penso che non è una brutta giornata, o meglio non è una giornata peggiore in confronto alle altre. Oh no. Mi fermo perché sento qualcosa di morbido sotto la scarpa. Spero con tutto il cuore che non sia quello che penso, ma quando giro la sua della scarpa, purtroppo ho ragione. Merda. Come al solito. Dovrebbero pulire più spesso la città. Sono quasi arrivato a scuola, si sono riuscito a salvarmi, ma invece no. Una voce roca chiama il mio nome
-Ehi Ridley, amico, come va? Spero che mi hai portato i soldi per il pranzo perché oggi me li sono scordati.- Bob. Odio Bob. E odio la sua banda. Sempre con la felpa dell'istituto, tutti fanno parte della squadra di basket e tutti quanti hanno la ragazza. E Bob sta con quella che io considero quella più la più bella della scuola. Altro motivo in più per odiarlo.
-No Bob non ho i soldi. Sono fatti tuoi se non te li porti a me non riguarda. -
Mi si avvicina e mi prende la maglia portandola verso di lui con la sua solita "grazia"
-Abbassa la cresta piccoletto. Stammi bene a sentire, questa è l'ultima volta che ti azzardi a rispondermi. Devi portare rispetto ai più grandi chiaro? Sappi che questo tuo fallo non sarà perdonato. Avevo riservato questo scherzetto per Johanderson, ma tu hai bisogno di sbollentanrti.- Si girò verso l'edificio dietro di lui urlando
-RAGAZZI ORA-
In pochissimi secondi ho visto il cielo colorarsi di tanti sfavillanti gavettoni e subito dopo non ho visto più niente diverso da acqua.
-Andiamo in classe ragazzi questo piccoletto ha imparato la lezione -
Neanche vado in bagno ad asciugarmi perché so.con certezza che saranno finiti i fazzoletti. Arrivato in classe sento provenire dai miei compagni queste parole
-Ragazzi guardate Ridley! È tutto bagnato!-
Ridono. Come al solito. Odio questa scuola.
-Ridley che ti hanno fatto questa volta?-mi domanda Warrey appena entro in classe,il mio migliore amico. Io e Warrey siamo amici dalle elementari, è l'unica persona di cui io possa fidarmi davvero; di amici non ne ho molti a dir la verità e non so nemmeno quale sia il motivo...forse sono io...non ho mai cercato di fare amicizia , specialmente da quando sono al liceo.
-Gavettoni-rispondo scocciato.
-Gavettoni?!?
-Gavettoni.
E poi mi dirigo verso il mio banco che si trova accanto a quello di Daisy,un'assillante ragazzina che mi viene dietro dalle medie.
-Ciao Ridley! Tutto bene? Come mai sei tutto bagnato?-ridacchia
-Zitta Daisy.Lasciami in pace.
-Scusami stavo scherzando...
-Bene vai a scherzare con qualcun altro.
-Permaloso il ragazzo...-bisbiglia tra se e se.
Io gli rivolgo un'occhiataccia ma poi la lascio perdere, persone come lei è meglio lasciarle stare.
Ecco arrivare il professore.
-Buongiorno ragazzi! Stamattina interroghiamo...vediamo un po'...Ridley! Vieni tu?
-Prof...be...veramente...-balbetto- potrei venire un'altra volta?
-Su forza! Vieni!
Mi alzo e mi dirigo verso la cattedra cercando di inventarmi qualcosa.
-Allora...dimmi la formula dell'idrogeno-
- Emmm...2O H3..?-
-Ridley! Per favore! Hai studiato!?-
Rimango in silenzio
-Vai a posto ti metto un impreparato.-
Quanto lo odio. Il peggior professore sulla faccia della terra. Naturalmente non ascolto nulla della lezione. Chimica..pff..che materia stupida. Non vado molto bene a scuola,infatti oltre a essere lo zimbello dei più grandi sono anche odiato da tutti i professori...anche con i miei compagni non sono in ottimi rapporti,o meglio non ho grandi rapporti con loro,gli rivolgo parola solo se necessario.
Anche durante le lezioni successive non ascolto nulla. Finalmente alle 13 in punto suona la campanella e posso tornare a casa.
-Hey Ridley!Com'è andata oggi a scuola?-chiede mia madre appena rientro.
-Uno schifo come al solito. Non ho fame vado in camera mia.
-Ridley aspetta! Vieni qui!- urla lei ma sono già entrato in camera sbattendo la porta. Ecco di certo voleva spiegarmi chi era il suo nuovo amico notturno. Mi butto sul letto,metto le cuffie e alzo la musica al massimo per dimenticare tutti i miei guai. Ecco questo è il momento della giornata che preferisco; a molti sembrerà strano ma odio la mia vita.Si in realtà ho tutto ciò di cui un diciassettenne ha bisogno: ottime condizioni di salute,un aspetto non male perché si, effettivamente devo dire di non essere maluccio,castano,occhi azzurri,alto,magro...ma sento di non essere capito dagli altri e io non riesco a capire gli altri. Ecco perché mi piace stare solo. Solo io e la musica.
È una splendida giornata. Il sole splende alto nel cielo e no non cinguettano gli uccelli. Mi sveglio con calma a vado allo specchio a vestirmi, ho un aspetto a dir poco terribile la mattina: i capelli sono tutti arruffati tra loro e non so proprio come spicciarli tra loro, ho degli occhi addormentati e sono tutta rossa a causa del caldo. Fa nulla so sempre come sistemare queste cose prima di tutto metto del trucco, e per evitare di snodare la matassa verde che si trova sopra la mia testa, metto un cappello di lana bordeaux morbido che abbino con uno stupendo maglione extralarge stile natalizio con dei leggins neri. Preparo la borsa e dopo la colazione salto sulla bici e mi avvio per scuola. Tutti quelli che incontro mi salutano con gentilezza e amicizia ed io ricambio anche se nella maggior parte dei casi non so chi saluto. Nell'aria c'è uno stupendo profumo di fiori e un dolce venticello fresco mi sveglia così riesco a svegliarmi bene e riesco a seguire le lezioni. Arrivo a scuola e poso la mia bicicletta tra le altre. Non metto la catena perché qui nessuno ruba le cose degli altri siamo molto rispettosi verso il prossimo. Mentre recupero un libro dall'armadietto come sempre sento saluti, pacche sulle spalle e abbracci. Questa volta però ricevo anche un bacio sulla guancia, mi giro e vedo Theodore. È un ragazzo di 2 anni più grande di me, simpatico e dolcissimo, è il mio migliore amico
-Ehi studentessa a che punto siamo col programma?-
-Tutto bene ho la situazione sotto controllo-
-Come al solito. Maniaca del controllo... -
-Ehi!!- dico tirandogli un pugno sulla spalla -Non sono una maniaca del controllo! -
-Oh si se lo sei. Ci sentiamo domani per finire il progetto. -
-Oggi non vai in biblioteca? - La biblioteca per noi è diventata un luogo di ritiro, infatti è lì che ci siamo incontrati la prima volta.
-No oggi non posso. Sai com'è... - Si girò in direzione di Ashley, una ragazza del suo corso,capelli biondi, rarissimi qui.
-Si,si... Va bene ti perdono. Ora però vado in classe sennò perdo l'inizio della lezione.-
-A domani Arya! -
Mi dirigo verso la mia aula, 4 B, una classe stupenda a mio avviso. Mi siedo come al solito al secondo banco della fila centrale e aspetto il professor Colft. Ci insegna arte, una delle materie più importanti della nostra scuola, anzi, dell'intera regione come dice lui. Oggi manca così ripasso la materia successiva e infine esco da scuola perché ho solo tre ore oggi. Torno a casa e mi fiondo sul letto con un libro in mano. Devo assolutamente finire per domani la mia parte di progetto. Io devo scrivere la relazione mentre Theodore crea il grafico 3D. Solitamente non mi faccio aiutare, ma stavolta visto che si tratta di un progetto per l'open day della scuola accetto una mano in più. Dopo aver finito la relazione mi sdraio sul letto e chiudo gli occhi, è il mio modo di rilassarmi. Ricapitolo cosa ho fatto durante la giornata, e come tutte le sere mi chiedo cos'ho di speciale per meritarmi tutte quelle attenzioni. Insomma sono la classica ragazza dai capelli verdi e occhi azzurri, la solita studiosa e lettrice. Sono nell'ordinario, ci sono persone più simpatiche. Ma sono sempre al centro dell'attenzione. Mi chiedo sempre come una persona bullizzata si senta, ma non lo saprò mai perché non ne conosco una.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 12, 2015 ⏰

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