È da 2 mesi che sto frequentando la scuola guida per una fottuta patente e ogni sera volentieri, ma con dispiacere nel vederla più infreddolita di un watusso in Antartide, l'accompagno fin sotto casa. La bacio come se, appena girato l'angolo, dovesse travolgermi un tir nel bel mezzo di una corsa clandestina dilaniando il mio corpo e, come di consueto, mi preparo psicologicamente al lungo tragitto che mi porterà al caldo sotto le coperte, in quella che io definisco "la cuccia".
Ma è proprio in quelle strade vuote e depresse che più mi piace essere sbranato dai pensieri feroci, allo stesso livello della tavolozza fredda del cesso e del letto, nel quale, con un paio di cuffie alle orecchie che riproducono "Black Holes & Revelations" dei Muse, viaggio nel continuum spazio-temporale.
La domanda che sorge più spesso come se fosse alla base per capire l'autenticità del mio pensiero è: ' Sono pazzo?'
Come una miriade di neutroni in collisione fra di loro, infatti, i miei dubbi percorrono ogni zona del cervello togliendo anche le ragnatele se necessario dove serve. Come può un ragazzo di sana psichicità sentirsi così in debito con il mondo intero per aver trovato la giusta compagnia tanto da essere infelice?
Probabilmente è perché non ho mai conosciuto l'amore, sai chi se ne fregava di andare ad indagare negli animi di quattro ragazzine che facevano tirocinio come arrampicatrici sociali. Meglio scoparle, almeno non avrebbero utilizzato la bocca per discutere su argomenti tediosi che non mi sarebbero interessati affatto. E poi non avevo neanche sentito tutto sto piacere gratificante di cui mi ero incuriosito, ma era comunque un bisogno. Anzi il bisogno, il bisogno esistenziale dell'uomo.
Bisogno che adesso non sento di provare e che al quale preferisco di gran lunga, dopo un film a casa, rilassarmi con lei sul letto ascoltando "Heroes" di David Bowie, barattando qualche opinione. E ogni volta è un orgasmo per la mia mente.
È la ragazza contraddistinta da antipatia verso l'umanità ma che io scambio per freddezza emotiva tipica dello stereotipo della ragazza ideale.
È la ragazza per la quale non ho né timore né rimpanti di spendere soldi o fare sacrifici, mi fido ciecamente e ritrovo la mia gioia di vivere facendoglieli come se fossi stato spedito sulla Terra, programmato per questo scopo.
È la ragazza particolare, non di origine italiana, in cui ci vedo quella speranza, anche per soli pochi giorni, di una via di fuga da un mondo monotono e stagnante.
Eppure non riesco ad essere pienamente felice, anzi ammetto che certe sere la malinconia mi personifica. Con la concorrenza che c'è in giro io la vedo difficile persino nel trovare un lavoro ma con l'unicità che si ritrova, io dovrò fare di più. Dovrò fare meglio di altri 3,7 miliardi di uomini per non lasciarla andare via.
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Paranoia Quotidiana
RomanceStai per addentrarti in una realtà caotica e narcotica nella quale potresti benissimo identificarti o scorgere sintomi di pazzia da parte dell'autore. I racconti sono presi in parte dai miei reali stati d'animo e dalle riflessioni che mi tengono com...