CAPITOLO 1
Una giornata qualunque
«Buongiorno tesoro.» mi salutò Dafne venendomi incontro e dandomi un bacio.
«Ferma piccola... Devo andare al lavoro...» dissi, cercando di togliere le sue mani che mi cingevano il collo.
«Dai Alex, vieni qui...» rispose invece lei, iniziando a baciarmi con passione.
Ecco, Dafne era così. L'unica cosa che voleva era quella. Qualcuno che la desiderasse dalla mattina alla sera e, anche se la cosa all'inizio mi stava bene, ultimamente mi dava sui nervi.
Ma come sempre cedetti e così, la presi per la vita e la girai, facendola appoggiare sul tavolo. Le spostai il ciuffo biondo che le dava fastidio sugli occhi e senza attendere oltre, le alzai la gonna e le abbassai le mutandine di pizzo nero. Era così sexy. Le baciai il collo, sapendo quanto la eccitava. E presto iniziò a gemere ed io con lei.
«Alex, ancora ti prego...» mi supplicò.
«Cosa?? Piccola sono in ritardo, devo andare al lavoro.» mi tirai su i pantaloni e la baciai sul collo.
Presi la borsa da lavoro che avevo appoggiato per terra e mi diressi verso la porta. Ero davvero in ritardo, non stavo mentendo.
«Sei cattivo.» piagnucolò Dafne guardandomi con quegli occhioni da cerbiatto che lo ammetto, mi facevano ammattire.
«No, sono in ritardo!» dissi, guardandola storto.
«Stasera mi porti al Blues?» mi chiese tirandosi giù la gonna.
«Sono a cena con i ragazzi. Mi dispiace. Torno presto, promesso. Fai la brava.» ed uscii senza lasciarle il tempo di rispondere. Ero davvero in ritardo.
Per fortuna avevo la macchina già fuori nel parcheggio.
Quando salii e mi guardai allo specchietto, mi accorsi che sul collo avevo stampato un bel succhiotto della sera prima.
Fantastico, pensai. Adesso avrei dovuto portare la sciarpa tutto il giorno. Corsi per la strada come un matto perché non potevo arrivare di nuovo in ritardo al lavoro.
Quando entrai nello studio la segretaria mi fermò subito.
«Avvocato, sono tutti in riunione.» disse guardandomi con la solita disapprovazione.
«Cazzo, la riunione! Me ne ero dimenticato.» imprecai dirigendomi verso la sala riservata a tali eventi.
Quando entrai, mi sentii morire.
Il capo mi fulminò con lo sguardo.
Sentivo gli occhi dei miei colleghi puntati addosso e avrei voluto scomparire.
«Buongiorno a tutti.» dissi e andai a sedermi al mio posto. Quello vicino al mio capo.
Mattia mi guardò e si mise a ridere. Lo avrei ucciso.
Anche Marco sogghignava e avrei voluto sprofondare.
La riunione terminò poco dopo il mio arrivo. Feci per alzarmi ma, naturalmente, il mio capo, l'Avv. Semanti, mi fermò.
«Avvocato Devis, può aspettare un attimo.» disse con un tono che non preludeva a niente di buono.
Mi risedetti aspettando la romanzina che non tardò ad arrivare.
«Alex arriva in ritardo un'altra volta e ti dimezzo lo stipendio. Lo sai che non scherzo.» disse guardandomi dritto in faccia.
«Mi scusi avvocato, non succederà più» risposi, cercando di sembrare il più dispiaciuto possibile ed evitando lo sguardo divertito di Mattia.
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Vorrei saperti dire ti amo. NEWS: PRESTO SU AMAZON e KINDLE UNLIMITED
RomanceAlex giovane avvocato vive a Milano la sua vita frenetica fatta di lavoro, amici e storie senza importanza. Fin che un giorno incontra una semplice ragazza, Federica, che fa la cuoca e che non appartiene al suo mondo. Ma per quanto lui si sforzi di...