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I'm a loser baby
So why don't you kill me?

Quelle parole non potevano essere piú perfette per lui, si disse Gennaro, seduto davanti al muro delle scritte dei talenti, con le ginocchia al petto. Lui alla fine era uno sfigato: tutto quello che aveva a che fare con Gennaro Raia finiva per essere un disastro, era una legge della natura. Ovviamente Alex l'avrebbe ucciso se l'avesse sentito visto che odiava i momenti di depressione del compagno, che purtroppo per lui erano frequentissimi.
Erano le tre di notte e i festeggiamenti per il live, finito bene per loro e un po' meno per il povero Luca, erano terminati da una mezz'oretta. Avevano riso, giocato, ballato e urlato tutti assieme contentissimi del traguardo raggiunto: gli inediti. Poi il sonno li aveva colpiti costringendoli a rintanarsi uno dopo l'altro nelle stanze che occupavano. La Baell era stata l'ultima a lasciare la sala, mettendo a posto la cucina che avevano incasinato, poi Davide e Gio' se ne erano andati seguiti dopo pochi minuti da Alessio, che si era fatto promettere dal compgno di band che l'avrebbe raggiunto.
Ma Genn non l'aveva fatto.
Aveva pulito per bene il ripiano, fin quasi a consumarlo, poi si era seduto vicino alla finestra e aveva guardato lo skyline di Milano, cosí diverso dalla sua Napoli con il Vesuvio bene in vista e il mare che bagnava le coste. Alla fine gli mancava un po' la routine, la sua casa, la cantina di Alex e tutti quei posti in cui si ritrovavano sempre per suonare o semplicemente immaginare un futuro migliore.
Stufo e un po' infreddolito (sapeva che avrebbe dovuto rubare la felpa di Alessio!) si era alzato, rifugiandosi davanti a quel muro che conteneva tutti i pensieri profondi dei talenti in gara, da quelli che se ne erano andati fino a loro che erano ancora lí.
Genn già dormiva poco la notte, in quel momento poi non riusciva a pensare a nulla se non a quanto avesse fatto schifo quella sera. Aveva sbagliato completamente la prima parte de "La Libertà" di Gaber. Non aveva sentito l'attacco e l'ansia si era impossessata di lui come ogni volta, impedendogli di respirare.
C'era stato un momento in cui il tempo aveva rallentato. Non sentiva piú nulla ne' vedeva.
Aveva provato a tranquillizzarsi, come Fedez gli stava facendo segno di fare dal tavolo, ma non era servito a nulla. La voce gli era uscita tremolante e sentiva già il groppo in gola soffocante.
Poi la calda e rassicurante voce di Alessio l'aveva distolto da quella momentanea paralisi, illuminando il suo mondo, come sempre. Era pazzesco come l'altro riuscisse a riportarlo sempre sulla retta via.
Alex era il suo appiglio che riusciva sempre a salvarlo dall'ansia e nelle crisi di panico che ogni tanto, la notte, lo assalivano facendo tremare il suo fragile corpo come una foglia.
Nel suo mondo buio, Alex era la sua luce.
- Oh Gé -
Il ragazzo dagli occhi blu si voltó incontrando quelli nero pece del suo compagno. Alessio era lí in piedi e in pigiama ma si capiva chiaramente che non stava dormendo: il suo sguardo era ancora lucido e sveglio. Conoscendolo lo stava aspettando alzato, come ogni Giovedí notte.
Ogni volta che pensava che quelle occhiaie sul viso del compagno, quel continuo appisolarsi in giro e la sua mancanza di sonno erano causati da lui, Gennaro si sentiva tremendamente male e un peso per Alessio, costretto a stare con lui nei momenti di sconforto. Ovviamente, ogni volta che il biondo cercava di far desistere l'altro, il moro diventava improvvisamente sordo.
- Dai, vieni a dormire - Disse Alex: - Sei anche scoperto e fa' freddo -
- Sí, ora arrivo -
Ogni Giovedí era la stessa storia.
- Lo so' che non lo farai -
Genn spostó lo sguardo sui suoi piedi nudi e si rinchiuse di nuovo nel suo mutismo.
Alessio si sedette di fianco a lui, vicino come mai nessuno stava perchè pochissime persone avevano il permesso di toccare il biondo. Quelle poche persone erano Alex, le sorelle Raia, la famiglia e da poco si era aperto anche a Gio' e Davide. Ma nessuno, nessuno, aveva tutti i vantaggi del moro.
Rimasero  in silenzio per alcuni istanti a leggere le scritte colorate dei talenti: era incredibile pensare che fossero passate ormai molte settimane e piú della metà di loro se ne era già tornata a casa, alla vita normale e alla routine... Senza pressioni e telecamere attorno tutto il santo giorno.
Ad un tratto Genn non riuscí a trattenersi:
- Mi dispiace Alé -
Il moro lo guardó perplesso per quelle parole. I cambiamenti di umore del compagno lo lasciavano sempre spiazzato: fino ad un'ora prima stava ridendo e scherzando con tutta la Baell e gli altri talenti e ora si ritrovava quasi a piangere e chiedergli scusa... Scusa per cosa, poi?
- Che succede Genn? -
- Ho rovinato tutto! Rovino sempre tutto e ti costringo a stare con me quando non riesco a dormire... -
Alex scosse la testa e gli prese i polsi, che il biondo si stava stringendo compulsivamente attorno alle gambe. Gli dispiaceva sempre cosí tanto vederlo cosí.
- Ma cosa dici? Guardami - Genn spostó i suoi temolanti occhi blu nei suoi, facendolo sussultare come ogni volta: - Tu non hai rovinato proprio niente e non mi "costringi" a fare nulla che non vorrei fare -
Gennaro non era mai stato un ragazzo particolarmente espansivo ne' affettuoso, quindi Alessio rimase stupito quando si gettó tra le sue braccia, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo.
Il moro lo lasció fare: Genn era una di quelle persone che dovevano semplicemente sfogarsi, non serviva parlare, solo fargli capire che non era solo. Se gli avesse fatto troppe pressioni lui si sarebbe chiuso a riccio, come tendeva a fare con chi non conosceva o con i quali non si trovava.
- Ho temuto davvero di non farcela oggi Alé... Poi sei arrivato tu -
L'altro sorrise alle parole del compagno:
- Ah, era il live quindi che ti preoccupava -
- No... Okay, forse -
Nel buio non si capí bene, ma quasi sicuramente Gennaro era arrossito; i suoi occhi blu erano ostinatamente ancorati a terra.
Alessio si separó dal suo abbraccio, dandogli un leggerissimo pugnetto in testa:
- Sei proprio scemo Gé! Devi capire che ormai è andata e ce la siamo portata a casa degnamente! Il pubblico è dalla nostra parte e poi hai sentito cosa ha detto Mika, no? -
Il giudice inglese era stato a dir poco entusiasta della loro esibizione, nonostante i problemi iniziali del biondo, e cosí anche il pubblico che li aveva votati facendoli restare dentro anche quel giorno.
- E non hai sentito tutte quelle persone che hanno applaudito quando ti sei scusato? -
Si era alzato un coro di "bravo" e applausi quando Genn aveva detto che gli dispiaceva e lo stesso Fedez l'aveva rassicurato.
Anzi! Il rapper li aveva poi raggiunti al momento del brindisi finale, chiedendo di poter parlare da solo con loro due. Aveva detto a Genn che era stato bravissimo a scusarsi e che non si doveva agitare. Si era anche complimentato con Alex per aver mantenuto la calma e aver riportato il biondo sulla retta via.
" Voi due siete assurdi" Aveva detto felice: "Vi completate. Io sono davvero contento di avervi in squadra, non dimenticatelo mai"
Quando sentí che Genn si era calmato, Alex si alzó:
- Dai, andiamo a letto -
Lo prese per le braccia e lo sollevó in piedi. Non riuscendo a resistere, si allungó e gli depositó un leggero bacio sulle labbra carnose di Genn, accarezzandogli teneramente la schiena e la testa.
I loro baci erano sempre stati cosí: delicati e gentili, a parte quando facevano l'amore ovviamente, ma soprattutto lenti. Dovevano godersi ogni istante di intimità che potevano avere, lontano da quelle fastidiosissime televamere che gli ronzavano attorno per tutto il tempo. I loro contatti infatti erano quasi sempre la notte, quando erano da soli, o in momenti rubati nei backstage dei live o in sala prova. Fortunatamente avevano trovato degli alleati in Gio' e Davide, che li coprivano spesso e volentieri.
Tenendosi per mano, andarono in camera, attenti a non fare rumore per non svegliare gli altri due che erano già tra le braccia di Morfeo, e la notte dormirono abbracciati nel letto del moro che profumava di detersivo, l'odore preferito di Gennaro... Dopo quello di Alex, ovviamente.
Perchè Alex era la sua ancora e non c'era mare abbastanza profondo che sarebbe riuscito a inghiottirlo finchè il moro fosse stato di fianco a lui.





Angolo dell'autrice:

Piccola os sugli Urban Boyfriends senza troppe pretese scritta tra un'ora di filosofia e un'altra. Ho voluto scrivere un piccolo "after live" che si svolge dopo la puntata con manche in italiano con un Genn depresso (tanto per cambiare ahahah) e un Alex cucciolo e protettivo (vedi sopra). Personalmente a me gli Urban, a parte per i piccoli problemini di Genn, sono piaciuti da matti anche ne "La Libertà" e poi bisogna anche considerare che era la prima volta che cantavano in italiano, quindi un ulteriore motivo d'ansia per i due.
E... Niente! Perdonate vari errori di battitura ma me ne scappano sempre alcuni anche rileggendola cinque volte.
Spero vi sia piaciuta come è piaciuto a me scriverla!
Grazie per essere arrivati fin qui e... BAELL a tutti!

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⏰ Last updated: Jan 29, 2016 ⏰

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