Natale da draconiani

371 27 8
                                    

Era il 25 dicembre.

Il primo Natale che Sofia avrebbe passato come una ragazza normale.

Come succedeva ogni anno, si era svegliata prestissimo, impaziente di trascorrere la festa che considerava la più bella dell'anno. E quest'anno sarebbe stata anche più bella perché l'avrebbe passata con i suoi migliori amici.

Si stiracchiò e guardò fuori dalla finestra. Durante la notte era nevicato e il bosco che circondava la villa, era dipinto di un bianco immacolato.

Sebbene il Natale fosse la sua festa preferita, a Sofia non piaceva molto l'inverno. La considerava una stagione spenta, priva di colori, dove la vita si assopiva, in attesa di risvegliarsi. Inoltre, come se tutto non bastasse, c'era un freddo tremendo e Sofia odiava il freddo. Anche quella mattina, sebbene fosse ancora sotto le calde coperte del suo letto, un brivido le percorse la schiena. Se solo ci fosse stato Fabio, accanto a lei, l'avrebbe abbracciata e riscaldata, ma lui dormiva nel garage, da cui si era ricavato una stanza tutta sua, e non poteva farlo.

Fu proprio quel pensiero a spronarla a scendere dal letto. Un altro brivido la percosse quando toccò il pavimento gelido con i piedi nudi, ma lei non ci fece molto caso. Si cambiò alla velocità della luce, infilandosi un paio di legging neri, un maglione rosso, bianco e verde con le renne e un paio di calzini pesanti; dopodiché rovistò nell'armadio finché trovò il pezzo che mancava per completare il look natalizio: il cappello da Babbo Natale. Uscì dalla stanza e si diresse verso le camere dei suoi amici. Per prima andò da Lidja. Entrò di soppiatto nella camera, dopodiché le saltò addosso.

-BUON NATALE -urlò.

Lidja di svegliò di soprassalto e per poco non fece un infarto.

-Sofia sei matta!?! -le disse con il fiatone ma l'amica era già scesa dal letto e, ridendo come una pazza, stava aprendo i balconi.

-Avresti dovuto vedere la tua faccia -le disse asciugandosi le lacrime. Lidja scoppiò a ridere a sua volta e le tirò un cuscino, che Sofia prese al volo.

-Dai muoviti -le disse quest'ultima, rilanciandole il cuscino -Non vorrai che Ewan ti trovi ancora a letto quando arriva.-aggiunse con un'occhiatina maliziosa.

Lidja le fece la linguaccia ma si alzò, così Sofia uscì dalla camera dell'amica e si diresse verso quella di Karl. Arrivata, socchiuse la porta e sbirciò all'interno. Aveva rinunciato da tempo a provare ad entrare nella stanza dell'amico. Il pavimento, infatti, era un intrico di cavi, cavetti e cianfrusaglie varie e quella mattina Sofia, per evitare di inciampare su qualcosa di ignoto, decise di restare sulla soglia.

-Karl -lo chiamò a bassa voce. Il ragazzo si stropicciò gli occhi e guardò in direzione della voce.

-Oh, ciao Sofia -disse stupito. La ragazza gli sorrise.

-Ciao Karl, forse è il caso che ti svegli.-gli disse sottovoce con l'intento di spaventarlo un pochino.

-Perchè? -chiese lui allarmato. "Missione compiuta." pensò Sofia. -Non sarà mica arrivata Chloe?- continuò il ragazzo.

Sofia sorrise divertita. Da quando avevano sconfitto Nidhoggr, quei due avevano iniziato a frequentarsi, ma, come diceva Lidja, erano due broccoli e non avevano ancora capito quanto si piacevano.

-No -gli rispose -Ma arriveranno tra poco e non penso che tu voglia farti trovare ancora in pigiama.

Karl scosse con decisione la testa e, con uno scatto, scese dal letto.

Sofia uscì dalla stanza e si diresse verso l'ultima camera, dove dormiva il suo Fabio.

Quando arrivò, aprì con cautela la porta. Fabio stava ancora dormendo e Sofia si incantò un attimo a guardarlo. Era così bello che sarebbe rimasta per ore lì sulla soglia ad ammirarlo ma tra non molto sarebbero arrivati Ewan e Chloe e doveva svegliarlo.

Natale da draconianiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora