Capitolo 2

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Mi sveglio, sono in una stanza molto grande e ben arredata. Mi stropiccio gli occhi e metto a fuoco tutto ciò che mi circonda. Sono in un letto molto comodo, diverso da quello del mio appartamento. Quello è scomodo, troppo duro, questo è soffice e le lenzuola profumano di uomo.Infatti accanto a me c'è Lui, girato a pancia in giú con solo i boxer addosso, io invece indosso solo una maglia, sicuramente non mia, perchè è molto larga ed è maschile. Cosí inizio ad agitarmi, e se mi avesse drogata e poi stuprata? lo scuoto fino a farlo cadere giú dal letto. Lui emmette un gemito di dolore, si passa una mano fra i capelli e si stropiccia gli occhi. Sembra tenero.
"Ma che cazzo fai?" dice con la voce impastata dal sonno.
"Perchè siamo nello stesso letto e quasi nudi?"
"Tranquilla non abbiamo fatto niente" mi rassicura poi aggiunge
"per ora.."
si alza e si siede sul letto appoggiandosi su un gomito.
"Posso almeno sapere il tuo nome?"
"No"
"Stronzo."
Mi blocca i polsi sopra la testa e si mette a cavalcioni su di me
"Che cazzo hai detto?"
"Che sei uno stronzo"
Aumenta la stretta sui miei polsi e io gemo per il dolore.
"Ripetilo, piccola"
"Stronzo, lasciami!"
Mi da uno schiaffo e poi inizia a baciarmi il collo fino ad arrivare alla clavicola. Qualche lacrima mi scende dagli occhi Cerco di scansarmi ma lui è piú forte e mi tiene stretta a sè.
"Smettila, scusa non lo dico piú" odio il fatto di dovermi arrendere cosí ma in questi casi..
Lui mi guarda soddisfatto e torna sul letto, io mi alzo sbuffando cercando i miei vestiti..
"Dove vai?"
"Cerco i miei vestiti" dico con disprezzo
"Non ci sono piú, decido io cosa indosserai"
"Stai scherzando vero?"
Lui sorride e mi dice:
"Pensi che io stia scherzando?"
"Ti conosco da poco e giá ho voglia di ucciderti"
"Woow, forte la ragazza"
Sbuffo e mi risiedo sul letto.
"C'è qualcosa di divertente che possiamo fare?"
Mi sorride maliziosamente..
"A parte il sesso" aggiungo
"Tra poco arrivano i tuoi vestiti e andiamo a fare colazione"
"Mmh okay"
Dopo un lungo e imbarazzante silenzio qualcuno bussa alla porta. È un ragazzo leggermente piú basso del mio rapinatore senza nome, è molto carino e sorride sempre.
"Ecco il vestito Jhon" mi fissa e mi sorride:
"Signorina" dice a mò di saluto
"Ciao" dico imbarazzata, lui sorride nuovamente e va via. Carino il ragazzo.
Sento "Jhon" sbuffare, adesso so il suo nome.
Mi porge il vestito, piú che altro me lo lancia addosso.
"Indossalo, le scarpe sono sotto il letto, se vuoi truccarti, in bagno c'è una trousse e se ti serve anche una piastra per capelli"
"Woow, neanche nel mio appartamento c'erano cosí tante cose" sorrido, ma poi penso che forse non tonerò piú a casa e cerco di non piangere. 
Prendo il vestito tra le mani. È carino, ma non del mio genere. È un tubino di pelle, leggermente provocante ma semplice. È molto bello ma non so se mi starebbe bene.
"Non guardarlo cosí. Indossalo e basta non abbiamo molto tempo"
"Cosa vuoi dire con "non abbiamo molto tempo"?
"Che se non ti sbrighi ti prendo proprio adesso, in questo momento e.."
"Okok, faccio veloce" lo interrompo. Mi vesto velocemente, vado in bagno e vedo due spazzolini. Uno blu e l'altro rosa, deduco che il mio sia quello rosa. Quindi utilzzo quello.
Come mi aveva detto c'è una trousse, metto solo un po' di matita e del mascara. Non mi trucco molto di solito. I capelli li raccolgo in una crocchia disordinata, che però con questo vestito mi fa sembrare piú aggressiva.
Non penso che Jhon sia cattivo, almeno per ora. Credo che in fondo in fondo ci sia del tenero in lui. Ma provo comunque timore quando incrocio il suo sguardo o quando si avvicina. Esco dal bagno e non lo trovo, mi abbasso per prendere le scarpe da sotto il letto. Mh sono carine anche queste, sempre nere in pelle. Forse un po' troppo alte. Ci sto mettendo troppo ad osservarle.
"Che cazzo fai piegata cosí?"
Per lo spavento sbatto la testa al letto e impreco sotto voce.
"Secondo te? Sto prendendo le scarpe" dico sbuffando.
Lo guardo mentre si avvicina pericolosamente a me. Prende il mio viso tra le sue mani e mi guarda.
"Devi smetterla di rispondermi cosí. Chiaro? Non puoi permetterti di alzare la voce con me. Fallo un'altra, sola, volta e sei morta ragazzina" mi da un bacio veloce sulle labbra e si stacca da me.
"Sbrigati troia"
Sto per ribattere per come mi ha chiamata ma mi fermo appena noto che mi sta guardando aspettando la mia risposta. Mi fermo e dico un "si" finto.
Metto le scarpe e mi siedo sul letto, aspettando un suo comando.
Indossa dei pantaloni neri e una camicia bianca lasciata sbottonata fino al petto dove s'intravedono i suoi tatuaggi. Mette le Converse nere e sistema i capelli scompigliandoli leggermente.
Mi guarda e mi fa segno di uscire.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 15, 2015 ⏰

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