Claws

27 1 0
                                    


-Fairytales won't last, my friend
And you may take your prize

But how many corpses did you leave behind?-

                                                           Kerbera
                                                                                            ( from the song Inglorious )


CAPITOLO 1 : CLAWS


ARIETTE

Quella orrida creatura mi stava seguendo, era sempre più vicina, potevo sentire il suo fiato sul mio collo e i suoi artigli che graffiavano il terreno.
Corsi, con tutta la forza che avevo, mi manco il fiato , dovevo fermarmi.
Una passo falso, una radice epigea* , quegli orribili artigli conficcati nella mia schiena che dilaniavano le mie carni.

Aprii gli occhi di colpo.
Il mio viso era ricoperto di sudore, spensi la sveglia che stava suonando provocando quel solito suono insopportabile.
Per la terza notte di fila ebbi un incubo.
Mi alzai svogliatamente dal letto e cercai qualcosa con cui vestirmi.
Scelsi una t-shirt dei Pierce The Veil** e dei jeans neri strappati, il mio bracciale borchiato preferito e un paio di anfibi.
Mi vestii velocemente e andai in bagno, mi truccai come sono solita fare, un po' di matita nera attorno agli occhi e un filo di mascara.
Mi pettinai velocemente i capelli e scesi le scale.
, arrivai in cucina e sul tavolo non vi era niente, come al solito.
Presi qualcosa dal frigo e lo trangugiai, poi raccolsi la mia borsa tutta scritta e rovinata, presi il giaccone e uscii avviandomi verso la scuola.
A partire dal primo di quei tre incubi, avvertii qualcosa di diverso, qualcosa che rendeva tutto diverso, dal primo di quei tre incubi sentii diversa anche me stessa.
Nel tragitto, purtroppo per me e per le mie orecchie, incontrai Janette Hermanson e l'orda di oche che lei usava chiamare amiche.
Janette; la ragazza che si nutriva di testosterone, oppure Janette; la ragazza che sussurrava ai cazzi.
Così veniva, e ancora oggi viene chiamata, quella troglodita da alcune persone della scuola.
Dopotutto, avrei potuto sopportare la sua sola presenza ad un minimo di tre metri di distanza da me.
Fatto sta che quel giorno Janette decise di avvicinarsi a me e di rivolgermi la parola.
- Buongiorno, sfigata.-
Tutte e tutti avevano paura di ribellarsi a quella vipera, solo perché era fidanzata con il ragazzo più bravo della squadra di football, ovvero , il ragazzo più temuto della scuola.
Ad ogni modo, io non mi sono mai lasciata mettere i piedi in testa da quella zoccola.
- Buongiorno, puttana.-
-Che ci fa una persona del tuo rango sulla mia stessa strada?-
-Ci cammino, e non ci vengo per strisciarmi ad un palo all'una di notte, a differenza tua.-
Janette mi superò indignata.
-Stronza! -
Corse via con l'orda di oche che come al solito la seguiva.
Mi sentii come una sconosciuta, con gli occhi di tutti puntati addosso.
Smisi di fare caso a quelle sensazioni quando vidi il mio migliore amico seduto su un muretto, isolato da tutti con le mani poggiate sulle ginocchia, la schiena ricurva e la testa china ,con i capelli color blu cobalto leggermente sbiaditi che ricadevano sul suo viso, coprendolo completamente.
Mi avvicinai a lui, raccolsi il suo skate lasciato a terra in malo modo a qualche passo da lui e mi sedetti al suo fianco.
- Tim ... -
Lui non fece alcun movimento,rimanendo immobile in quella posizione.
Ormai lo conoscevo quanto i miei calzini, capii immediatamente che qualcosa non andava, era successo qualcosa di male, e Tim da solo non sarebbe riuscito, come ancora oggi non riesce, a superare gli ostacoli che la gente imbecille che si aggira per questa città , gli ha sempre posto e. ancora oggi gli pone, nella vita.
_ Timothy.-
Ci fu silenzio di tomba, si sentivano solo le voci lontane degli studenti e i veicoli che viaggiavano veloci fuori dai confini della scuola.
Il silenzio persistette per alcuni minuti, fino a che non venne interrotto da dei singhiozzi.
A quel punto mi misi davanti a lui e gli presi le spalle.
- Timothy! Che hai?-
Cercai i suoi occhi dietro ai capelli che gli coprivano il volto, li trovai colmi di lacrime.
Gli presi delicatamente la testa tra le mani e lui si ritrasse senza smettere di piangere.
Gli spostai i capelli dal viso, rimasi di sasso e un brivido mi percorse tutto il corpo.
Il suo viso era contuso, l'occhio destro era pesto e perdeva sangue da un sopracciglio, il naso era pesto e assumeva un colore violaceo contornato dal rosso del sangue, anche dal naso usciva sangue e aveva il labbro rotto.
Avrei voluto dirgli qualcosa , ma le parole mi morirono in bocca.
Mi salirono le lacrime e non le trattenni.
Gli accarezzai la testa e i capelli, lo avvicinai a me e lo abbracciai delicatamente, senza farli male.
- T-tim .. Quei bastardi hanno esagerato.-
Non mi rispose ma sentii le sue braccia stringermi leggermente più forte, come se io fossi l'unica cosa a cui stringersi, l'unica persona a poterlo proteggere, l'unica persona presente per lui, l'unica persona che gli sta accanto.
-Tim ... Ti hanno colpito anche sul resto del corpo ... ?-
Annuì e mi guardò con uno sguardo supplichevole immerso nelle lacrime.
I suoi occhi stavano parlando al posto suo, stavano dicendo " salvami ''.
Mi guardai attorno, non c'era nessuno, le persone erano lontanissime, dietro al muretto su cui lui era seduto vi era il prato.
- Stenditi Tim ... -
Lo aiutai a sdraiarsi e gli asciugai le lacrime con un fazzoletto.
Aspettai che si calmasse almeno un po'.
Lui mi guardò intensamente con gli occhi ancora lucidi.
- Dove ti hanno colpito oltre che sulla faccia..? -
- S-sullo s-stomaco .. e .. i-il petto .. E poi non mi ricordo ... Stavo perdendo i sensi ... s-sentivo solo c-che m-mi stavano colpendo ... -
-Oddio Tim ... Giuro che prima o poi quei bastardi li prendo a calci in culo finché non gli sanguina ... -
- Voglio andare via ... A-almeno oggi ... Non voglio stare a scuola ... Ho p-paura .. -
Gli alzai la maglia lasciandolo quasi completamente a petto nudo.
Chiunque altro avrebbe notato, per prima cosa, i pesti sul bacino e in altre parti del suo petto e del torace; ma la prima cosa che io notai fu il fatto che aveva perso peso, di nuovo, per la seconda volta nella stessa settimana.
Gli sfiorai delicatamente i lividi e lo sentii rabbrividire, passai le dita sulle sue costole.
La volta prima non glielo chiesi, ma dovevo agire perché la situazione sarebbe peggiorata ancora.
- Tim ... Quanto pesi ...?-
- Sapevo che lo avresti notato ... Ariette ti prego stai tranquilla ... Non lo faccio volontariamente ... Questi giorni non ho mangiato ... -
- Perché Tim ... -
Mentre parlavamo gli stavo pulendo il sangue dal viso con un fazzoletto.
- M-mio padre ... -
- Ti sta pure negando il cibo!?-
- L-lo sai ... Sono un peso economico ... E quando arrivano i mesi con meno soldi ... Beh ... Mi nega pure il cibo ... -
- Ma ... Se me lo dicevi prima ... Ti avrei potuto portare io il cibo!-
- Non volevo disturbarti Ariette ... Tu ci sei sempre per me e non volevo crearti altri problemi ... -
- Ma quali problemi!? Tim io ti voglio bene e non sai quanto! Ti porto io da mangiare Tim ... -
-G-grazie ... -
- Oggi non andiamo a scuola, non ce la fai e sarebbe troppo rischioso ... E rimani e a casa mia, anche a dormire. -
- Non scomodarti così tanto Ariette ... -
- Tim non puoi rischiare così tanto! Lo sai che non mi disturbi, e non puoi prendere le botte anche da tuo padre! Non voglio che tu finisca in ospedale, oggi stai da me, anche domani se sarà necessario. -
- Ari .. Io ti devo la vita .. -
Allungò le braccia verso di me, mi abbassai e lo abbracciai stringendolo delicatamente al petto.
- Tim ... Un giorno tutto questo finirà .... -
- Non è vero .... Prima o poi mio padre mi ammazzerà ... E se non lo faranno loro lo faranno gli altri ... Sei l'unica persona che ho accanto Ariette ... Non mi abbandonare mai ... -
Rincominciò a piangere a dirotto.
_ Andiamo a casa Tim ... Saltiamo scuola oggi, e comunque, lo sai bene che non ti abbandonerò mai, per nessun motivo.-
- Grazie Ari .. Ti voglio bene ... -
- Anche io Tim.-
Lui si sistemò la maglia, lo aiutai ad alzarsi.
Raccolsi il suo skate e lo aiutai a mettersi in piedi.
- N-non ti preoccupare, ce la faccio a camminare ... -
Fece qualche passo da solo e perse l'equilibrio, gli bloccai la caduta evitando che rovinasse a terra.
- Tim ..! -
- P-pensavo ch non mi avessero colpito così forte alla gamba ... -
- Fa molto male ...? -
- Si , ma non credo sia rotta ... Anche se non riesco a camminare .. -
. Reggiti a me.-
Lo aiutai a camminare, lo sentivo gemere leggermente ad ogni passo, e ad ogni suo passo la voglia di uccidere i bastardi che lo avevano ridotto così e suo padre, cresceva.
- Tim stai tranquillo ... Manca poco. -
Lui si bloccò e io lo imitai.
- Tim ...? -
- I tuoi sono a casa ..? -
- Forse, ma non diranno niente se saltiamo scuola, è un emergenza. -
- Non voglio che ti sgridino per colpa mia ... -
- Non preoccuparti, al massimo c'è mia mamma , lei ti adora e capirà la situazione appena ti vedrà.
Gerard invece lavora fino a tardi, è l'unico che potrebbe arrabbiarsi ma non c'è di mattina . -
- Ok ... -
Gerard è il fidanzato di mia madre***, mio padre è morto quando ero piccola.
Ho sempre odiato Gerard.
Scacciai la sua orribile immagine dalla mia mente.
Tim gemette un po' più forte e si piegò quando mancava qualche metro da casa mia.
- Tim ... Manca solo qualche metro .. Resisti ... -
Lo feci rialzare tirandolo su di peso, lui si aggrappò me.
Arrivammo lentamente fino alla porta, suonai il campanello.
sentii dei movimenti dalla parte opposta della porta, quindi mia madre era in casa.
La porta si aprì lasciando vedere la figura di mia madre, che inizialmente aveva un espressione confusa, poi cambiò in spaventata e preoccupata quando vide Timothy.
Mia mamma si mise l'altro braccio di Tim sulle spalle e lo guardò allarmata.
- Vieni caro, ti faccio stendere sul divano .. poi mi racconterete cosa è successo, anche se posso immaginarlo.. -
Aiutai mia madre a portarlo sul divano.
Lo facemmo sdraiare e poi mia madre si allontanò per cercare qualcosa con cui medicarlo.
Mi sedetti accanto a lui sul bordo del divano e gli accarezzai i capelli e poi, delicatamente, una guancia.
- Ho paura Ari ... -
- Sarebbe strano se non ne avessi Tim ... -
- Pensi che rimarrò sempre solo ... ? -
- Ma no! Io ci sono! -
- Lo so che tu ci sei, intendo ... Pensi che resterò single? -
- Oh, ora capisco! Tim sei un ragazzo stupendo ,sia fuori che dentro, ti assicuro che non resterai solo. -
- E come sarà ...? -
- Lui sarà un ragazzo bellissimo, buono, dolce e ti proteggerà sempre, ti amerà con tutto se stesso e vivrete insieme e felici. -
- Dici davvero ...? -
- Si, avrai un ragazzo fantastico! -

* Epigea = Radice esterna, fuori dal terreno.
**Pierce The Veil = Gruppo musicale pop-punk.
***Il fidanzato di mia madre = Padre acquisito.


Angolo dell'autrice_

Hi everyone! ^=^
Ecco il primo capitolo di Devil Doyle anche su wattpad!
Un avvertimento: Alcuni momenti potrebbero essere molto tristi, soprattutto nei primi capitoli, ma poi tutto cambia e ci sarà anche molta azione, e anche un po' di fluff u-u.

Il primo capitolo mi è venuto molto corto rispetto a come mi vengono di solito i capitoli, comunque, quelli successivi sono più lunghi.
Dopo molto tempo passato a parlare inglese, ho smesso di parlare l'italiano e per un periodo mi è pure risultato difficile, ora ho ripreso a parlare anche la mia lingua natia, però nel testo potrebbero essere presenti delle incorrettezze grammaticali, perdonatemi T^T
Detto questo, ci si vede al prossimo capitolo.


Np: ( Sto veramente valutando una certa idea che mi è venuta .. Io ho sempre amato recitare .. beh, mi sto preparando a diventare youtuber, e ho pensato che oltre al canale principale potrei aprire anche un altro canale dedicato a efp/recitazione/altro , dove farò tipo ... Degli episodi in cui recito i capitoli di questa storia con i miei amici! Voi che dite? Fatemi sapere!! )


Love ya all
Thanks for always supporting me




Devil DoyleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora