Non voglio che le persone che leggeranno quello che scrivo e scriverò (dunque nessuno) pensino che io sia un tipico adolescente, uno di quelli che è depresso per moda, magari per futili motivi. Con questo non voglio intendere che io sia l'unica persona depressa in tutto il mondo; per Giove, siamo circa 7.387.527.442 di persone in questo pianeta, e ora dopo ora, minuto dopo minuto, secondo dopo secondo c'è chi nasce, chi muore, chi si ammala e mille altre cose che potrei dire.
Scusate se scrivendo mi incasino, e vado a parare altri discorsi, mi faccio troppe paranoie, non ho mai le idee chiare e boh. Dubito che quello che scriverò avrà mai un senso logico, ma seguirà piuttosto quello che il mio pensiero detterà. Immaginate una "linea" bianca che vaga in un piano totalmente nero,questa ipotetica "linea" non avrà un percorso lineare, ma vagherà casualmente nello spazio nero. Questa "linea"sarei io. Perdonatemi la ripetizione della parola "linea", ma credo che la utilizzerò ancora un paio di volte nella prossima frase. Nelle precedenti locuzioni ho scritto la parola "linea" fra virgolette, poiché credo che chiunque si immagini una linea pensi ad una cosa bella, insomma una cosa "diritta"; ecco: io sono tutto tranne che dritto. Rileggendo quest'ultima mia affermazione mi accorgo di un contro senso, che credo solo io possa capire. In alcuni film comico-polizieschi anni '70/80 (film del tipo "Arma letale", "Beverly Hills Cop" e tanti altri) mi sono accorto di scene in cui magari non so, un capo della polizia per dire ad un agente di comportarsi bene dice "fai il dritto". Mi viene da sorridere a pensare alle "bravate" commesse da Axel Foley (Eddie Murphy) o Martin Riggs (Mel Gibson) in questo genere di film. Ho precedentemente affermato che io sono tutto tranne che un dritto; ipotizzando che qualcheduno si sia accorto, come me, di questa cosa del "dritto" nei film polizieschi anni '70/80, vorrei specificare che sono una brava persona; anche se non sta a me giudicare quest'ultima cosa.
La ragione per cui inizio a scrivere su un blog? Nemmeno io lo so, posso solo ipotizzare. Forse sto cercando un modo per esprimere me stesso, forse spero di conoscere qualcuno che mi capisca, forse voglio ordinare i miei pensieri, o altri forse. Ci sono troppi forse, chiedo venia. Sono un ragazzo, e ho 16 anni. Volevo solo farlo sapere. Chiedo ancora scusa per l'ordine casuale in cui scrivo.
"Imparerai a tue spese che lungo il tuo cammino incontrerai ogni giorno milioni di maschere e pochissimi volti" -Luigi Pirandello
Il titolo di questo articolo (?) – diario (?), boh (non trovo una definizione), è "Maschere". Per Pirandello, Luigi Pirandello (non so perché ma mi viene in mente "Il mio nome è Stilton, Geronimo Stilton") noi tutti indossiamo delle maschere a seconda delle persone e delle situazioni. Pirandello disse anche che una persona è se stessa quando recita una parte, per esempio in teatro. Una persona che recita una parte davanti a un pubblico sa di stare recitando, e dunque non si sente giudicata in quel momento. Sono più che sicuro che tutti saranno d'accordo con questa cosa delle maschere. Quante volte ci comportiamo sinceramente, senza paura di essere giudicati? Quante volte siamo veramente noi stessi? Succede o con poche persone o con nessuno. Chi sono io? Non lo so. Ci sono tante, troppe domande e poche risposte.
Ho tanti pensieri per la mente. Domani è Lunedì e si torna a scuola. Non mi piace andarci, non voglio andarci ma ci vado, non ho scelta, e sono costretto . Dovrò passare 5 ore in mezzo ad altre persone, vedere gente, magari sarò costretto anche a parlare, magari sarò interrogato, chi lo sa. Dalle 08:00 alle 13:00 mi farò dei bei pisolini appoggiato al muro o mettendo la testa sul banco. Spero che non sarò costretto a parlare davanti ad altre persone, tipo in un interrogazione. Non ho fatto i compiti, ovviamente; ma li copierò prima delle lezioni, come sempre. Almeno quest'anno non passo le ricreazioni chiuso in bagno, come lo scorso anno.
Ho tante cose da dire, ma credo che per questo primo articolo, se così si può definire, basti quello che ho scritto. Ringrazio chi leggerà quello che scrivo e scriverò, anche se non credo che qualcuno lo farà. I commenti, le critiche e i consigli sono ben accetti.
A presto!
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Penso dunque sono
Random"Bisognava necessariamente che io, che lo pensavo, fossi qualcosa. E osservando che questa verità, penso dunque sono, era così salda e certa da non poter vacillare sotto l'urto di tutte le più stravaganti supposizioni degli scettici, giudicai di pot...