SEHUN'S OVERDOSE

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Camminando lungo il muraglione vidi un cancello verde che non avevo mai visto prima e mi avvicinai ad esso zoppicando.
Era di un vecchio ferro arrugginito e scuro,ricoperto da una scadente vernice verdognola, che gli conferiva un'aria inquietante.
Alzai lo sguardo.
Anche la villa era inquietante.
Percorsi a passi veloci il giardino sorpassando il cancello scricchiolante e bussai insistentemente alla porta.
Udii una voce.
L'ingresso si spalancò ed ecco davanti a me un giovane ragazzo sulla ventina con la pelle color neve.
Mi scrutò con aria preoccupata.
Ricambiai il suo sguardo appoggiandomi allo stipite della porta.

"h-ho bisogno di-"

svenni e caddi per terra sbattendo la testa su qualcosa di duro.

-

Eccolo.
É seduto davanti a me, e mi osserva coi suoi occhi da cerbiatto.
Stringo la coperta sotto il mio corpo. Sono in un letto.
Porto la mano alla fronte tastando le bende accuratamente legate intorno ad essa.
Cerco di alzarmi, ma un forte giramento di testa mi fa solo stramazzare a terra.

"Ouch..."

Mi metto in piedi e guardo il ragazzo di fronte a me.

"Sono Luhan."

si limita a dire continuando ad osservarmi, quasi insistentemente.

"Oh Sehun."

gli tendo la mano.
Lui non fa una piega, è impassibile.

"Beh..grazie."

Tossisco e barcollo fino alla porta.
La mia gola è secca e la sete mi manda in bestia.
Devo uscire subito.
Lui mi afferra per il braccio ed io mi volto a guardarlo.
Solo ora noto le sue vene, che pulsano sulla sua pelle bianca come piccoli fiumiciattoli azzurri.

"Fermati e riposa ancora un po', si vede che non stai bene!"

mi dice preoccupato.

Mi lecco le labbra e fisso il suo collo.
Oh, sembra delizioso.

Respiro profondamente e scuoto la testa cercando di calmarmi.

Trattengo il fiato sentendo il suo odore.
I miei polmoni si riempiono di esso.
No, non basta.
Ne voglio di più.
Mi avvicino a lui con le pupille dilatate e le labbra socchiuse.

"T-tu s-sei..."

incespica qualche parola che non capisco.
Oramai faccio questo effetto a tutti.
Deglutisco e cerco di calmarmi.
Non voglio fargli male, ma è da due giorni che non mangio, e la fame mi annebbia i pensieri e la vista.

"V-voglio solo un po' di sangue...."

Tremo.
La sete mi sta uccidendo lentamente consumandomi il senno.
Sento il mio cuore pulsare veloce.
Scruto il suo viso: è terrorizzato e non parla.
Le sue labbra tremano.
Non controbatte, perché sa che tanto non servirebbe a nulla.
Mi porge il collo e strizza gli occhi, come per prepararsi al dolore.
Sfioro con due dita la sua pelle vellutata, poi ci poggio sopra le labbra.
Lo sento trasalire e quindi afferro le sue spalle, tenendolo fermo.

"Non voglio ucciderti."

Divarico le mie fauci e velocemente affondo i canini nella sua pelle bianca.
Sento il sangue zampillare fuori ed entrare nella mia bocca, bagnandomi le labbra secche.
Inizio a succhiare.

Oh, è così dolce.

Continuo a berne e a sentirne il sapore sulle mie labbra screpolate.
Un gemito strozzato da parte di Luhan rompe il silenzio che si era creato.
Lo sento dimenarsi e tendere i muscoli sotto la mia presa.
Mi stacco col viso sporco di sangue e ansimo.

"A-Ancora un po'.."

mi riattacco velocemente al suo collo e continuo a bere, agitandomi sempre di più.
Il suo sangue è caldo e denso.
É come una droga, non voglio fermarmi.
La voglio, fino ad andare in overdose.
Sono in estasi.
I miei polpastrelli quasi penetrano la sua carne nella presa e lo tengono stretto.
Ancora, ne voglio ancora.
Continuo a bere.
Non mi fermo.
Sento il cuore di Luhan battere sempre più veloce, proprio come il mio.
Affondo i denti più in profondità continuando a succhiare.
Ora i suoi battiti stanno rallentando.

È come se, oltre al suo sangue, mi stessi cibando della sua forza vitale.

Serro la mascella intorno alla sua carne e poi la riapro spingendolo via da me.
Cade per terra, e solo ora mi accorgo di quanto bello sia.
Il suo viso è ovale e paffuto al punto giusto.
I suoi occhi allungati sono socchiusi e mi guardano stanchi. I suoi capelli rossicci sono di un colore spento, simile al manto di una volpe.
La sua bocca, ora cerulea, è carnosa e umida.
Sembra anche morbida.
Mi piacerebbe poterlo scoprire.

Riprendo fiato e lo osservo.
Lui boccheggia e il suo petto si alza e abbassa velocemente. Lo prendo in braccio leccandogli le ferite che gli ho inflitto e lo appoggio sul letto, coprendolo.
Mi siedo di fianco a lui fissandolo con ancora le labbra sporche di sangue.
Le lenzuola bianche che ho adagiato sul suo corpo fragile iniziano pian piano ad impregnarsi di rosso.

Devo uscire di qui, o finirò per ucciderlo.
Mi alzo ed esco dalla porta di ingresso annaspando.
Sono fuori.
Mi passo il pollice sulle labbra pulendomi e guardo il vuoto.
Il rumore del vento che passa tra i salici della villa mi calma.
I suoni della natura mi rilassano sempre.
Mi ricordano di quand'ero ancora umano e passavo il tempo sotto la quercia di casa mia ad oziare.
Ma oramai quello è passato.
Ora sono un vampiro, e non posso tornare indietro.
Mi piace quel ragazzo, non voglio ucciderlo.
Rientro nella villa e lo osservo.
É inerme.
Guardo la stanza intorno a lui.
É spoglia e le pareti sono stinte.
Sul soffitto sono presenti alcune macchie di muffa.
La luce penetra flebile tra le persiane illuminando il viso angelico di Luhan.
Mi avvicino a lui e appoggio l'orecchio sul suo petto.
Guardo l'orologio fermo sul muro, prendo la mia giacca ed esco silenziosamente dalla villa.



"...Grazie."

Sospiro e guardo il cielo, passandomi una mano fra i capelli ossigenati e camminando senza meta.

Avrei voluto poterlo ringraziare di persona e conoscerlo meglio, ma purtroppo i morti non ritornano in vita.

Ονεrdοsε • нunнanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora