Quando mi sveglio mi ritrovo in una piccola bianca stanza. Intravedo solo una piccola e striminzita finestra. Dopo un'attenta osservazione, nonostante il forte mal di testa che mi tartassa, capisco di essere in una stanza d'ospedale. Anzi, nella stanza. Sono nella stessa stanza in cui mi hanno portato 16 anni fa. Quando credevano che per me non ci fosse più nulla da fare. Nella stanza in cui non ti curavano più ma ti lasciavano morire lentamente nel sonno. Sì perché in questa stanza venivano portate le persone in coma. Ma io non lo ero. Ero solamente svenuta e ora ne dovevo uscire al più presto. Con tutta la mia forza di volontà mi alzo dallo scomodo letto bianco e aiutandomi a tenere l'equilibrio cammino fino alla bassa e grigia porta scorrevole. Provo ad aprirla sperando che non sia chiusa a chiave e per mia fortuna riesco a spostarla da un lato ed andarmene. Mi trovo nel corridoio centrale. Facile. So come orientarmi. Mi dirigo verso l'uscita di quest'edificio finché non sento delle voci. Delle voci che riconosco fin troppo bene. Mio padre e mia sorella. Che ci fanno qua? Li raggiungo subito ma iniziano a piangere. Perché stanno piangendo? Che sta succedendo nella mia vita?
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Ocean's eyes
Teen FictionTutto era perfetto. La sua vita era perfetta. Ma improvvisamente ogni cosa cambió. Aveva bisogno di cancellare il suo passato. I segreti. Aveva bisogno di una nuova vita. Aveva bisogno di ricominciare tutto da capo.