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-Signorina... vorrebbe svegliarsi?-. Una voce maschile parlava con tono alterato.
Abigail si svegliò lentamente, alzando la testa dalle braccia.
-Signorina Stella, si è finalmente degnata di onorarci con la sua presenza.-.
-Oh... ehm... mi scusi.-. rispose la ragazza.
-Vada a prendersi un caffè e resti fuori fino alla fine della lezione. Non le scriverò nessuna nota, visto che è la prima volta che capita qualcosa di questo genere.- continuò il professore.
-Va bene, la ringrazio.- concluse lei, alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso la porta della classe.
Uscita dall'aula si voltò versò le finestre del corridoio. Il cielo plumbeo prometteva pioggia, magari neve date le basse temperature. Abbassò leggermente la testa, e i capelli castani le coprirono parte del volto, nascondendo il suo sorriso amaro. I suoi occhi neri come l'ossidiana si velarono di malinconia. Strizzò gli occhi e scosse la testa. Tornò a camminare verso la macchinetta. Prese una cioccolata calda e si sedette su una sedia li vicino. Guardando fuori dalla finestra si isolò nuovamente nei suoi pensieri.
-Hey, Abi... ci sei?- una mano le scosse la spalla. Lei si voltò per capire chi fosse.
-Oh, ciao Nick. Scusa, non stavo ascoltando, cosa hai detto?- chiese.
-La campanella è suonata da cinque minuti... la prof mi ha mandato a chiamarti.-.
-Ah, grazie. Non mi ero accorta dell'ora.- ringraziò la ragazza cominciando ad incamminarsi.
-Già, eri "leggermente assonnata" prima in classe.- disse ridendo Nicolas.
-Si, ma solo un pochettino.- continuò lei ridendo a sua volta.
-E comunque hai dormito anche tu, guarda come ti stanno i capelli.- proseguì.
-Beccato, ma non dal prof.- disse il ragazzo guardando il proprio riflesso alla finestra. Si sistemò i capelli neri, e spostò il ciuffo che gli copriva gli occhi blu scuro.
-Molto meglio.- disse Abigail bussando alla porta.
I ragazzi entrarono dopo aver avuto il permesso dall'insegnante.
-Buongiorno, mi scusi del ritardo. Ero andata in bagno.- si giustificò la ragazza.
-Va bene, va bene. Ora andate ai vostri posti e copiate le frasi che sto scrivendo alla lavagna, poi dovrete tradurle in inglese.- rispose la professoressa in modo sbrigativo.
I due fecero come disse l'insegnante.
Non appena si sedette, Abigail fu tempestata di domande dalla sua compagna di banco.
-Come va? Tutto ok? Perché prima ti sei addormentata? Perché ci hai messo tanto ad arrivare? Hai dormito poco stanotte? Stai male? Hai il raffreddore?- disse a raffica Veronica.
-Hey, calmati. Sto bene, non ho il raffreddore, ho dormito benissimo stanotte, e ho impiegato così tanto tempo, perché ero andata in bagno.- rispose lei estraendo dallo zaino il quaderno di inglese.
-Ok, ti credo. Anche se le tue occhiaie non sono d'accordo con te.- continuò l'amica ricominciando a copiare le frasi alla lavagna.
Abigail non rispose, si limitò a far roteare gli occhi.
Poco prima della fine delle lezioni le arrivò un messaggio di una sua amica. Le chiedeva se le andasse di fermarsi a mangiare con lei e Marc in una pizzeria li vicino, e poi di andare a casa di lei. Le rispose subito, scrivendole che sarebbe venuta volentieri e di aspettarla davanti la loro scuola. Anna, l'amica, le rispose prontamente con un ok.
Abigail si ritrovò a pensare alla fortuna dell'essere in ultimo banco con una prof che passava buona parte del suo tempo al telefono, o comunque non scopriva chi lo usava in classe.
Le ultime ore di lezione passarono veloci e all'uscita da scuola si incamminò verso la scuola di Anna e Marc.
Dopo cinque minuti di cammino arrivò al cancello principale e la sua amica la salutò calorosamente con un abbraccio.
-Ciao riccioli d'oro.- disse Abigail staccandosi.
-Uhm, solo perché sono riccia e bionda, con gli occhi azzurri... comunque ciao anche a te.- rispose l'amica.
-Hey, e io chi sono? L'uomo invisibile? È così che si tratta il proprio migliore amico?- disse Marc.
-Scusa, ma fino a qualche secondo fa vedevo solo una nuvola oro. Comunque ciao anche a te, permaloso.- salutò sorridendo lei.
-Come se adesso fosse colpa mia.- borbottò Anna.
-Beh, andiamo a mangiare?- chiese impaziente Abigail.
-Ovvio, seguitemi ragazze.- rispose Marc.

***

-Cavolo, casa tua è sempre perfetta, Anna.- disse l'amica.
-Grazie, ma è tutto merito di mia mamma.- rispose lei.
-Complimenti. A proposito, dove è? Non la vedo...- chiese l'amico.
-Credo sia a fare la spesa, ma non importa. Cominciamo con i compiti?- propose Anna andando verso il salotto.
-Da quando sei così volenterosa riguardo i compiti?- chiese stupito Marc.
-Secondo me, hai bisogno di aiuto in qualche materia dove hai preso un'insufficienza, e prima che sua madre lo scopra, vorrebbe migliorare. Sbaglio?- disse Abigail mettendo lo zaino vicino la sedia dove si sedette.
-Uffa, non vale. Mi conosci troppo bene.- rispose Anna scherzando.
-Che ci vuoi fare, sei prevedibile in queste cose...- continuò con aria di sufficienza l'amica.
-Ok, dai. Tirate fuori i libri e studiate.- concluse Marc.
-Come "tirate" e "studiate"? Cosa saresti venuto a fare tu qui se non per studiare con noi?- chiese Abigail.
-Semplice, leggermi un buon libro.-
-Maaaarc, ti ricordi il Natale scorso? Sai che ho ancora foto e e video di quella cosa, vero?- lo ricatto Abigail.
-Ok ok, ho capito. Ricattatrice.- si arrese il ragazzo.
-Bravo.- rispose sorridendo la ricattatrice.
Cominciarono a studiare, ma dopo circa un'ora arrivò un messaggio a Marc. Il suo volto si rabbuiò di colpo e con una scusa se ne andò. Le due amiche rimasero perplesse del suo comportamento, ma non vollero indagare oltre e tornarono a studiare.
Verso le 18, Abigail si congedò dalla sua amica, perché era già tardi dato che fuori era buio.
Dopo dieci minuti di strada, arrivò a casa. Era vuota come sempre, dato che i suoi genitori lavoravano in giro per il Paese e spesso anche all'Estero. Mise lo zaino in camera, e si sedette sul letto per leggersi qualche pagina di un libro prima di farsi una doccia, ma lo squillo del telefono rovinò le sue aspettative. Rispose alla chiamata.
-Hey, Abi. Scusa l'ora. Volevo chiederti una cosa, ed è abbastanza urgente.-
-Oh, ciao Nick, nessun problema. Certo, dimmi.-
-La nostra classe insieme ad altre del nostro stesso anno ed istituto, sta organizzando una specie di festa di fine anno, e quindi gli organizzatori volevano sapere più o meno il numero di partecipanti. Tu ci sarai?-
-Mi servirebbero: data, ora e indirizzo. Poi ti saprei dire.-
-Certo, sarebbe il 31 dicembre, ritrovo alle ore 20, alla palestra della nostra scuola.-
-Grazie, credo di esserci. Ora chiedo ai miei, e poi ti mando un messaggio, ma dovrei esserci.-
-Ok, perfetto. A domani.-
-Ciao, a domani.-
La ragazza chiuse la chiamata e mandò un messaggio a sua madre. Poi andò a farsi una doccia, si mise il pigiama, e andò in cucina a prepararsi la cena.
Quando tornò in camera prese il PC e si guardò dei video su you tube. Alla fine fece partire le sue canzoni preferite e controllò il telefono. Sua madre le aveva appena risposto che andava bene, visto che per capodanno e il primo dell'anno sarebbero stati a casa. Diede conferma a Nicolas e chiamò Marc.
-Ciao Marc, come va?-
-Ciao Abi, tutto bene, tu?-
-Bene. Sicuro che sia tutto ok? Oggi sei andato via con una faccia strana...-
-Oh, davvero? Comunque si, è tutto ok.-
-Ok, va bene.-
-Beh, ora vado. 'Notte.-
-'Notte.-
Abigail mise giù la chiamata poco convinta di ciò che le aveva detto l'amico. Ma se lui non glielo voleva dire, lei non lo poteva costringere. Per distrarsi decise di leggere un libro e poi andare a dormire.

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Sera.

Buona Natale anche se in ritardo...

Ecco il primo capitolo, cosa ne pensate? Dovrei continuare la storia? Ultimamente sto pensando di cancellarla completamente e idem per l'account... vabbeh, non importa.

Alla prossima *forse*

Ciau


Il destino della TerraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora