"Non credevo leggessi questo genere di libri."

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È una mattina come tante altre, putroppo.
Mi alzo e non ho la minima voglia né di presentarmi a scuola, né di vedere tutte quelle persone.
Mi trascino fino in cucina, infilo due pezzi di pane nel tostapane e vado a vestirmi, aspettando che siano pronti.
Sono talmente stanca da prendere le prima cose che trovo nell' armadio, così mi metto a fatica un paio di skinny jeans neri e un golf grigio, con delle scarpe da ginnastica.
Poi mi ricordo.

"IL TOAST!" Corro in cucina e c'è puzza di bruciato.

Cazzo, mi dimentico sempre. Li sfilo dal tostapane e li butto nel cestino.
Tanto per cambiare, sono in ritardo.
Afferro la custodia del mio basso elettrico e la borsa con i libri di scuola, esco di casa e, dopo aver chiuso, metto le chiavi al collo e busso alla porta davanti alla mia.

"Alex! Muoviti." Urlo, e lui esce in fretta.
Alex è il mio migliore amico da anni, senonché mio vicino di appartamento. Nonostante abbia 3 anni in più di me, siamo in completa sintonia, e credo sia il mio unico vero amico. Mi conosce meglio di me, e ce ne vuole, complicata come sono.

"Ritardataria cronica." Mi sgrida.

Io sbuffo e lo trascino in ascensore.
Ovviamente, sfigata come sono, l'ascensore è bloccato.

"Oh, andiamo!" Impreco.

Alex si mette a ridere, mi prende per un polso e mi trascina giù per le scale. Corriamo come non mai per arrivare alla fermata dell'autobus.

"Il nove passerà a momenti." Esordisce lui.

Faccio un respiro profondo e mi appoggio a un palo della luce, per rilassarmi un po'.
Finalmente arriva l'autobus.
Io e Alex ci sediamo accanto e per tutto il tragitto giocherello nervosa con le chiavi.
Quando scendiamo mi saluta e io ricambio, dirigendomi nella mia classe.
Sempre la solita routine.
Le lezioni non potrebbero essere più fastidiose, così inizi a scarabocchiare il banco. Poi tirò fuori dalla borsa la mia copia di Il ritratto di Dorian Gray e m'immergo nella lettura, non badando nemmeno alla fine della lezione.

"Non credevo leggessi questo genere di libri."

Fatico a riconoscere a chi appartiene quella voce, ma quando me ne accorgo sono sorpresa. È Gennaro, Gennaro Raia, il migliore amico di Alex.
Un ragazzo molto sulle sue, come me. Solitario, silenzioso, di poche parole.

Ma che ci fa qui lui? È tre classi avanti a me, come livello di preparazione.

Non riesco a pensare a mente lucida ad una risposta poiché i nostri sguardi s'incontrano per una frazione di secondo, e non posso fare a meno di perdermi nei suoi occhi blu.

"Non mi conosci, infatti." Ribatto, dopo essere tornata in me.

Lui ignora la mia risposta, si infila le mani in tasca ed esce.
Io faccio lo stesso, trovandomi un'allegro e spensierato Alex davanti.

"Da quando hai coversazoni con Genn?" Mi chiede con un sorrisetto.

"Finiscila. Stasera da te?" Rispondo esausta.

Lui annuisce e soffoca una risatina, appena nota che sono arrossita.

RAPE MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora