-Che cosa?- urlò un ragazzo dai capelli rossi
-Ssshhh, sta calmo, non urlare. É un segreto, Kuro, un segreto.- rispose sottovoce una ragazza dalla chioma fluente color verde foresta, scandendo bene le parole.
-Ok, scusa Alcides. Ma quando é arrivata? E come fai a saperlo, se é un segreto?- chiese Kuro.
-L'ho vista arrivare poco fa, la trascinavano due uomini, con l'aiuto di un altro.- rispose la ragazza.
-Nise lo sa?- chiese lui.
-Probabilmente si, sai che il Master ha un occhio di riguardo per lui.- gli rispose lei.
-Già... sai anche dove si trova?- continuó Kuro.
-Si, ma non é il momento di andare da lei, il Master sta andando a parlarle proprio ora. Dopo ci andremo.- concluse Alcides.
Nel frattempo, dalla parte opposta della base, Abigail cominciava a temere il peggio.
-Ma che bel visino che abbiamo qui.- disse l'uomo con l'armatura, con voce roca.
L'uomo, chinandosi, prese il viso della ragazza tra le mani, e lo giró verso destra e sinistra, leggermente, osservandolo con cura.
Abigail approfittò della vicinanza di lui, per sputargli addosso.
L'uomo dagli occhi di falco camminó velocemente verso la ragazza, e quando fu vicino a lei alzò la mano destra per schiaffeggiarla, ma quello con l'armatura lo fermò.
-Non farlo Michele, sai che mi piacciono i tipi tosti...- fece una breve pausa -in particolare quando sono così belli ed interessanti.- concluse sorridendo maliziosamente.
Michele chiese scusa e tornò al suo posto, davanti alla porta insieme a Matteo.
-Non toccarmi mai più.- disse acida Abigail guardando gli occhi rossi dell'uomo.
-Umh... bella e dal carattere deciso. Non potevo aspettarmi altro, da lei.- disse tra sé e sé.
-Oh, che maleducato. Non mi sono nemmeno presentato. Piacere, sono il Master.- continuó sorridendole e porgendole la mano.
-Ma che sbadato che sono oggi. Matteo, ti spiacerebbe slegarla? Non voglio che si senta una nostra prigioniera.- continuó parlando gentilmente e girandosi verso l'uomo.
-Ma, Master...- provò a controbattere lui.
-Ho detto di liberare la ragazza!- tuonò il Master.
-Subito e mi perdoni.- rispose Matteo cominciando a slegare Abigail.
Appena fu libera si alzò dalla sedia e cominciò a massaggiarsi i polsi.
Alzó lo sguardo, e capì che l'uomo che si trovava davanti era molto più alto ed imponente di quanto non le fosse sembrato prima.
-Grazie.- disse alla fine lei.
-Cara Abigail, suppongo tu ti stia chiedendo come mai sei qui. Vedi é una storia un po' lunga. Ti va di fare un giro con me?- chiese il Master tornando gentile.
-Frena. Come sai il mio nome?- chiese lei.
-Oh, povera bambina, nessuno ti ha mai detto niente a quanto pare. Certamente se te lo avessero detto, ora non saresti così sfrontata con me, o almeno avresti opposto resistenza in modo differente.- disse dispiaciuto l'uomo.
-Vedi, non ti conosciamo da quando sei nata. Ti teniamo sott'occhio da allora. Sappiamo tutto su di te, dal tuo colore preferito, a quanti calzini hai nell'armadio.- continuò tranquillo.
-Se, certo. Mettiamo che sia vero, perché lo avreste fatto, sentiamo?- rispose scettica.
-Ma perché abbiamo bisogno di te, cara.- disse il Master.
-Ti sei fumato troppe canne. E smettila di chiamarmi "cara" o "bambina".-.
-Allora, Abigail, lo facciamo questo giro?- chiese l'uomo cambiando discorso ed incrinando leggermente la voce.
-Se rispondo di no, mi obbligherete con la forza, suppongo.- disse lei.
-Diciamo che prima di usare la forza, ti proporrei di fare questo giro con un tuo coetaneo, magari ti fidi di più e ti senti a tuo agio.- rispose l'uomo aprendo la porta.
Entrò un ragazzo dai capelli viola scuro. Era vestito di nero come tutti gli altri ed aveva un mantello che si univa alla divisa con due fermagli rotondi e rossi, con al centro un albero nero. Gli occhi erano un mare in tempesta.
La guardò negli occhi e lei lo riconobbe.
-Abigail, ti presento Nise. Uno dei miei migliori generali.- lo presentò il Master.
-Spero andrete d'accordo.- concluse uscendo sorridendo seguito da Matteo e Michele.
-Andiamo?- disse freddo il ragazzo uscendo subito. Più che una domanda, sembrava un ordine.
Abigail non sapeva se seguirlo o cogliere l'occasione per scappare. Quel mistero che circondava tutta la storia la intrigava molto, così decise di seguirlo.
Uscì e lo vide camminare in fondo al corridoio. Gli corse incontro.
-Quindi hai deciso di seguirmi? Non ci speravo.- disse freddo senza guardare la ragazza.
-Molto socievole... dove mi trovo?- chiese la ragazza.
-Siamo in una delle basi degli Opposita.- rispose svoltando repentinamente a destra.
-Chi sono gli Opposita?- domandò lei seguendolo.
-Siamo un gruppo molto numeroso che punisce i popoli che non rispettano il pianeta in cui vivono.-
-Wow, il vostro é un proposito molto bello. Ma come mai vi trovate sulla Terra?-
-Per sterminare i terrestri e rendere la Terra una nostra base militare.- rispose impassibile Nise.
Abigail si bloccò in mezzo al corridoio allibita.
-Ma... ok, noi umani non trattiamo bene la Terra, ma non siamo tutti uguali. Ci sono moltissime persone che fanno di tutto per salvaguardarla.- disse la ragazza.
Nise si girò, e la guardò negli occhi.
-Non importa. La Terra sta lentamente morendo. E a te non dovrebbe nemmeno importare.- si bloccò un attimo.
-Tu non sei umana.- continuó scandendo bene le parole.
Nise entrò in una stanza, mentre Abigail fece per fermarlo con la mano.
La ragazza non sapeva più cosa pensare. Era stordita da quelle informazioni, erano talmente assurde da poter essere vere.
Cominciò a battere sulla porta, ma questa non veniva aperta.
-Hai finito di fare baccano?- chiese una voce femminile alla sue spalle.
Era a braccia conserte ed appoggiata al muro con le spalle e il piede destro.
Indossava dei pantaloncini corti neri, ed una canotta rossa. Gli anfibi neri, per metà slacciati, erano molto rovinati. La pelle era abbronzata.
-Non ti aprirà, Nise é fatto così. È molto solitario.- continuò spostandosi un ciuffo riccio di capelli verdi da davanti gli occhi rosa.
-Chi sei?- chiese Abigail avvicinandosi a lei.
-Non sei nella posizione di usare quel tono con me.- rispose lei.
-Dimmi chi sei.- continuò Abigail autoritaria.
-Credi di spaventarmi con quello sguardo da dura? Non sai neanche cosa voglia dire combattere per la propria vita.- disse l'altra.
-E quindi? Ti ho chiesto chi sei, non di combattere.-
-Mocciosa testarda, sono Alcides, e mi dai sui nervi.- rispose infine la ragazza dai capelli verdi.
-Grazie, io sono Abig...- provò a dire lei, ma fu interrotta.
-Si, si, lo so come ti chiami. E smettila di parlare, hai una vocina stridula ed odiosa.- la interruppe Alcides.
-Sai di essere un'enorme scorbutica?- la punzecchiò Abigail.
-Sei in cerca di rogne?- chiese Alcides.
-Forse.- rispose lei.
Alcides si spinse in avanti con la gamba appoggiata al muro, per poi bloccare Abigail a quello opposto. Schiacció leggermente la gola di lei col braccio.
-Senti mocciosetta, non sono in vena di farmi prende per il culo da una poppante come te, tanto meno di sprecare energie nel spaccarti quel bel visino che hai. O prendi e te ne vai, o ti faccio andare via io a suon di calci in culo.- le disse la verde.
-Avanti, fallo, prendimi a calci in culo, perché io da qui non me ne vado. Voglio risposte e se nè tu, nè Nise e neanche colui che chiamate Master lo farà, me le cercherò da sola.- le rispose Abigail guardandola negli occhi.
-Fa quello che ti pare, ma sappi che se ti ritrovo sulla mia strada, non ci andrò piano con te.- concluse lasciandola andare e camminando via, lasciando che i suoi capelli ricci e lunghi ondeggiassero ad ogni suo passo.
Abigail si mise una mano alla gola riprendendo fiato, e se ne andò dalla parte opposta.
-Sempre scontrosa, vero Alcides? La odi davero molto quella ragazza.- osservò sottovoce Nise, che era appoggiato dietro la porta ed aveva sentito tutta la conversazione.
Abigail camminó per un bel pezzo, cercando informazioni ma ogni passo che faceva la convinceva sempre più che le assurdità sentite erano la realtà.
Quando incontrava qualcuno per i corridoi o la trattavano male o facevano finta che non esistesse. Solo una donna sulla sessantina le confermò tutto.
-Ma perché fate tutto questo?- le chiese Abigail.
-Perché è dalla nascita dell'universo che esistono popoli che trattano male il proprio pianeta, e le sue creature. Sono nate quindi due organizzazioni, noi Opposita e i Prospera. Ma non dovrei parlartene, anzi, non dovrei proprio parlare con te se sei davvero chi dici di essere. Ascoltami bene, ragazza. Non voglio che tu prenda la strada sbagliata, pensa con la testa ed agisci col cuore. Non fare il gioco del Master. Ora vattene, se ti abbiamo trovato noi, lo faranno anche i Prospera. Ascoltali e poi decidi.- le disse la donna preoccupata.
-Ok, ma...- provò a controbattere Abigail ma non ne ebbe la possibilità, perché svenne di colpo tra le braccia della donna.
Dopo qualche ora che a lei parse minuto, aprì leggermente gli occhi.
La luce filtrava dalla finestra alle sue spalle.
-E che cavolo? Sono stata di nuovo rapita?- disse, ma si rese conto di essere distesa su un divanetto e libera di muoversi.
-Allora sei sveglia. Meglio così.- disse un ragazzo spuntando da una porta.
Sorrideva tranquillo, come se fosse tutto normale.###
Sera, e buona befana(?)
Spero stiate bene :)
Se sbaglio qualcosa a scrivere, ditelo pure nei commenti, grazie in anticipo.
Grazie a chi segue e vota la storia.
Non so cosa altro dire, quindi...
Bye