I need you

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Essendo un umano non posso più comunicare con gli altri angeli, o sentire le preghiere dei miei amici. Devo stare lontano da Dean e dagli altri per tenerli in salvo, ed abbiamo solo il cellulare o il telefono pubblico per mantenerci in contatto. È difficile per me non poter aiutare i miei due amici Dean e Sam con la caccia, il primo ha insistito nel lasciare a loro il compito di aiutare gli angeli, e mi ha 'obbligato' a godermi questa mia nuova vita da umano. Mi piace scoprire nuove emozioni dentro di me, soprattutto capire che gli esseri umani sono molto di più che involucri di carne. Avevo capito ciò nel momento in cui avevo salvato Dean dall'inferno, ma sentire queste cose dentro di sé è tutt'altra cosa. Sto capendo cosa sia la felicità dalle piccole cose di questa mia nuova vita, sto scoprendo la tristezza vedendo un bambino piangere per una caduta sull'asfalto. Ho fatto un enorme sbaglio fidandomi di Metatron, ma ora non si può più rimediare al danno, quindi sto seguendo alla lettera il consiglio di Dean.

Oggi ho ancora il turno al negozio, sarà un'altra giornata da umano. Una chiamata dal mio nuovo cellulare mi distrae dai miei pensieri sulle emozioni terrene. Sullo schermo appare il nome di Dean, e mi affretto a rispondere. "Dean, c'è qualche problema?".
Nessuna risposta. Inizio a provare preoccupazione. Sento dei lievi singhiozzi dall'altra parte, e comincio a chiamare il nome di Dean con agitazione. "Castiel, sono Sam.". Sentire la voce di Sam dal cellulare di Dean mi fa provare una strana sensazione. "Castiel, io ho provato di tutto. Crowley non vuole aiutarmi in nessun modo, io sono fisicamente sempre più debole, Kevin non ha nessuna idea. Non so come fare, dimmelo tu Castiel.".
I singhiozzi si fanno lievemente più forti, e sento il mio petto appesantirsi. "Sam, cerca di calmarti e raccontami cosa è successo.". Nel frattempo mi dirigo nel retro del negozio, per non attirare l'attenzione, e sento Sam cercare di controllare il suo respiro. "Dean è morto.".
Quella sensazione che provavo esplode improvvisamente nel mio petto. La mano libera dal cellulare inizia a tremare e non riesco a mantenere il controllo fisico del mio corpo. Forse Jimmy si sta ribellando a me? Sam, intanto, sta cercando di non singhiozzare ancora. "Eravamo a caccia, come al solito, e un demone l'ha pugnalato con la nostra spada angelica. Ha perso troppo sangue e non sono riuscito a portarlo in tempo da nessuna parte. Castiel, è tutta colpa mia.". Ricomincia il suo pianto disperato, e non riesco a dirgli di calmarsi. A mia volta una grande agitazione scorre nel mio corpo, la mia mano lo dimostra. Sento il mio corpo cedere, quindi decido di sedermi su una panca fuori dal retro del negozio. "Sam, ascoltami, non è colpa tua. Troveremo un modo per riportarlo indietro, come abbiamo sempre fatto.". Solo ora ricordo di non possedere la mia grazia, quindi come farò ad andare in qualsiasi luogo in cui è andato a finire? "Sam, cosa ti ha detto esattamente Crowley?". Dall'altra parte sento Sam cercare di calmare ancora il suo respiro, inutilmente. "Ha detto che non è disposto a fare patti con noi, per colpa del 'trattamento' subito negli ultimi mesi, e perché sa che noi siamo in grado di trovare sempre una via di uscita. So anche che mio fratello mi odierebbe se facessi un patto con un demone, e purtroppo tu non sei in grado di andare a prenderlo, perché non sei più un angelo. Sono disperato, Castiel. Non posso lasciarlo andare via così, non ne sono capace.".
La prima volta che sono andato a salvare Dean dall'inferno non ero solo, altri angeli mi avevano aiutato. Ma ora che tutti sono caduti non c'è niente da fare, e credo che neanche Dio possa intervenire stavolta. Ammetto che non riesco a immaginare Dean davvero morto. Andiamo, parliamo di Dean. Se penso che deve patire le sofferenze di qualche anno fa... il solo pensiero mi distrugge. Il dolore che aveva provato nell'essere torturato per tanti anni, e nel frattempo il numero dei suoi nemici è aumentato. Forse in questo momento sto provando quella che si chiama 'disperazione', e capisco il pianto e i singhiozzi di Sam.
Certo di mantenere un tono di voce e stabile, ed inizio ad elaborare un piano. "Sam, continua a fare delle ricerche, troveremo un modo per riportarlo indietro. Io vado, ci sentiamo più tardi.". Attacco la conversazione senza aspettare una risposta, e mi dirigo alla stazione della città senza avvertire il mio capo, al momento è l'ultimo del miei problemi. Ho pensato a quel luogo di cui mi aveva parlato Dean, dove le persone facevano i patti con i demoni. Dopo ore di viaggio arrivo all'incrocio, dove inizio a scavare per posizionare la scatola. Dopo qualche secondo arriva un demone, che inizia a ridere senza ritegno.
"Tu sei Castiel? Chi avrebbe mai pensavo che un angelo caduto facesse un patto con un demone. Sai, sei diventato molto famoso dalle nostre parti, e la tua anima è molto richiesta lì sotto.". Rabbrividisco pensando a quel luogo pieno di terrore e ingiustizie. "Voglio che tu faccia tornare in vita Dean, Dean Winchester.". Il demone inizia a fissarmi con i suoi occhi neri, mi sta studiando. "L'anima dei fratelli Winchester è oro, nell'inferno. Ma ormai Crowley è sparito, e personalmente preferirei ottenere la tua anima che quella dei fratelli idioti. Possiamo fare un patto, ma dieci anni sono troppi. Ne avete combinate troppe, tu e quei due, e sinceramente non vedo l'ora di giocare con la tua anima.". L'idea di avere a che fare con queste creature mi ripugna, ma provare sofferenza per l'assenza di Dean è un'emozione più forte. "Accetto, demone. Dimmi quanto tempo dovrò aspettare e mi andrà bene qualsiasi cosa.". Sono sicuro della mia scelta, e farò di tutto per non far soffrire i miei amici. "Ti concedo due anni, Castiel. Arrivederci.".
Il demone sparisce con la velocità con cui è arrivato. Sto per dirigermi alla stazione, quando sento il telefono squillare e mi affretto a rispondere. "Castiel, sono Sam. Dean è tornato improvvisamente in vita, come hai fatto? Hai trovato qualche angelo?". Noto una lacrima scendere silenziosamente sulle mie guance. "Ho solamente pregato, e ho sentito una voce rispondermi. Dio ha voluto aiutarvi un'altra volta. Voi due siete speciali, ragazzi. Non dimenticatelo mai.". La felicità nel sentire in sottofondo Dean imprecare per quel demone che lo ha ucciso è la cosa più bella mai sentita finora. Attacco la chiamata e non riesco a smettere di sorridere nonostante la situazione.

Ho combinato errori imperdonabili questi anni. Ho provato a redimermi, ma il peso dei miei errori si fa sempre più ingestibile. Volevo cercare un modo per provarci, e solamente ora l'ho trovato, salvando la vita alla persona con cui sento di avere un legame indissolubile, e pagando con la mia misera esistenza. Sinceramente non mi importa che fine farà il mio corpo o la mia anima, mi basta sapere che Dean è qui e sta bene. So che soffrirà molto per la mia futura morte, ma preferisco questo alle sue torture nell' inferno. Il viaggio verso la loro nuova casa si rivela più sereno del solito. Il cielo è limpido, Dean è ancora vivo ed io ho sacrificato la mia anima per una giusta causa. Continuo a sorridere e ritorna una lacrima su una mia guancia. Andrà tutto bene.

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