Incontro

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Le vacanze primaverili erano finite ed iniziavano le lezioni di un altro interminabile anno.
Naruto si sentiva come un carcerato che conta i giorni che mancano alla fine della sua condanna.

Appena diplomato sarebbe finalmente andanto a studiare in un università americana, dove avrebbe avuto la possibilità di giocare in una importante squadra di basket.
Aveva già avuto diversi contatti con alcune squadre di college ma suo padre si era opposto, prima doveva pensare a studiare poi sarebbe venuto tutto il resto.

Naruto proprio non lo capiva, lui era stato un importante giocatore del NBA, aveva vinto il campionato diverse volte con la sua squadra e aveva vinto anche il titolo di MVP.
Il basket era tutta la sua vita finché non si era infortunato ad un ginocchio ed aveva dovuto abbandonare la carriera professionista.

Era stato grazie al basket se aveva conosciuto sua mamma alle olimpiadi di Atlanta del 1996, lei era una giocatrice della nazionale giapponese di pallavolo. Era stato amore a prima vista.
Naruto era stato concepito proprio durante quella importate manifestazione.
I suoi genitori dopo i rispettivi rientri a casa si erano tenuti in contatto, ma sua madre non aveva detto niente a nessuno della sua gravidanza per non diventare un ostacolo per la carriera di suo padre.

Pochi mesi dopo però c'era stato l'infortunio e suo padre preso dalla disperazione aveva deciso di trasferirsi in Giappone e correre da lei.
Quando si erano rivisti Naruto era già nato e sua mamma gli aveva già dato il suo cognome. Suo padre aveva voluto sposarla immediatamente e riconoscerlo come suo figlio.

Suo padre nel frattempo aveva cambiato nome per prenderne uno giapponese. Adesso si chiamava Minato Namikaze.
Voleva lasciarsi tutto alle spalle e iniziare una nuova vita con la moglie e il figlio.
Inizialmente aveva odiato la sua vecchia vita dove la cosa più importante era essere il numero uno e che stava per impedirgli di essere felice.
Nessuna vittoria valeva quanto suo figlio. L'infortunio aveva segnato la morte della sua vecchia vita e la rinascita di quella nuova.

Naruto fisicamente era identico a suo padre, capelli biondi e occhi azzurri, non aveva ereditato da sua madre nessuna caratteristica asiatica.
Non era particolarmente alto per essere un giocatore di basket, sfiorava il metro e novanta, ma la sua velocità e la sua elevazione, oltre alla visione del gioco e ad una tecnica formidabile, lo rendevano un giocatore difficile da arrestare.
Aveva la doppia cittadinanza ed era stato chiamato diverse volte per prendere parte alla squadra giovanile giapponese, ma lui aveva sempre rifiutato.
Lui voleva giocare negli Stati Uniti e non voleva pregiudicarsi la possibilità di far parte come suo padre del Dream Team.
Aveva solo 17 anni, ma sentiva di perdere tempo e per questo era sempre sul piede di guerra con suo padre.
Per Minato ogni cosa doveva essere fatta nel giusto ordine.
La sua paura era che anche Naruto potesse perdere di vista le cose importati per dedicarsi completamente al basket, una vita di sacrifici che un infortunio poteva far diventare vana.

Quando era successo a lui era stata molto dura.
Fortunatamente l'amore per Kushina e in seguito la scoperta di essere padre gli avevano dato la forza di andare avanti e gli avevano mostrato una via alternativa.
Inoltre, grazie al fatto di essere già molto famoso, le possibilità di lavoro non erano mancate.
Adesso allenava una squadra di BJ League ed era anche personal training di persone importanti che lo pagavano profumatamente.
Kushina, sua madre, era una giornalista sportiva seguiva tutti gli eventi più importanti.
Il suo sogno era di intervistare un giorno il suo adorato figlio.

Naruto era iscritto alla Konoha High School, un istituto privato molto importante con una ottima squadra di basket.
La retta era elevata ed era frequentata solo da figli di papà.
Il regolamento imponeva di rimanere a dormire all'interno del campus per non distogliere l'attenzione dallo studio e poter dedicare il tempo libero ai vari club sportivi. Un vero e proprio vanto per la scuola.

Fra un mese sarai mioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora