Non perdere la speranza Part. 2

72 3 0
                                    

<< Non aver paura di affrontare il presente o il futuro. Più si ha paura più non riuscirai ad affrontarli. Alza la testa, guarda avanti, non girarti, lascia parlare la gente. Ricorda: la società sa solo giudicare, tu puoi non dare importanza >>

Le vidi e per istinto mi tenni alla giacca di mio padre, strinsi quella giacca forte, lo feci anche per la mia timidezza, mi fecero entrambe un sorriso e si presentarono: "Ciao, sono Maria, e tu chi sei?". Ancora intimidita dissi le mie parole: "Ciao". Si presentò anche la sorella e disse anche lei sorridendo: " Ciao, io sono Concetta e tu come ti chiami?". La guardai come se mi avessero detto una cosa strana, ma risposi ugualmente e dissi: "Martina, mi chiamu Martina". Mi sorrisero di nuovo, io feci un piccolo sorriso. Poi la dottoressa disse a mio padre: "Signor Salvatore...lei ora può andare, la chiamerò non appena sarà possibile un colloquio con la famiglia".

Vidi mio padre allontanasi sempre di più da me e iniziai a piangere a dirotto e urlai: " Nun tinniri, papà unni stai iennu? Nun mi lassari.(traduzione: Non te ne andare, papà dove stai andando?

Piansi ancora, lo presi per la giacca, lo rincorsi per tutto il corridoio, ma nulla da fare, il mio pianto lo sentirono tutti, non vi fù verso di farlo ritornare. La dottoressa mi prese per un braccio e mi disse di calmarmi ed ascoltai cosa ebbe da dirmi. Non ricordo bene se mio padre quella sera mi diede un abbraccio o un bacio che in quell'istante mi rassicurasse, rammento soltanto che se ne andò senza nessuna abbraccio forte. Guardai le due ragazze che erano sedute, Maria alla mia destra e Concetta alla mia sinistra, due simpatiche ragazze che mi hanno aiutata per un lungo percorso insieme ai loro genitori.

Prima di andare via Maria mi diede il suo giubbotto e mi coprì, scendemmo giù per le scale e ci avviammo verso una macchina bianca, lì ci aspettava il padre delle ragazze. Concetta era alta, magra, con i capelli ricci e rossi, simpatica, empatica, educata, mi capiva perfettamente, dolce, lei in quel momento sfoggiava tutti i suoi pregi. Anche sua sorella era alta, capelli castani e ricci, simpatica, empatica, educata anche essa dolce e sfoggiava tutti i suoi pregi.

Ps. Il secondo capitolo finisce qui, la continuazione lo metterò non appena sarà possibile


Nata Principessa cresciuta guerrieraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora