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Siamo la generazione che guarda il suo ultimo accesso su whatsapp.
Che si sente sola anche in un gruppo di 20 persone.
Che ride anche quando vorrebbe piangere.
Che ama guardare il mare.
Che vive di musica.
Che si rilassa guardando la pioggia.
Siamo la generazione che non riesce a stare in pace con se stessa. Siamo la generazione che ascolta troppe canzoni oppure aspetta troppo alle stazioni.
Ci sfoghiamo con citazioni e ci deprimiamo per imperfezioni. Siamo quelli del XXI secolo.
Siamo la generazione che ha un " vaffanculo" molto facile, siamo quelli che i sogni glie li sta mangiando la politica, siamo quelli che pur studiando non ci aspetta un futuro, anche se gran parte di noi ha poca voglia di studiare. Siamo la generazione che vive il presente al massimo, ma sogna una vita che sa di non avere. Siamo quelli sfaticati. Siamo coloro che passano i pomeriggi in città e la sere nelle discoteche e se non usciamo viviamo la nostra vita virtuale. Siamo la generazione dei social network, e quelli di Facebook. Siamo coloro che incontrano l'amore online, che si lasciano online, che stringono amicizia online. Siamo la generazione in cui un "mi piace" vale quanto un complimento e chi ne supera i 100 diventa la nuova stella di Hollywood. Siamo quelli che immortalano ogni momento della propria vita facendo una foto per pubblicarla in rete. Siamo quelli che si credono speciali, tutti alternativi che seguono la moda.
Siamo la generazione dove le ragazzine più sono puttane più diventano belle, e dove i maschi più sono stronzi e più vanno bene. Siamo la generazione degli smarphone e dei tablet, quelli che pur di avere il disegno di una mela morsa dietro al telefono manderebbero in rovina la famiglia. Siamo la generazione in cui le femmine non si distinguono più dai maschi e la loro delicatezza è svanita non si sa in quale anno. Siamo quelli che non hanno più pudore. Siamo quelli che si creano i problemi e che nella vita se ne troveranno molti. Noi siamo i fottuti adolescenti del XXI secolo. Siamo quelli che fanno gli screen alle chat dove le persone ci dimostrano il tutto il loro amore,nonostante la distanza, le sofferenze e le lacrime.È questa forse la cosa migliore della nostra generazione."Siamo la generazione della sigaretta elettronica alla nocciola e degli i-phone a cui cambiare la cover ogni giorno. Siamo la generazione delle reflex e delle foto tutte uguali con mille mila"mi piace" che tutti criticano. Siamo la generazione di tumblr, di twitter, cutforbieber, delle domande anonime su ask, delle conversazioni notturne su whatsapp e delle foto fatte con la fotocamera interna del cellulare che finiscono su facebook in tempo reale. Siamo la generazione dei"mi piace", delle mode che nessuno segue e di quelle che seguono tutti credendo di essere alternativi. Siamo la generazione dei nuovi hipster, dei soliti idioti, degli acchiappa sogni tatuati. Siamo la generazione dei braccialetti della fortuna, dei diari della comix, delle storielle estive che finiscono e di quelle che durano tutta la vita. Siamo la generazione dei pazzi incurabili ma nessuno scriverà qualcosa su di noi. Siamo la generazione che ascolta rap e speudorap, la generazione delle fandom, la generazione degli youtuber e dei viner, siamo la generazione dei fan di lady Gaga che insultano quelle di Taylor Swift. La generazione delle attrici Disney ormai cresciute le cantano e hanno fatto molto successo. Siamo la generazione di Pretty Little Liars e di Gossip Girl. Siamo la generazione di Twilight, true blood, teen wolf e la vita segreta di una teenager americana. Siamo la generazione di American Horror Story, delle nails art, dei graffiti, della patente ritirata per un mese per 0,6 grammi, delle bulimiche insultate a scuola, dei gay e dei fan di Justin Bieber pestati per strada. Siamo la generazione di Skype, FaceTime, whatsapp, wechat e altre migliaia di app per la comunicazione che probabilmente quella vera la stanno distruggendo. Siamo la generazione di Instagram, weheartit, pinterest, degli hashtag, delle tinte rosa,blu, verdi, dei piercing e dei tatuaggi. Siamo la generazione di Balottelli al Milan e di Alessandro Del Piero dalla Juve al Sydney, di calciopoli, calcio scommesse, dei fan di Messi contro quelli di Ronaldo. Siamo la generazione che esulta quando trova il Wi-Fi libero, di YouTube e Vevo. Siamo la generazione delle tredicenni precoci e dei genitori ignari. Siamo la generazione del mysky e Sky on demand, TV 3D, di chi lascia la scuola, delle serate in discoteca, dei falò in spiaggia, degli scherzi telefonici e dei messaggi sinceri inviato alle due di notte, la generazione delle risse il sabato sera, degli incidenti stradali, e delle bizzarre acconciature. Siamo la generazione degli zaini della eastpack, degli occhiali della rayban, delle converse, delle vans, delle airmax, delle Jordan, e dei cappellini da rapper. Siamo la generazione delle richieste d'amicizia ignorate e di in-segreto. Siamo la generazione di Google chrome, delle notifiche e delle ore passate a controllare gli ultimi accessi, dei letti comodi ma non confortanti come le braccia tra cui vorremmo essere. Siamo la generazione di America's Next Top Model, del figlio di William e Kate in prima pagina, del cibo spazzatura, della pizza a domicilio che salva la serata. Siamo la generazione delle citazioni di Bukowsky, la generazione delle frasi su questa generazione, delle ricerche su Wikipedia e delle versioni di latino copiate da internet. Siamo la generazione dei programmi su RealTime, di Geordie Shore, delle creste di El Shaarawy, delle ragazze che amano il calcio e di quelle che lo seguono per la moda. Siamo la generazione dei giovani che in fondo l'hanno capito che c'è qualcosa di strano in questa generazione. La generazione più criticata, più sottovalutata, che si sta svegliando e l'ha capito che potrebbe cambiare il mondo e fottere tutti. Siamo la generazione che nonostante tutte le stragi, i dibattiti in TV, la violenza sulle donne, le intercettazioni e tutto il resto, qualcosa da raccontare la lascerà senz'altro.... Solo che dobbiamo ancora capire cosa. Siamo quella generazione che chiamerà i propri figli con nomi strani. Nomi di fiori, o tratti da libri. Nomi di chi ci ha salvato o ci ha distrutto a tal punto da farci sentire vivi.Siamo la generazione ribelle: quella dei capelli blu, rossi o verdi; dei ragazzi con i dilatatori e delle ore passate nelle stazioni. Siamo la generazione delle amicizie a distanza, di Colpa delle Stelle e di Justin Bieber. Siamo la generazione delle sfide senza senso e chissà se è meglio un Samsung o un iPhone. Siamo la generazione delle Dr. Martens e delle ore passate su Twitter o Instagram, quella dei messaggi chilometrici su WhatsApp e del bastone per i selfie. Siamo la generazione dei ragazzi con i pantaloni a vita bassa e dei libri o quaderni dimenticati a casa. Siamo la generazione della sfida tra chi ha più amici su Facebook e lettori su Tumblr. Siamo la generazione dei Magcon e di Sofia Viscardi, di chi ascolta Gemitaiz e chi gli One Direction, di chi ascolta il pop, il rap, ma soprattutto, il rock n'roll, ma che non riuscirebbe ad andare a letto senza prima ascoltare la sua canzone d'amore preferita. Siamo la generazione del motorino a quattordici anni e del primo bacio a dodici. Siamo la generazione di chi vuole andare a Londra, chi a New York e chi a Los Angeles. Siamo la generazione dei selfie postati su Instagram e delle foto condivise su Facebook. Siamo la generazione degli insulti su Ask, degli youtuber e dei viner, di Resta Anche Domani e Città di Carta. Siamo la generazione dei finti depressi, delle magliette dei Nirvana e degli album dei nostri artisti preferiti. Siamo la generazione che ha ballato Gangam Style ed Happy, quella che ha amato Disney Channel, che ha inventato la parola "selfie" e che odia se stessi. Siamo la generazione ribelle, quella che non cambierà mai, che dice parolacce e non vuole andare a scuola. Siamo la generazione di merda o forse meravigliosamente stupenda.

Tumblr: il paradiso di questa generazioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora