Come è iniziata...

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Mar 19-12-2000
È Natale anche a Torino, ma è l'ultima cosa a cui riesco a pensare. L'ingresso è ancora pieno di scatole e non capisco perché ho portato tutte queste cianfrusaglie. Ho paura di non riuscire a pagare l'affitto ogni mese e certamente non voglio farmi spedire la "paghetta" da mia madre ogni volta. È stato difficile farle accettare la mia partenza, quindi non pretendo che favorisca la mia permanenza qui. Devo trovarmi un lavoro. Qualcosa di semplice, che non intralci i miei studi. Fare un colloquio in Italiano sarà difficile, ma ho studiato davvero tanto e credo di avere buone possibilità. Nella via adiacente alla mia ho visto una piccola libreria che cercava un nuovo commesso. Non dovrebbe essere poi così difficile, insomma un commesso cosa deve dire di tanto difficile? Beh, voglio scoprirlo subito, sono ore che svuoto scatoloni. Mi lavo il viso, sistemo i capelli, cambio la camicia ed esco. Si respira un'aria piacevole e gli alberi baciati da raggi dorati sono splendidi. Eccomi all'ingresso. Suona un campanellino non appena apro la porta e una signora dal caschetto riccio e gli occhiali anni '50 di un colore strano tra il viola e il bordeaux mi guarda con fare amichevole e allo stesso tempo interrogativo. "Salve, come posso aiutarla?" Ha una voce sottile e acuta. "Ehm.. io sono qui per il lavoro di commesso..." mi trema un po' la voce, riuscirò a farmi capire? "Io sono Angela e ho il piacere di parlare con..." "Richard, Richard Beclin" "Ah, mi sembrava di sentire un accento... inglese?" "Americano, vivevo a Washington" "Oh, ho sempre sognato di fare un viaggio lì... e tu come mai sei qui?" Mi vede un po' in difficoltà, quindi continua: "Cioè, non voglio farmi i fatti tuoi... è solo che mi chiedevo come mai hai fatto tutta questa strada..." Sono così agitato che quasi non riesco a parlare "Io... Io amo viaggiare e... Mi piace l'Italia, il suo clima, i suoi paesaggi.." non lo so neanche io come ci sono arrivato qui in realtà. "Vebbe'...ok. Ti faccio vedere cosa devi fare" inizia a gesticolare e a parlare, forse ha capito che alcuni vocaboli non li capisco. Per fortuna il tutto non sembra così difficile. Poi dice: "Allora, hai capito?" la sua espressione è un po' buffa. "Ehm...sì, ho capito abbastanza". La sua espressione sembra quasi soddisfatta, "Bene, facciamo una prova allora" Esce dalla porta ed entra, io inizio: "Salve, come posso aiutarla?" e continuiamo la scenetta fino a quando, Angela, sentenzia soddisfatta: "Allora, quando inizi?" "Ehm, è uguale per me, ma... io studio anche, perciò..." "Che dici se inizi con quattro giorni a settimana, che so... dal martedì al venerdì per...1100 al mese?" "Magnifico! Per quante ore?" "Dalle 3 alle 7. Beh, poi conta una mezz'ora per mettere in ordine..." "Va bene" non riesco ancora a crederci "Quando inizio?" "Ehm, anche se sono le 4 e mezza, puoi iniziare ora e a fine mese avrai comunque la somma piena; sai, oggi addobbiamo la libreria per il periodo di Natale e..." "Recupero l'ora persa" "Esatto"

Tornando a casa mi fermo a mangiare una pizza, non posso perdere tempo, devo studiare. Mi stringo il giubbotto, fa freddo, il sole è ormai tramontato e comincia a tirare un po' di vento. Entrato nell'appartamento corro ad accendere il riscaldamento e mi metto sui libri.

Bi-bip! Bi-bip!Bi-bip! Cazzo, mi sono addormentato sui libri. La sveglia in camera continua a suonare, dubito che io l'abbia sentita suonare la prima volta, si sente a malapena dalla cucina. Ho paura mentre mi giro verso l'orologio... le 7 e mezza, merda. Se esco in 5 min, riesco ad arrivare per la seconda ora...
Non so neanch'io come, ma sto scendendo dall'autobus e sono in "orario". "Ciao Rich, non ti facevo un tipo che salta le lezioni" "E io non vorrei essere il tipo che non sente la sveglia" commento sbadigliando. "Senti" fa lui " "Noi sabato partiamo. Andiamo a sciare a.. ora non ricordo il nome del posto, però andiamo tutti gli anni lì. È un paesino un po' sperduto, ma è preferibile alle città affollatissime in questo periodo, soprattutto perché non vogliamo spendere molto." Ride. Tutto sommato l'idea non mi dispiace, ma devo sapere la cifra. E i giorni, martedì lavoro. Non posso di certo chiedere le ferie dopo pochi giorni. "Allora, ci stai?" "Ehm, quanto state?" "Fino a mercoledì, partiamo sabato subito dopo pranzo." "Guarda io eventualmente tornerei martedì sera.. sai, mercoledì lavoro.." "Vabbe' stai da sabato sera a martedì pomeriggio, finito il percorso.." "Ok, quanto devo pagare?" "Dunque..40 a notte il B&B, quindi 120. Poi 20 al giorno per sciare, perciò 60. In tutto... 180 €." "Ok, ci sto. Non è molto." "Perfetto, adesso vado. Sono contento che tu venga."
Suona la campanella e le lezioni scorrono nella loro monotonia. Alcune parole sono difficili da capire, ma ho seguito il filo dei discorsi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 23, 2018 ⏰

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